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Era il giorno della ribellione. Mi sentivo ansiosa, e nervosa per cosa sera già successo eppure ero speranzosa e piuttosto eccitata per la prima vota in anni. Ribellandosi sarebbe andata indubbiamente in uno dei due modi; potrebbe essere tutto quello per cui speravo, cambiando Londra da come ora la conoscevo. Potrebbe consentire i piacieri miei e di Harry di essere aperti e liberi, e ancora più importante potrebbe consentirci di stare insieme nel modo in cui volevamo. Tuttavia, potrebbe andare nell'altro modo. Potrebbe andare tremendamente male e non avere l'effetto desiderato, potrebbe rendere le cose peggiori e le conseguenze di essere di essere catturati erano inimmaginabili.

I sentimenti di incertezza lasciarono il mio petto martellante e l'ansia in aumento nel mio corpo mentre entravo nell'ufficio di Harry. Il pensiero più positivo nella mia mente oggi era il fatto che Zac potrebbe risvegliarsi presto. Se la ribellione fosse riuscita e lui riuscisse a tirarsi attraverso di essa sarebbe come se le mie preghiere fossero state risposte e le mie preoccupazioni diminuirebbero immensamente.

Harry era seduto alla sua scrivania, come di solito, e aveva la testa tra le sue mani. Indossava ancora il suo abito del matrimonio, facendomi accigliare. Perchè non si era cambiato da ieri? Lui velocemente guardò su a me come la porta si richiuse, e la sua espressione facciale era una che non riuscivo a decifrare.

"Harry" parlai salutandolo.

"Blocca la porta" la sua richiesta esigente mi colse alla sprovvista ma mi girai e bloccai la porta in ogni caso. Camminai verso di lui, e lui si alzò. "Vieni qui" lui parlò. La sua voce era debole, esprimendo la già evidente preoccupazione che ci stava prendendo ad entrambi. Appena sui vina abbastanza, lui avvols le sue braccia intorno a me strettamente e strofinò la sua faccia nel mio collo. "Fliss" lui sospirò. "Sono così contento che sei qui, stavo diventando pazzo senza te." mi tirai via da lui leggermente per parlare.

"Harry" iniziai ma lui mi tagliò fuori.

"Sono stato frenetico tutta la notte. Non ho dormito." lui ammise.

"Quindi è per questo che tu sei ancora nel tuo abito. Perchè hai lasciato l'hotel?" chiesi.

"Perchè" lui parlò tranquillamente. "Mi ricordava Morgan. Stavo in quella stanza solo e stavo diventando pazzo mentre gli eventi del giorno correvano nella mia mente, impedendomi il sonno. Quindi, quindi... sono venuto qui perchè pensavo mi avrebbe ricordato te invece."

"L'ha fatto?" chiesi.

"Si. Ma sono stato solo seduto qui tutta la notte pensando alla ribellione."

"Ho speso buona parte della mia notte a pensare alla stessa cosa" parlai sinceramente. Avevo a mala pena dormito per come ero preoccupata per oggi.

"Sono così spaventato Fliss. Voglio dire cosa sarà se tutto andrà male, dio sa cosa succederà. Non posso tollerare il pensiero di te che vieni ferita, non posso sopportare il pensiero di non vederti mai più di nuovo."

Lui era chiaramente afflitto quindi invece di rispondergli, lo baciai. Avevo bisogno di calmarlo dalla suo frenetico stato ansioso e io stessa avevo bisogno qualche rilascio per sbollire i sentimenti preoccupati che stavo sperimentando.

Il bacio che condividemmo era disperato siccome entrambi sapevamo che poteva essere potenzialmente uno degli ultimi. La sua lingua scivolò nella mia bocca mentre io iniziavo a perdermi nell'appassionante incontro e perdita di Harry.

Lui inciampò all'indietro e si sedette sulla scrivania, mentre io ero in piedi tra le sue gambe. Le sue mani si avvolsero intorno la mia vita tirandomi stretta ancora una volta.

Ci eravamo baciati diverse volte prima, ma nessuna di esse mi aveva fornito tali sentimenti profondi. Sentivo un forte desiderio per Harry come un risultato a questo e avevo bisogno di di più. Desideravo sentire di più di lui, tutto di lui.

Divided(italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora