ℭ𝔥𝔞𝔭𝔱𝔢𝔯 2

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Athelstan, Floki e i compagni stavano tornando al campo dei norreni. L'ex prete aveva ceduto il cavallo alla rossa che non riusciva nemmeno a tenersi in piedi mentre lui guidava il cavallo da terra.

"A-Athelstan..." Althea lo chiamò stringendosi nel mantello di lana blu che le aveva dato Floki, il quale cavalcava al suo lato sinistro su uno stallone morello.

"Dimmi..." rispose il giovane. "Sei sicuro che il vostro re... mi accetterá?" Domandò con voce flebile, ogni volta che apriva bocca le sue parole si perdevano in piccole nuvolette di condensa.

"Di certo non ti ucciderá ma al massimo ti farà schiava." Disse con calma. "Meglio schiava che morta no?" Disse Floki con una pronuncia orrenda.

Althea accarezzò il manto candido del cavallo grigio mentre con l'altra mano teneva stretto il mantello morbido.

"Athelstan come si dice grazie nella loro lingua?" Domandò la rossa. "Takk" rispose semplicemente.

Althea si rivolse verso Floki e si schiarì la voce. "Floki, Takk." Disse indicando il mantello. Lui accennò un ghigno e fece scattare verso l'alto le sopracciglia. "ekkert".

Althea lo intese come un <<di nulla>> e gli sorrise leggermente.

***

Una volta giunti al campo Athelstan lasciò che una giovane dai lunghi capelli biondi si prendesse cura del cavallo. Aveva due lunghi tagli sl lato sinistro del volto, dove teneva i capelli rasati, che si congiungevano all'angolo della bocca. Althea capì che era sopravvissuta ad una battaglia.

Il giovane prese in braccio la ragazza e la portò verso una capanna. Althea osservò con occhi vivaci e curiosi la gente che aveva disprezzato fino a poco tempo fa.

Uomini mastodontici alti e forti dalla pelle diafana, gli occhi cristallini e lunghi capelli biondi intrecciati in acconciature fantasiose.

Alcune minoranze avevano i capelli biondo cenere altri di un castano molto tenue ma nessuno aveva capelli scurissimi o occhi marroni.

Le armi che usavano erano barbare dalla manifattura parecchio arretrata, non come quelle che batteva suo padre prima di essere chiamato in guerra con i suoi figli e fratelli.

Tutti la guardavano incuriositi, dai suoi lunghi capelli di un rosso accesissimo simili a lingue di fuoco. "Non ti faranno del male se Ragnar non lo ordinerà tranquilla."

"Dove andiamo?" Gli domandò curiosa. "Dal re." Rispose con ovvietà avvicinandosi ad una tenda gialla.

La fece sedere a terra "aspetta qui... arrivo subito." Entrò nella tenda lasciandola fuori.

Intendo Althea scrutava con attenzione tutti i guerrieri. Non credeva che anche le donne potessero combattere, invece alcune norrene si stavano battendo con alcuni uomini, sembravano quasi divertirsi.

Un uomo alto dalla stazza possente si avvicinò a lei. Aveva dei capelli castano chiaro lunghi oltre le spalle, le ciocche laterali erano raccolte con un ciondolino in ferro con sopra delle incisioni, per evitare che gli finissero davanti gli occhi grigio scuro,avevano una forma spettacolare una mandorla perfetta, ma erano piccoli e taglienti,il naso era dritto , le labbra sottili e ben disegnate. La barba folta ma comunque ben curata.

Portava indosso una pelliccia grigia e dei pantaloni marroni. Si abbassò alla sua altezza guardandola curioso "hver ertu?" La sua voce era calda e profonda, a tratti dura.

𝑨́𝒔𝒕𝒓𝒊ð𝒓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora