Il suono della porta che era stata sbattuta momenti fa risuonava ancora nelle mie orecchie, insieme al rumore fresco di stivali di pelle che schioccavano sul pavimento dell'ufficio. La mia testa non si era alzata mentre il mio sguardo cadde sul pavimento piuttosto che su di lui, come era in precedenza, a causa della sua entrata repentina e lo shock che avevo colto per qualcosa che non avrei dovuto fare.
Lui adesso era a pochi centimetri di distanza da me con un suo dito ruvido, uno dei dieci che ero sicura avesse commesso un'immaginabile quantità di peccati in questo posto ed era stato posato sotto il mio mento inclinando la testa in su per farmi incontrare i suoi occhi.
"Sembra che tu non mi abbia sentito, ti ho chiesto se stavi leggendo qualcosa di interessante" mi disse con lo stesso tono esigente che utilizzava con tutti.
"M-mi dispiace, stavo guardando la cartella per verificare le presenze in sala lavoro ed ero solamente curiosa." provai a spiegare, anche se sapevo che le mie parole non avrebbero avuto alcuna utilità.
Si appoggiò contro il tavolo e mi guardò scettico prima di sogghignare.
"Bene, Felicity. Sono sicuro che tu avrai sentito il detto: 'la curiosità uccise il gatto' e come va a finire." la sua voce era piena di dispetto e arroganza, appariva divertito ferendo o minacciando le persone solo perchè lui poteva farlo. Sfruttava molto questo suo potere e lo avrei potuto dire anche se questo era il mio secondo incontro con lui.
"Cosa?" deglutii.
"Sto solo dicendo, Felicity, che dovresti stare attenta a cosa ti interessa, potrebbe portare, per così dire...fatali conseguenze."
"E allora? Tu hai intenzione di uccidermi solo per aver letto un file?" parlai, sapendo che stavo superando i miei limiti.
Lui si spinse su e mi racchiuse contro il mobile dove avevo commesso un peccato che sembrava essere tanto grave quanto quello di Eva che aveva mangiato il frutto.
"Solo leggendo un file? Non si tratta di 'solo', tu non devi curiosare nelle cose che non sono tue. Dovresti sapere qual è il tuo posto, ma sembra che non lo fai." Mi rimproverò, il suo pugno arrivò oltre la mia testa mentre colpì il mobile. Annuii in silenzio, decidendo che era la volta di ubbidire e desiderai che tutto quello che stava succedendo non accadesse più. Lui mi sorrise, un sorriso malvagio quanto lui, prima di spostarsi e di sedersi sul divano dell'ufficio, incrociando le gambe mentre si appoggiava allo schienale; la spavalderia irradiava dal suo corpo.
"Quindi non mi dirai mai se era interessante? Voglio dire non puoi leggere un libro o qualcos'altro? Ne hai uno preferito da poter leggere durante il tuo tempo libero la prossima volta?" mi chiese.
"Jane Eyre di Charlotte Bronte è il mio libro preferito, signore" gli dissi sinceramente. Avevo preso in mano il libro l'anno scorso quando lo trovai sulle rive del fiume vicino casa mia, non avevamo molti libri e così lo lessi e lo mantenni al sicuro.
"Sei molto simile a Jane, lei era descritta come una persona tranquilla, un povero personaggio; proprio come te se ci pensi." osservò.
"Lei era tranquilla e povera ma non aveva grande coraggio, signore, se voi mi state paragonando a lei allora sarei più che felice di sentirne altre delle vostre interpretazioni." replicai, iniziando ad irritarmi.
"Hai sempre qualcosa da dire non è vero?" mi interrogò, restringendo i suoi occhi su di me.
Ci fu una pausa mentre pensavo a come avrei potuto risponderlo, ma lui parlò per primo.
"Bene, si è fatto tardi e io devo andare; ho apprezzato molto la tua compagnia, Felicity. Meglio mettere quel file a posto, non pensi?" mi disse improvvisamente, alzandosi dal divano.
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Divided(italian translation)
FanfictionIn una storia di ribellione e romanticismo,Felicity Green e Harry Styles devono combattere i vincoli crudeli di una Londra divisa quando i loro due mondi si scontrano. Attenzione: la storia non è nostra, noi la stiamo soltanto traducendo. Tutti i di...