ℭ𝔥𝔞𝔭𝔱𝔢𝔯7

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Re Ragnar aveva dato ordine di accamparsi nella foresta innevata per riprendere forze e curare i feriti. Subito i suoi uomini avevano improvvisato un'accampamento con tendaggi e focolai.

Althea era seduta con le gambe incrociate, sulla gelida neve difronte al Fuoco. aveva ancora il viso completamente imbrattato di sangue, così come la sua divisa e le sue stesse mani, trovava la cosa rivoltante e non vedeva l'ra di concedersi un bagno prima di vomitare l'anima.

Quell'odore di metallo che la perseguitava le faceva contorcere lo stomaco, per non parlare di tutti i corpi che venivano caricati sui carretti per essere bruciati.

Teneva sdraiato su di lei Athelstan ancora incosciente mentre Floki e Porunn gli bendavano la ferita che gli squarciava il busto.

Per fortuna non era profonda ma aveva perso parecchio sangue. I sensi di colpa di Althea le attanagliavano lo stomaco e le serravano la gola. Athelstan sarebbe potuto morire per proteggerla, perchè non era abbastanza forte.

Non aveva mai nemmeno ucciso nessuno prima di allora e sentiva come se un'aurea oscura si fosse impossessata della sua anima, era ancora troppo presto per distaccarsi completamente dal cristianesimo, e si ritrovò a pregare il suo Dio, nella mente, in modo da salvare la sua anima.

Mentre Floki bendava il busto del Prete la guardava confuso e attonito, lei non aveva detto una parola dalla fine della battaglia, si era battuta con onore e coraggio ma sembrava sotto shock, era pallida e aveva gli occhi sbarrati, sobbalzava ad ogni rumore.

"Althea, cosa ti succede?" Le domandò Porunn mettendole una mano sul volto. Althea la guardò con le labbra, screpolate e secche, socchiuse. Deglutì mentre con lo sguardo percorreva la cicatrice che sfregiava il volto della giovane.

Floki alzò lo sguardo verso la rossa mentre legava la benda,che era già sporca di sangue, in un nodo ben stretto. "Io..." Inizò la rossa guardando il fuoco, la sua voce uscì spezzata ed acuta. "Non... Athelstan è quasi morto a causa mia e..." Delle lacrime fuori controllo sfuggirono dai suoi occhi percorrendo il perimetro delle sue guance, fino al mento. Dopo un grande sospiro continuò senza guardare i due vichinghi accanto a lei. "Non sappiamo se supererà la notte, io.. mi sono vista la morte in faccia e... tutte le persone morte.. ho ucciso degli uomini... Io HO UCCISO." Singhiozzò vergognosamente.

I due si guardarono non sapendo bene cosa fare, poi Floki prese coraggio e con tutto il distacco di cui era capace disse :" Questa è la vita qui, morte tua vita mia. Ti sei battuta con onore e sei anche stata molto fortunata sicuramente sei favorita dagli Dei, nonostante tu sia una cristiana..." Disse quell'aggettivo quasi con disprezzo.

Althea lo guardò con gli occhi sbarrati. "ma voi esattamente come fate?" Disse quasi in un sussurro con la disperazione nel cuore. L'uomo piegò la testa di lato confuso. "A rimanere impassibili a tanta violenza, alla morte... sono vite umane." Althea non trattenne il disgusto che provava.

"Non ti sembravano vite umane mentre uccidevi quegli uomini?" Era come se Floki volesse darle una lezione su come si vivesse lì, ma quelle parole la colpirono come un fendente dritto al cuore. Era un mostro tanto quanto loro. così abbassò la testa. "Ti ci abituerai,è così che funziona, comunque saranno nel Valhalla adesso, a brindare con gli Dèi."

Ragnar sorprese la ragazza dalle spalle, poggiandoci sopra la pelliccia di furetto che aveva recuperato "Ti ho sottovalutata, in battaglia sei una belva." Le scosse le spalle provocandole una fitta di dolore, data dalla ferita inferta dalla freccia, che la fece mugolare.

Subito retrasse le mani e diede uno sguardo al suo caro amico, "Come sta?" domandò accucciandosi accanto ai suoi compagni, scrutando il volto sofferente di Athelstan. "E' fortunato se supera la ntotte." Borbottò Floki.

"Portatelo nella tenda." ordinò Ragnar. Porunn e Floki annuirono e lo presero rispettivamente da piedi e dalle spalle portandolo nella tenda dedicata ai feriti. Ragnar strusciò difronte alla ragazza che nemmeno riusciva a guardarlo.

"Non devi sentirti in colpa, nè per Athelstan, nè per gli uomini che hai ucciso." Disse l'uomo spostandole una ciocca di fili rossi dietro l'orecchio. "Ma se..." Nemmeno il tempo di palare che Althea venne interrotta dal Re. "Ho ordinato io ad Athelstan e Floki di proteggerti fino alla morte."

Lei lo guardò attonita, come poteva mettere in pericolo la vita dei suoi più fidati amici per proteggere un'insulsa ragazzina cristiana. "Non preoccuparti per lui, è forte sopravviverà..." Continuò l'uomo. "Come lo sai?" Althea assottigliò gli occhi confusa.

"Beh, lo conosco ed è sopravvissuto alla crocifissione... quello è solo un taglietto." A quelle parle Althea sgranò gli occhi. "C-crocifissione? in che senso...è stato Crocefisso?" Biascicò.

"Te lo racconterà una volta sveglio... ora dobbiamo pensare alla tua di ferita..." Indicò con il cenno del capo il buco che aveva sulla spalla. "Sto bene." Borbottò la rossa stringendosi nelle spalle.

"Potrebbe fare infezione, non posso perdere una così abile guerriera." le sorrise. "Quindi mi insegnerai?" lo guardò con un barlume di speranza negli occhi. Lui annuì impercettibilmente. "Sembra che tu ce l'abbia nel sangue ma si... migliorerò la tua tecnica.."

Poco dopo Floki tornò di nuovo dalla ragazza. "Su fammi vedere la spalla..." Atlhea sbuffò togliendosi la pelliccia e quel piacevole tepore svanì quasi immediatamente. Slacciò i laccetti del corsetto in cuoio e fece scendere le maniche della divisa.

La spalla era completamente livida e coperta di sangue, la freccia aveva sfiorato l'osso, in modo da non romperlo ma la ferita era comunque profonda. Floki fece un suono di dissenso con la bocca ed ordinò a Porunn di prendere ago,filo, un secchio d'acqua e degli stracci.

Althea lo guardò confusa quando Floki  mise un pugnale nel fuoco. Ragnar capì subito e sospirò. "Mi sa che servono rinforzi..."Mormorò per poi chiamare il figlio. Bjorn accorse velocemente e seguì l'ordine impartitogli dal padre di tenerle salde le caviglie.

"Aspettate... ma che cosa sta succedendo.. fermi!" Bjorn le afferrò le caviglie e le tenette salde a terra, Ragnar si mie dietro di lei facendo passare i suoi bicipiti sotto le ascelle in modo da bloccarle la mobilità delle braccia.

Porunn ripulì velocemente la spalla dal sangue con l'acqua tiepida mentre Floki aspettva che l'ago e il pugnale diventassero incandescenti.

Floki non rispose rigirando il pugnale tra le fiamme. Dopo pochi minuti vide la punta diventare incandescente. A quel punto Althea capì tutto, serviva il fuoco per disinfettare. Iniziò a divincolarsi e a strepitare senza successo.

"Ma siete pazzi, sta fermo Floki non ti permettere!" Strillò la giovane mentre l'uomo le scostava i lunghi capelli rossi dalla spalla. Bjorn fece ancora più pressione sulle caviglie per evitare che si muovesse troppo. Rollo sentendo tutto quel trambusto uscì dalla tenda dei feriti avvicinandosi incuriosito.

In men che non si dica capì cosa stava succedendo si sganciò la cinta dai pantaloni e si accovacciò vicino al fratello. Ordinò a Porunn di andare nella teda dei feriti, a controllare se qualcuno si fosse svegliato o meno e lei obbedì velocemente.

"Scusa se cerco di salvarti la vita." Disse ironicamente Floki per poi poggiare la punta incandescente sulla ferita. La carne aperta di Althea scoppiettò sotto il calore del ferro, provocandole un dolore infernale che la fece urlare a pieni polmoni.

L'odore di carne bruciata si inalò nell'aria, Bjiorn chiuse gli occhi per non guardare mentre velocemente Rollo mise prontamente la cinghia di cuoio in bocca alla rossa per evitare che si mozzasse la lingua.

Il dolore era insopportabile ed Althea avrebbe voluto svenire, ma l'adrenalina era così alta che la tenne sveglia, continuò asd urlare per un tempo indefinito. Floki non battè ciglio e con precisione da chirurgo iniziò a tessere la ferita.

A quel punto, per il troppo dolore Althea iniziò a vedere tutto girare e subito dopo perse conoscenza tra le braccia di Ragnar. "Meglio per lei, smette di soffrire ulteriormente..." Sospirò Porunn guadando il suo fidanzato che lasciava le caviglie della giovane.

Floki fasciò velocemente la spalla della ragazza e mentre ripuliva gli strumenti nel catino ragnar prese in braccio la rossa portandola nella tenda dei feriti. La adagiò lentamente tra le pellicce che improvvisavano dei letti e la coprì con esse, sperando che si riprendesse in fretta.

𝑨́𝒔𝒕𝒓𝒊ð𝒓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora