ℭ𝔥𝔞𝔭𝔱𝔢𝔯 3

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Althea era seduta su una brandina in legno, aveva appena fatto un bagno caldo aiutata dalla ragazza bionda di prima,aveva scoperto che si chiamasse Porunn, era la fidanzata del figlio del re, Bjor, ed un'altra bellissima donna, bionda con gli occhi azzurri Lagherta, la donna guerriero.

Era ancora avvolta nel mantello di Floki, lui era davanti a lei mentre preparava un impasto di salvia e alloro da spalmare sulle ferite per evitare che si infettassero.

Lagherta si era occupata di intrecciare i suoi capelli rossi in una grande treccia che partiva dalla radice della cute fino alla funta e l'aveva impreziosita con alcuni ciondoli in ferro che aveva incastrato fra di loro. I capelli erano ancora umidicci ma non le davano fastidio.

Sposto lo sguardo dall'uomo indaffarato al fuoco poco distante da lui. Floki alzò lo sguardo verso la giovane, aveva le spalle scoperte e le clavicole sporgenti, ancora non l avevano dato degli abiti avrebbero prima dovuto curarle le ferite.

Era affascinato dai suoi lineamenti curvi, la fronte non era appiattita come la loro ed adorava il naso all'insù. La tenda si aprì mosrando Athelstan seguito da un giovane alto, aveva gli stessi lineamenti del re. Capelli biondi, li portava legati in un codino ed i lati erano rasati,occhi chiari,non aveva la barba così Althea potè notare la mascella squadrata.

Sembrava gentile, non aveva lo sguardo cattivo. "Prete, Bjorn!" Floki squittì. "Siamo venuti a darti una mano." Disse il giovane. Althea capì che era poco più grande di lei.

Bjiorn si girò verso di lei e cautamente si avvicinò. "Tu devi essere Althea, io sono Bjiorn. Il figlio di Re Ragnar." Althea sorrise sorpresa che anche lui potesse parlare la sua lingua.

Non credeva che il figlio di un re potesse interessarsi ad una come lei, quella società era così diversa dalla sua. Il re era stato gentilissimo con lei non le aveva torto un capello e non poteva capacitarsene.

"Adesso ti medicheremo, sappiamo quello che hai passato, brucerà un po' ma non possiamo evitarlo." Continuò il biondo. "Almeno siamo riusciti ad evitare l'uso del fuoco.." Disse dispiaciuto Athelstan.

La rossa si imitò ad annuire. "det är klart" Disse Floki accennando un risolno. La ragazza fece scattare lo sguardo tra Floki e Bjorn confusa. "Ha detto che è pronto..." Mormorò Athelstan.

"Dovresti... spogliarti..." Disse Bjorn titubante. Althea sospirò, non era la prima volta che degli uomini la vedessero nuda, le dava fastidio e non si sentiva a suo agio ma questa volta re per una buona causa.

Lasciò andare il mantello scoprendo i suoi seni piccoli ma sodi come coppe da vino, era piccola, gracile e magra, le costole potevano contarsi una ad una ed addirittura le anche erano visibili.

Notò il disgusto negli occhi degli uomini, abituati a donne più formose e più muscolose. Per la prima volta Floki provò pena, vide la sua condizione e tutte le sue ferite, pensò che non si meritava tutto questo, ma poi si scosse dai suoi pensieri e si avvicinò con la ciotola contenente la pappetta.

Bjorn prese le bende di cotone ed iniziarono a medicarla. La melma avva un colore verdastro e bruciava sulle ferite, facendo sobbalzare la giovane. "Shhhh Du kommer tillbaka på fötterna oroa dig inte." Disse Floki senza guardarla. Althea rivolse uno sguardo confuso ad Athelstan che le stava bendando il bracci destro.

"Ha detto che ti rimetterai in forze e diventerai molto forte." La ragazza sorrise riconoscente e lo ringraziò con una delle poche parole che era riuscita ad imparare:"Takk"

*****

Era passata una settimana da quando Althea era al campo dei Norreni aveva imparato a capire un po' la loro lingua. Il re, Athelstan e Bjorn la aiutavano ad apprendere nuove parole quando c'era tempo. Floki invece le parlava degli Dèi, di Odino che era il re degli Dèi, di quanto fosse potente Thor Dio dei fulmini e delle ingegnose imprese di Loki.

Althea era molto interessata alla loro cultura, amava scoprire cose nuove era molto curiosa. E soprattutto le stava piacendo il loro stile di vita, semplice e libero.

Guardava come le donne in quella società fossero quasi pari agli uomini, combattevano, discutevano e non erano solo merce o ovuli da riproduzione.

Althea aveva appena ripreso a camminare quasi autonomamente anche se zoppicava, i dolori intercostali si erano alleviati ed i tagli superficiali si erano richiusi velocemente.

La rossa era seduta sull'erba umida mentre guardava Bjorn allenare Porrun con la spada. Erano entrambi molto validi. Le sarebbe piaciuto imparare a difendersi, imparare a cavalcare,farsi valere ma era ancora troppo debole per farlo.

"Ti piace stare qui?" La voce di Ragnard le fece alzare la testa, così provò a mettersi in piedi il più velocemente possibile risultando solo buffa. Indossava una tunica in lino lunga fino alle caviglie color bianco latte, sopra di essa portava l'hangerok, un abito in lana, era color blu elettrico ed era impreziosito da una cintura maschile in cuoio , un regalo di aveva regalato Athelstan, che le segnava il punto vita sottilissimo.

Per ripararsi dal freddo teneva il vecchio mantello di Floki, aveva insisto che lo tenesse. Ragnard la aiutò ad alzarsi sostenendola per un braccio. "Si signore vi ringrazio molto..." Farfugliò Althea facendo roteare gli occhi all'uomo che la sovrasatava di parecchi centimetri.

"Ti ho già detto che non ho bisogno di riverenze..." Borbottò il vichingo. "Puoi insegnarmi a combattere?" Domandò Althea tutto d'un fiato.

Ragnard si voltò verso di lei con sguardo interrogativo. "Tu vorresti imparare a combattrere?" Accennò un sorriso divertito. "si, ne sarei molto felice." Insistette la rossa.

"Ma se ancora non ti reggi in piedi Althea.." Sospirò Ragnard grattandosi la nuca. "Sono in grado di tenere in mano una spada.. voglio aiutare anche io, combattendo come Porunn e Lagherta."

Al secondo nome Ragnard trasalì ed il suo sguardo divenne più duro. "Ho detto, che sei troppo debole. Se prorpio vuoi aiutare parlami ancora della difesa inglese." Il suo tono era completamente diverso rispetto a due minuti prima. Era freddo e duro.

"Posso fare anche altro oltre che parlare." Insistette Althea che venne sorpresa da un ringhio e da uno spintone da parte del Re. La fece sbattere con la schiena vicino ad un cumulo di legna dietro di loro e la incastrò tra di tesse ed il suo corpo.

La sovrastava in altezza, in forza ed in cattiveria. "Althea non ti ho messo sotto la mia ala per infastidirmi o per disobbedirmi, dovresti essere grata che non ti abbia reso schiava o semplicemente del fatto che tu stia ancora respirando." Ringhiò con cattiveria.

La ragazza sbiancò trattenendo il fiato. "Scusa Ragnard..." Sussurrò tremando tra il corpo dell'uomo ed il catasto di legna. La schiacciò ancora di più contro l'ammasso di ceppi provocandole una fitta alle costole che la fece gemere.

Dopo di ciò con un ultimo ringhio la lasciò scivolare contro l'erba umida allontanandosi verso il figlio.

𝑨́𝒔𝒕𝒓𝒊ð𝒓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora