Un sogno realizzato.

45 1 0
                                    


Maggio 2016. Arriva lei, la Dukessa meglio conosciuta come KTM Duke 125.
Si lo so, ho sempre parlato di moto da cross e adesso me ne esco con una naked stradale ma bisogna tenere conto di quello che si può e non si può avere dalla vita. In quel periodo mi sono sentita la ragazza più fortunata sulla terra perché stavo realizzando il mio sogno a 2 ruote anche se leggermente distante da quello che effettivamente volevo.
Dunque, non avevo ancora messo da parte abbastanza soldi per pagare interamente la moto ma avevo dalla mia parte un contratto a tempo indeterminato e questo era abbastanza per poter zittire i miei genitori che, a inizio lavoro mi dissero che solo dopo aver firmato l'indeterminato potevo iniziare a pensare alla moto anche se le priorità dovevano essere altre!
Una mattina come le altre agli inizi di maggio, arrivo al lavoro e mi viene presentato il contratto da firmare: "wow" esclamai io.
- "Bene, da oggi quando torno a casa inizio a cercarmi la moto" dissi ridendo alla mia collega."
- "Non perdi tempo, eh?"
- "No, penso sia già passato abbastanza tempo e poi tra poco inizia la stagione.. almeno me la godo!"
- "Fai bene, cosa vuoi prendere?"
- "Per forza un 125 perché non ho voglia di fare la patente A2 a 22 anni per poi doverla rifare a 24 per poter guidare qualsiasi cilindrata. Intanto prendo confidenza con questa e poi tra 2 anni si vedrà..." spiegai la situazione e la mia idea iniziale.
Tutto sommato non potevo pretendere troppo anche perché i miei genitori non mi avrebbero permesso tutto finchè ero sotto al loro tetto!
Cominciai così la mia ricerca tra le tante 125 usate a partire da modelli motard che seguivano la linea estetica delle moto da cross ma purtroppo il mio metro e sessanta di altezza ha fatto si che io dovessi escludere immediatamente quella categoria perché non arrivavo a toccare a terra; cosa che per me in strada è fondamentale!
Senza elencare i tanti modelli selezionati, alla fine ho deciso di rimanere fedele a un marchio a me caro, KTM. Ero forse convinta di essere parte della famiglia di cui faceva parte Dungey, il mio idolo indiscusso.
La piccola austriaca aveva conquistato i miei occhi così iniziai la mia ricerca tra le tante in vendita usate e alla fine la trovai a qualche chilometro da casa così andai a vederla.
Era li, nel garage del proprietario, usata poche volte; mi permisero di salirci e io con timidezza e paura di farla cadere ci salii.
-" papà, è mia." Dissi fermamente senza alcun dubbio.
-"vuoi provarla?" Mi chiese il proprietario
-"no grazie. Non voglio romperla prima ancora di prenderla" risposi io. Avevo già guidato moto a marce ma non mi sentivo sicura a farlo in quel contesto ne tanto meno fare il tragitto fino a casa tanto che due settimane dopo, al momento del ritiro feci andare mio padre. Mi sentivo di dover iniziare a guidare da sola, senza persone che mi guardavano, nelle vie dietro casa per prenderci la mano anche perché, come avevo immaginato, la feci spegnere un paio di volte prima di partire.
Era il 26 maggio 2016 ed ero la ragazza più felice del mondo.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 18, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Passione Motocross.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora