/18/

2.1K 119 1
                                    

Rimasi ancora in piedi congelata, completamente insicura su cosa fare. Chi? Cosa?. Il bigliettino era ancora nelle mie mani tremanti e non potevo capire niente quando lessi il messaggio, ancora una volta.

"Fliss" Harry sospirò accanto a me. Riuscivo a vederlo in un angolo, sembrava confuso e scioccato come me.

"Io solo-io" non riuscivo nemmeno a finire la frase quando inziai a parlare. Quando alla fine guardai verso Harry era evidentemente a disagio mentre iniziava a tirarsi i capelli e a camminare avanti e indietro.

"Chi l'ha fatto?" chiesi.

"Credi che lo sappia" espresse, lanciando le braccia in aria alla mia stupida domanda.

"N-non lo so" dissi. Harry sospirò e si mosse per la stanza prima di cadere pesantemente sulla sua sedia, il suo stress era evidente.

"Cosa dobbiamo fare?" chiese all'improvviso dopo un momento di silenzio.

"Fermo. Credo? Ma non sappiamo nemmeno di cosa si tratta, potrebbe avere a che fare con noi o probabilmente con la ribellione?"

"Non credo sia sulla ribellione" Harry rispose onestamente.

"Perché?"

"Credo solo che non sia quello" facendo spallucce.

"Quindi secondo quello che stai dicendo è qualcuno che sai di noi, tutto ciò che siamo"

Harry sbuffó, accigliandosi e annuendo lentamente. "Si. Voglio dire, credo che non siamo stati così attenti come avremmo dovuto, è plausibile" si sporse in avanti sulla sua sedia e portò le sue mani alla sua faccia angosciamente.

"E adesso?" chiesi ad alta voce.

"Non lo so" scosse la testa e sembrava come se volesse parlare di nuovo ma venne interrotto quando la porta si aprì e Morgan entrò pavoneggiandosi, la sua fidanzata.

"Grandioso" Harry borbottó sottovoce abbastanza forte che riuscimmo a sentirlo solo io e lui. Gli feci un sorriso rassicurante.

Sembrò arrogante come sempre, con il suo vestito corto accompagnato con un lungo cappotto e tacchi alti, il suo naso era tenuto in aria. "Hey piccolo" salutò, camminando intorno al tavolo e oltre verso di lui.

Si appoggiò contro il tavolo e fece correre le sue mani sulla sua cravatta, le lunghe unghie finte che scavavano nel materiale. "Hey" disse con nessun interesse.

"Mi sei mancato" piagnucoló.

"Mi hai visto questa mattina" ruotò gli occhi.

"Lo so ma sei il mio fidanzato Harry, ti voglio tutto il tempo" disse. Piegandosi giù, usò la cravatta di Harry per tirarlo in avanti e cercando di baciarlo. Lui però la ignorò completamente, spostando la sua testa da lei.

"Che hai che non va?" esortò.

"Tu. Rimani fuori dai miei problemi per una volta" si alzò. Mi guardò con disperazione di cui sembrò che Morgan ne prese atto quando si girò e mi vide dalla prima volta che entrò.

"È perché lei è lì? Non è vero?" chiese. Non diede il tempo ad Harry di rispondere poiché si rivolse a me con un cipiglio.

"Potresti andartene? Apprezziamo davvero avere un po' di tempo da soli" mi disse ma ero ancora troppo sorpresa dal bigliettino che era nella mia mano per preoccuparmi.

Harry si alzò velocemente e si mosse via da Morgan venendo invece ad affrontare me. "Non andare Felicity, rimani qui, vai a sederti?" mi suggerì, notando il fatto che ero ancora in piedi, congelata sul luogo.

Annuii e mi sedetti come suggerito da lui.

"Non so il perché sei così, perché eri molto felice di avere del tempo da solo con me la scorsa notte, non è vero?" chiese Morgan ad Harry elegantemente. Lo guardai con un cipiglio. Non potevo essere sorpresa alle parole di Morgan; voglio dire, loro sono fidanzati e quasiasi cosa fossimo io ed Harry, non era niente di reale. Credo. Nonostante questi pensieri tuttavia i miei occhi iniziarono ad inumidirsi per come ero sopraffatta dalla situazione e come ogni cosa stava andando male.

La reazione immediata di Harry alla sue parole fu quella di guardarmi, cosa che non ero sicura su come interpretarlo. Notanto il mio viso sconvolto, la sua faccia si abbassò.

"Morgan per favore, ho cose da fare" provò.

"Bene ma aspetto di discutere di alcune cose riguardanti il matrimonio" parlò.

"Okay. Qualunque cosa per il matrimonio va bene, lo avrai" Harry parlò cercando di farla andare via velocemente. La portò verso la porta e fece del suo meglio per farla uscire più presto possibile.

"Ciao" le fece un cenno prima di chiudere velocemente la porta dietro di lei. Quando, finalmente se ne andò, lui si appoggiò contro la porta respirando affannosamente e guardandomi, ovviamente.

"Fliss" sospirò. "Quello che ha detto, io-"

"No Harry, va bene" iniziai. "Non hai niente da spiegarmi, è la tua fidanzata" nonostante lo dissi, c'era una parte di me a cui questo importava troppo.

Aggrottó le sopracciglia prima di attraversare la stanza e sedersi al mio fianco. "Si. Mi dispiace per lei. Non voglio sposarla, non voglio veramente"

"Lo so" risposi.

"Cosa?"

"So che non vuoi sposarla. L'hai detto chiaramente prima, Harry" spiegai.

"Quindi non sei infastidita da quello che ha detto? Per quanto riguarda...la scorsa notte?" chiese esitante.

"Perché dovrei? Non posso fermarti dal non fare niente, Harry e non è l'unica cosa nella mia mente in questo momento. Lo è questo." dissi, mostrandogli il bigliettino.

"Giusto" sospirò. "Per quanto riguarda questo dobbiamo stare più attenti, okay? Probabilmente non siamo i migliori in minuziosità"

"Si" concordai.

"E intanto" parlò. "Tieni d'occhio chi potrebbe aver mandato questo. Si?" prese il pezzo di carta e lo mise accanto a me.

"Okay. Quindi non hai idea di chi potrebbe essere stato?" replicai con curiosità.

"No veramente. Voglio dire, ho in mente idee ma non voglio arrivare a conclusioni false"

"Suppongo" risposi.

Mi sorrise. "E Fliss" mi tirò via dai pensieri riguardanti il misterioso bigliettino. "Per favore, devi sapere che non voglio sposarmi con Morgan, so che lo capisci ma voglio esserne sicuro, seriamente non voglio. Devo" storse il naso.

"E la notte scorsa è stato così, così stupido per me, credo. Voglio dire, è la mia fidanzata ma come sai non mi piace. Preferirei mille volte te"

Le sue parole vennero dette con lussuria e, insicura della situazione arrossii e il mio cuore iniziò a battere velocemente. "Harry" dissi giocosamente e ruotai i miei occhi.

Ridacchió solamente e si avvicinò, così che le sue labbra si avvicinarono al mio orecchio. Lo strinse giocosamente tra i denti, il suo respiro era caldo sulla mia pelle. "È vero però, piccola. Preferirei mille volte te" parlò, lasciandomi agitata mentre lui sogghignava.

[Corretto]

Divided(italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora