Pioggia

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Pairing: Goufubu

Trama: Shuuya e Shirou, nel loro ritorno da scuola, vengono sorpresi da una pioggia torrenziale, e i due per rifugiarsi si dirigono alla casa del biondo.

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— Shuuya, sbrigati! Sei troppo lento! — gridava un giovane albino, inzuppato dalla testa ai piedi a causa della pioggia torrenziale, all'amico che gli correva dietro, cercando di raggiungerlo.

— Sei tu che sei troppo veloce — rispose invece divertito il biondo, con il fiatone, facendo ridacchiare leggermente l'altro. Infatti Gouenji non era affatto lento, però niente da fare, con la velocità di Fubuki avrebbe saputo competere solo Kazemaru.

L'albino si fermò e aspettò l'amico, e una volta che quest'ultimo lo ebbe raggiunto, si misero a correre stavolta a pari passo, dirigendosi verso la casa del biondo per trovare un riparo, visto che era la più vicina.

Dopo qualche minuto, finalmente riuscirono a intravedere la casa di Gouenji e affrettarono il passo. Una volta infilate le chiavi e aperto la porta, entrarono dentro, togliendosi le scarpe e bagnando un po' il pavimento nel processo, dato che i loro indumenti erano ormai composti per il 90% d'acqua. Poi si diressero nel salotto, e l'albino notò che la casa era vuota.

— Yuuka-chan non è a casa? — chiese per la sorella perché sapeva già che il padre era occupato, però era raro non trovare la piccola Yuuka in casa che aspettava il fratello. Lo faceva sempre - almeno questo è quello che poté confermare le volte in cui lui aveva messo piede in quella casa, che non erano poche.

— No, oggi è andata a casa di un'amica — spiegò Shuuya mentre andava nella sua stanza, ritornando qualche minuto dopo con due cambi e due asciugamani, uno dei quali porse a Shirou. Si asciugarono e si cambiarono - all'albino i vestiti dell'amico stavano un po' grandi, però almeno era asciutto.

— Vuoi una cioccolata calda? — chiese il padrone di casa mentre si dirigeva verso la cucina. L'altro si limitò solo ad annuire, e dopo aver visto come l'altro spariva dietro la porta, si avvicinò alla finestra, osservando come le gocce di pioggia formavano infiniti cammini sulla superficie di essa, sentendo anche sbattere altre contro le foglie degli alberi e contro l'asfalto duro della strada, in un suono così violento quanto rilassante. Affascinato, si perse ad osservare quello che succedeva fuori, non accorgendosi neanche come l'altro si stava avvicinando da dietro con due tazze in mano, fissandolo curioso.

— Ti piace la pioggia, Shirou? — l'albino girò di scatto la testa verso di lui, riportato alla realtà dalla sua voce. Sbatté le palpebre per qualche secondo, assimilando la domanda e pensando ad una rispettiva risposta, accettando la tazza di cioccolata calda che gli era stata offerta.

— Non lo so, dipende; a volte sì, a volte no — non sapeva neanche lui cosa significavano esattamente le sue parole, però era la verità.

— Strano, sembravi veramente affascinato mentre la fissavi, pensavo ti piacesse molto — Shirou arrossì leggermente al scoprire che l'altro prima lo stava osservando, però non distolse lo sguardo.

— E a te, Shuuya? Ti piace la pioggia? 

Il silenzio li accompagnò per qualche istante, poi il biondo finalmente rispose.

— Sì, mi piace — Shirou non capiva perché gli ci era voluto così tanto per una risposta del genere, però non ci fece troppo caso, sorpreso più che altro dal significato di questa. Non si aspettava che Shuuya fosse un ragazzo a cui piaceva la pioggia; fino a poco fa era convinto che preferisse i giorni soleggiati. A volte la vita ci riserva delle sorprese, suppose, bevendo un sorso dalla sua tazza, scoprendo che il contenuto era delizioso.

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