9 Venezia 2 parte

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Finito di pranzare, tornano nel caos dei turisti, che li avvolgono li conquistano, girano senza meta finché non si trovano in periferia e trovano un giovane, una guida del posto con una bancarella che fa dei tatuaggi con l' henné

"Can come da noi in Turchia, ho un idea ma non devi guardare"

" cosa ti frulla nella tua bella testolina?"
"è una sorpresa, non te lo dico finché non sarà finita"
Sanem si avvicina al ragazzo e le fa vedere un immagine sul telefono, il ragazzo annuisce e prepara gli strumenti per fare quel disegno.
"Can tu vai a farti un giro ci vorrò un po'" Lui indeciso tentenna ma poi con un cenno del capo decide di spostarsi, non prima di aver parlato con il ragazzo "sono nei paraggi e vi osservo da lontano"
Dopo circa 30 minuti Sanem, soddisfatta cerca Can con lo sguardo "Can Can ", ma non lo vede.
Sanem si sente afferrare da dietro, ma è Can, lo percepisce il suo cuore accelerando i battiti, si gira e lo abbraccia lo bacia "mi sei mancato"
"anche tu"
"guarda, ti piace?" Sanem gli indica un disegno sul fianco sinistro, Can lo guarda meravigliato e commosso, la guarda e la abbraccia forte.
"è bellissimo, non potevi trovare un disegno migliore"
" tu hai il tuo Albatros che in un certo senso è il simbolo del nostro amore, forte come un Albatros, ma mancava qualcosa allora ho pensato alla fenice, che come nel mio libro risorge dalle ceneri e con il suo Albatros vivono felici la loro avventure, più forti che mai"
Can si gira e ringrazia il ragazzo "Grazie è un disegno fantastico"
"grazie a voi, se volete una guida qui a Venezia, una che non vi faccia vedere solo il lato turistico chiamatemi, mi chiamo Paolo" e gli porge un piccolo biglietto con un numero di telefono
"grazie Paolo, ci penseremo, io sono Can"
Si salutano e si avviano
Can le prende una mano e la bacia, hai avuto una bellissima idea
"Mi ha ricordato la frase che nel tuo libro descrive la rinascita della fenice"
Fa una pausa, la fa edere su una panchina e diventa serio
"il giorno che ci siamo rivisti al molo " Can fa una pausa e con la mente rivive il loro incontro
" Stavo scappando, avevo saputo che quel posto era tuo, e avevo paura di incontrarti, che tu mi vedessi, che mi giudicassi, invece tu eri li, sul molo, che guardavi il mare come hai sempre fatto, quando ti ho visto, ho provato una fitta al cuore, non riuscivo a respirare, non sapevo cosa fare, poi ti sei girata, mi hai guardato, e li non ho avuto scampo, come una calamita mi hai attirato a te, ho cominciato ad avanzare, tu ti sei alzata sconvolta, ti vedevo tremare, ho pensato fosse l'emozione di avermi rivisto, come ero emozionato io, ma poi non ti sei fermata, ti ho dovuto chiamare tre volte per farti fermare e guardare, ma i tuoi occhi non erano più gli stessi, non capivo cosa era successo, con le lacrime agli occhi ti guardavo ma non vedevo più la mia Sanem, forse ho pensato non mi avesi riconosciuto, dopotutto avevo un aspetto diverso, ti ho teso la mano, ma tu l'hai rifiutata, ho avuto paura di averti persa, forse mi avevi dimenticato, mi hai chiesto perché fossi li, avrei voluto risponderti che volevo rimediare al dolore che vedevo nei tuoi occhi ma l'orgoglio, quello stupido orgoglio che sempre mi ha fatto sbagliare me lo ha impedito, non sapevo cosa ti fosse successo"
"SSSS, basta Can, non torturarti, le cose sono andate così, forse se non fossero andate così ora non saremmo qui e il nostro amore non sarebbe così forte"
Rientrarono alla barca che era notte, stanchi e affamati
"pasta?"
"si perché no?"
" bolognese?" si guardarono e si misero a ridere "questa volta non brucio il sugo, sono molto migliorata" rispose Sanem
La pasta fu ottima accompagnata da un ottimo vino preso in uno dei tanti negozi visitati il giorno.
Cullati dalle onde e stretti l'uno nelle braccia dell'altro guardando le stelle come piaceva a loro si addormentarono.
L'alba li sorprese ancora sul ponte abbracciati "buongiorno" "buongiorno" si guardarono negli occhi e strofinandosi il naso si diedero un piccolo bacio
"Per oggi ti ho preparato una sorpresa"
" che cosa?"
"che sorpresa sarebbe se te la dicessi"
"uffa sono curiosa"
"Dai vestiti"
"sei sicuro?" lo fissa con uno sguardo malizioso e poi sparisce scendendo le scale sottocoperta
Can la segue subito con un sorriso malizioso, non si fa sfuggire l'invito di sua moglie che si pregusta molto allettante.
La sorpresa di Can non si fece attendere, raggiunsero Paolo, il ragazzo dei tatuaggi
"Buongiorno Paolo, tutto pronto?"
"Buongiorno, si signor Can tutto pronto"
"Grazie per tutto"
La sorpresa consisteva in un'escursione a cavallo, con un gruppo di sei persone, Sanem come vede il cavallo tenta di scappare
"no Can, non mi costringerai a salire li sopra" dice Sanem indietreggiando
"cara non aver paura, vedrai non ti succederà nulla, anzi ci divertiremo"
Sanem scappa e Can la rincorre "Sanem aspetta, dai non fare così"
"no Can nooo" Can la afferra da dietro e la mette sopra il cavallo, posizionandosi dietro di lei
"ti tengo io"
"Si parte" dice la guida, un certo Marco, e così partirono visitando le colline intorno con dei parchi meravigliosi e il lungomare, fermandosi a pranzare in un caratteristico ristorante di mare, dove fecero amicizia con gli altri del gruppo,2 tedeschi 2 italiani e loro più la guida che era locale. Si divertirono molto e passarono una bella giornata, ma era ora di rientrare i cavalli dovevano riposare.
"Grazie Can di questa magnifica giornata" Il suo sorriso fu una risposta "Si lo so, all'inizio avevo paura ma poi mi sono abituata, poi la tua presenza costanti mi ha aiutata"
"quindi non sei arrabbiata con me"
" non non potrei sei un uomo stupendo" Sanem lo bacia e non si vorrebbe mai staccare da quelle labbra, non può farne a meno
Rientrarono alla barca
"sei stanca?"
" si un po', tu?"
" non tanto, vorresti uscire o restiamo qui?"
"Non saprei, da una parte vorrei uscire però mi piace stare qui noi da soli ce tanta pace"
"allora restiamo, cuciniamo e guardiamo le stelle"
"Scendo a comprare qualcosa per cena, ma torno subito"
"intanto mi faccio una doccia"
"benissimo, mettiti comoda, torno subito"
Sanem fa una lunga doccia, si mette un vestitino leggero, fa ancora caldo, nonostante sia fine agosto, sono passati quasi tre mesi dal matrimonio, oggi ha sentito sua mamma e tutti stanno bene, anche Leyla, tutto procede per il meglio, l'agenzia si sta risollevando.
Can non è ancora tornato, Sanem va verso il molo e ci sono delle rocce, come ad Istanbul, gliele ricordano tanto, cosi a piedi nudi percorre quelle rocce e si siede a contemplare il mare.
All'improvviso sente la sua presenza, è sempre stato così, si gira e gli sorride
"sapevo che eri arrivato, ti ho sentito"
"Ho avuto un déjà-vu, di te ad Istanbul, quando ci incontravamo li e, Can le si siede accanto, io sapevo che mi amavi, ma tu mi respingevi, lo vedevo nei tuoi occhi, ma tu non volevi riconoscerlo"
"no non è così, io lo sapevo ma avevo paura che se tu avessi saputo delle bugie che i avevo detto non lo avresti acetato, e avevo ragione, stavo impazzendo non volevo accettare che non mi volessi, non ora, ora che avevo trovato un motivo per restare a casa"
"abbiamo sbagliato tutti e due, ma ora non conta più"
"andiamo la carne alla brace non si cucina da sola"
"carne alla brace?"
"si"
"buona"

Un Milione Di Anni Con Te (completo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora