Sciarpa

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Personaggi: Shirou Fubuki; Atsuya Fubuki (la fratellanza fra questi due è la cosa più bella del mondo)

Trama: Atsuya deve partire per un viaggio ed è costretto a lasciare solo il fratello, che senza di lui si sente perso.

P.S: Ricordatevi che le ho scritte qualche anno fa, per favore...

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Stando in piedi in mezzo a quell'affollato aeroporto, Shirou non si era mai sentito così abbandonato in vita sua. Era vero, il suo caro fratello sarebbe partito solo per due settimane, ma a lui sembrava come se lo stesse per lasciare lì e non tornare mai più.

La verità era che Shirou aveva paura. Da quando aveva perso i loro genitori a causa di una stupida valanga, lui e Atsuya sono diventati più inseparabili che mai. Si erano sopportati e ricucito le ferite a vicenda. Ogni cosa che facevano la facevano insieme. In ogni posto in cui andavano ci andavano insieme. Sempre.

Adesso invece Atsuya stava per partire, da solo, lasciando il fratello dietro. Shirou non solo si sentiva completamente perso senza di lui, ma aveva anche paura che gli potesse succedere qualcosa durante il viaggio mentre non fosse stato nel suo campo visivo. Il panico lo consumava da dentro e mancava poco a che iniziasse anche a tremare.

— Su, aniki, non fare quella faccia. Sai che parto solo per due settimane — cercò di tirarlo su di morale il minore, invano.

— Ma è comunque tanto! Io non so cosa fare senza di te! Mi mancherai così tanto che probabilmente morirò! — aveva gli occhi lucidi, se non avesse fatto qualcosa si sarebbe messo a piangere da un momento al altro.

Atsuya sospirò. "Stupido aniki, guarda che non sei l'unico a sentirti così in questo momento, ma io almeno cerco di nasconderlo" — pensò per sé ed iniziò a escogitare un modo per calmare l'ansia di suo fratello.

All'improvviso gli arrivò l'illuminazione divina da parte di Terumi, e si congratulò mentalmente con se stesso per essere un genio.

— Aniki, se dici che ti sentirai taaanto solo senza di me, facciamo così — detto ciò si sfilò la sciarpa dal collo e la appese a quello del fratello, sotto lo sguardo stupito dell'altro — te l'affido finché non ritornerò — concluse tutto con un sorriso tipico di lui.

— Atsuya, ma cosa...? Sei impazzito? Tu non ti separi MAI da questa sciarpa, neanche quando vai a dormire. Infatti devo assicurarmi io ogni notte di togliertela, così da non farti rischiare il soffocamento  — Atsuya sgranò sorpreso gli occhi. Ecco perché la mattina si svegliava sempre con la sciarpa fra le mani invece che al collo. Aveva iniziato a pensare di aver sviluppato una strana abitudine nel sonno, e invece era sempre stato il suo fratellone. Ora tutto aveva un senso. Sorrise intenerito al scoprire l'ennesima dimostrazione dell'affetto che Shirou provava nei suoi confronti.

— Ma è proprio questo il punto. Ormai quella sciarpa è come se fosse una parte di me, quindi se la tieni potrò essere con te sempre e dovunque — questa volta era Shirou che spalancò gli occhi. Prese fra le mani un'estremità della sciarpa e la guardò, pensando alle parole dell'altro ragazzo — Quindi? Te la lascio?

Shirou sorrise e si avvinghiò al collo del gemello, stringendolo in un forte abbraccio, che ovviamente fu ricambiato.

— Va bene, ma torna presto comunque!

— Lo farò.

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All'inizio non ne era molto convinto. Pensava che un semplice indumento non avrebbe mai potuto sostituire la presenza di suo fratello. Ma si dovette ricredere quando, mentre sentiva nel suo petto una sensazione di vuoto e solitudine devastante, strinse con una mano la sciarpa.

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