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· ✵Era ormai sera, la contea era riunita intorno al fuoco per cenare, il menù della serata proponeva trota grigliata e minestra di verdure. Per la prima sera Althea non aveva fame, era seduta difronte al fuoco nella sua tunica in lana blu, con le ginocchia tirate al petto e lo sguardo fisso sulle fiamme che danzavano armoniosamente.
Dopo la discussione della mattina Ragnard era partito per un veloce ed ultimo saccheggio alla citta, al suo ritorno non l'aveva degnata nemmeno di uno sguardo. Aveva portato con se un gruppo di 5 schiavi due donne e tre uomini, li avevano marchiati a fuoco come le vacche e poi vi avevano fuso un bracciale di argento lungo come tutto il loro avambraccio.
La giovane non poteva capacitarsi del fatto che la sua vita era stata stravolta nel giro di pochi giorni, da devota cristiana adesso si ritrovava a venerare Odino ed altri falsi dei insieme ai vichinghi che disprezzava con tutta se stessa.
Eppure, seppur brutali e rozzi nei modi non poteva che essere affascinata dalle loro usanze, dai loro abiti e dal loro credo. Aveva comunque paura di fare un passo falso, Ragnar avrebbe potuto ridurla in schiava con un solo schiocco di dita e chissà poi cosa le sarebbe successo.
Magari lui stava solo aspettando che si rimettesse in forze per poterla usare con dei lavori più pesanti. Aveva stranamente una mente pragmatica, e da un vichingo ci si aspetta tutto tranne che calma e strategia, nonostante talvolta fosse davvero impulsivo.
Althea alzò lo sguardo verso Ragnard era seduto su uno dei tronchi più a destra, lui la stava già fissando, con sguardo duro mentre teneva una coppa di vino rosso in mano. Althea deglutì socchiudendo le labbra, non sapeva se essere affascinata o impaurita da quello sguardo.
In fin ei conti era buono, ma era anche arrabbiato con lei per il semplice fatto di aver messo in discussioni le sue parole. Quel contatto visivo venne interrotto da Floki alla sua destra che le diede una gomitata "Se på det wird kalt" disse l'uomo ridacchiando ed indicando la scodella che aveva appoggiato sull'erba.
Althea lo guardò intontita non avendo capito nulla. "Ha detto che si raffredda.." disse Athelstan sorseggiando della birra. Era seduto esattamente davanti a lei. "Oh... non.. non ho molta fame in realtà." Sorrise leggermente. "Mangia." Disse semplicemente Ragnard in tono fermo addentando una trota.
Athelstan aggrottò le sopracciglia guardando l'amico confuso. La ragazza prese velocemente la scodella per evitare si arrabbiasse ancora di più. "Scusa." Farfugliò dando un paio di morsi al pesce, ma il suo stomaco rifiutava di accogliere qualsiasi forma di cibo, pur sforzandosi.
***
Althea era seduta sulla sua brandina, l'indomani sarebbero salpati per Kattegat, era preoccupata non sapeva quanto tempo avrebbero impiegato per arrivare, e come sarebbe evoluta la sua situazione.Oggi aveva fatto arrabbiare il re ne era sicura. Sentì dei rumori fuori la tenda. Aggrottò le sopracciglia cercando di capire che cosa stesse succedendo, scese dalla brandina ed i suoi piedi scalzi toccarono il suolo in terriccio .
Vide una sagoma umana armeggiare con i fili che chiudevano la tenda dall'interno. Crebbe si trattasse di Athelstan o del re stesso.
Ma se così fosse stato le avrebbero semplicemente chiesto di aprire la tenda.
Quando la sagoma iniziò ad armeggiare con l'ultimo filo della tenda Althea si girò verso il letto e prese il pugnale che le aveva donato Floki la sera prima.
Aveva un manico verde curvato all'ingiù che puntava verso la lama, su di esso vi era inciso un teschio in sopra rilievo. La lama era semplice in metallo, affilata e tagliente, ma al centro vi erano incise delle rune in onore alla Dea Eir.
Althea non sapeva leggerle ne tantomeno conosceva a quale divinità fossero dedicate.
Quando la tenda si aprì si mostrarono due uomini, entrambi alti e gonfiati di muscoli. Uno con i capelli totalmente intrecciati tra fi loro l'altro li portava rasati, tranne che per una lunga treccina di capelli bianchi che partiva dalla nuca.
Althea capì che fosse albino, era chiarissimo e gli occhi avevano delle sfumature violacee. L'altro era d'un biondo dorato tipico Norreno dagli occhi così freddi che Althea credette le stesse congelando l'anima.
Nascose il pugnale dietro la schiena mentre guardava le due montagne che s'avvicinavano con finta cautela.
Uno dei due conosceva l'antico inglese ed iniziò a comunicare con lei, era l'albino. "Sai, noi lottiamo contro i cristiani..." fece una pausa. "E non siamo d'accordo su tutta la protezione che Ragnar ti rifila." Ghignò strofinandosi le mani tra di esse.
Una volta vicini alla sagoma minuta della rossa, Althea senza perdere tempo sfoderò il pugnale provando a colpirebbe l'uomo biondo .
Lui prontamente le afferrò il polso con un ringhio e lo strinse talmente forte da farle rilasciare l'arma. "Ful liten hore, erlaube dich nie wieder"
Althea lo guardò senza capire digrignando i denti e contorcendo il viso in un espressione di disgusto verso quegli esseri.
Lui la prese per i capelli e la scaraventò al suolo assestandole un calcio dietro la schiena che la fece gemere di dolore.
"Che cosa volete." Sussurrò Althea quando l'albino la prese per i capelli voltandola supina. "Solo divertirci, sporca Cristiana e dimostrare a Ragnar che dovrà farti schiava." Ghignò accennando una risatina.
Si mise a cavalcioni sopra di lei sbottonandosi la cinta. Le strappò la tunica blu sul petto mostrando i due seni piccoli e tonici."Toglimi quelle luride mani di dosso vichingo!"Althea gli portò le mani sul viso e lo graffiò per poi provare a spingerlo.
Lui le riprese i capelli ormai sciolti e le sbattè il cranio al suolo, poi le assestò un ceffone talmente forte da farle sanguinare il naso.
Il suo compagno intanto era andato a richiudere la tenda per evitare che qualcuno vedesse.
I polsi di Althea vennero presi insieme e tenuti schiacciati al suolo con forza bruta, mentre l'uomo viscido sopra di lei le divaricava le gambe.
Lei provò a dimenarsi ed inizió ad urlare implorandolo di lasciarla.
Le premette il ventre contro il suolo per evitare che si muovesse e strappò la sua biancheria. Ormai Althea si vide finita. L'avrebbero violata in due a turni quella notte.
Detestava il fatto che un uomo potesse prenderla con così tanta facilità mentre lei altro non poteva fare che implorare compassione e singhiozzare come una bambina.
"Das sak är gjør her" era la voce di Ragnar. Althea alzò gli occhi colmi di lacrime verso l'entrata della tenda.
Ragnar era lí in piedi mentre Floki aveva già messo al tappeto il vichingo biondo. Non si era nemmeno accorta che fossero entrati.
L'albino sbiancò più di quanto non fosse già. Fu Ragnar in persona a prenderlo dal collo e scaraventarlo a terra lontano da Althea che si tirò a sedere coprendosi il petto nudo con le braccia.
"hva du trodde att du gjorde Abschaum?!" Ragnar ringhiò contro i due uomini. Floki chiamò dei compagni e i due furono messi in manette.
Ragnar si avvicinò a lei lentamente. "Stai bene?" Domandò preoccupato. Althea lo guardò tremando in un misto di paura e adrenalina.
Ragnar sospirò guardando il suo sguardo terrorizzato e la accolse tra le sue braccia. Non era una cosa usuale tra la loro gente ma Athelstan gli aveva spiegato il conforto che potesse dare quel gesto.
Altea si lasciò abbracciare e scoppiò in un pianto isterico e liberatorio. Lagherta si era avvicinata alla tenda stretta nella sua divisa da combattimento.
"Che succede?" Conosceva la lingua aveva viaggiato molto. "Hanno cercato di violentarla..." sospiro Ragnar rivolgendosi alla donna guerriero.
Lagherta incattivì lo sguardo, era molto solidale con le donne. Si avvicinò ai due e guardò la rossa negli occhi. Era una bellissima donna dai tratti non troppo spigolosi, capelli ed occhi chiarissimi, pelle candida e statura media, il corpo era tonico e armonioso allo stesso tempo aveva un portamento fiero e sicuro di se. "Ti prometto che li sgozzerò io, personalmente."
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𝑨́𝒔𝒕𝒓𝒊ð𝒓
AdventureDurante una delle razzie nordiche, guidate dal Re Ragnar, nella vecchia inghilterra , uno dei suoi più fidati uomini ,Floki, in compagnia di un prete convertito al paganesimo, Athelstan, trovano nei sotterranei di una chiesa una giovane dai capelli...