Voglio andare come loro!

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Le mie giornate erano normali, come quelle di tutti i bambini della mia età.
Scuola, casa, compiti e finalmente gioco.
Sono sempre stata una bambina tranquilla e non ho mai dato modo ai miei genitori di sgridarmi per il mio comportamento in casa.

Era primavera, la scuola stava per finire e io trascorrevo il tempo che restava del pomeriggio a giocare in giardino con i miei vicini di casa.
*driiin* suonarono al citofono.
"Chi è?" Rispose mamma. "Si te la chiamo e le chiedo se vuole scendere a giocare".
Arrivó in cameretta e mi distrasse dal mio gioco. "Vale è arrivato Davide, chiede se vuoi andare in giardino a giocare con lui..."
Smisi subito di giocare e scesi in giardino dove mi aspettava il mio amichetto con la sua bicicletta.
Presi la mia e iniziammo a girare per tutto il giardino gareggiando tra di noi e aspettando che anche gli altri amici si unissero.
Avevo una bella bicicletta rossa con le molle sotto la sella e sul manubrio. Con quella mi sentivo più forte e mi divertivo a fingere che fosse una moto da cross.
"Facciamo una gara, 2 giri intorno al giardino e vince chi arriva primo alla salita" ero pronta a sfidare Davide.
"Va bene" rispose lui con tono di sfida.
"Pronti, partenza, via...!"
Guidavo la mia bicicletta come una moto fingendo che la manopola destra del manubrio girasse per dare gas, curvavo appoggiando la gamba a terra e nelle discese mi alzavo in piedi come quando si chiudono i salti.

Inconsciamente stavo facendo qualcosa che avrei amato per il resto della mia vita (o per lo meno fino ad adesso).

Non tutti i giorni peró, riuscivo a scorrazzare nel giardino con i miei amici e così mi toccava restare in casa a giocare da sola. Essendo figlia unica, i giochi dopo un po' diventavano noiosi e così prendevo il mio monopattino e iniziavo a gironzolare per casa facendo il solito giro cameretta-soggiorno-corridoio-camera dei genitori-cameretta per un po' di tempo.
Caschetto in testa, guanti da ciclista e maglietta del Milan e via, iniziavo a sgambettare con il piede sinistro per prendere velocità.
Quella domenica, armata come al solito del mio completino presi il monopattino e iniziai a fare qualche giro. Quando a un certo punto passando per il soggiorno dove c'era mio padre sdraiato sul divano a fare zapping davanti alla tv alla ricerca di qualcosa di interessante, mi fermai e rimasi immobile davanti allo schermo. Papà si era soffermato sul canale dove trasmettevano il motocross. Lui non ha la moto e nemmeno una forte passione ma è attratto dalle due ruote e segue qualsiasi tipo di competizione a partire dalla MotoGP.
Ricordo ancora adesso il tracciato in cui stavano svolgendo la tappa del mondiale e ricordo benissimo chi stavo seguendo con attenzione in quel momento.... Un certo Antonio "Tony" Cairoli agli esordi!!
Qualche minuto dopo ripresi a girare per casa, stavolta utilizzavo il monopattino come moto.
"Tony Cairoli arriva all'ultima curva e.... taglia il traguardo per primo!" e alzai le mani al cielo come un campione. Mi facevo la telecronaca da sola.

Ah, come sognavamo da bambini.

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