Libri

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Pairing: Fudoukidou

Trama: Kidou scopre che il suo nuovo e sgarbato compagno di classe sa apprezzare la letteratura quanto lui.

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Kidou Yuuto è sempre stato un ragazzo applicato, gentile e soprattutto rispettoso nei confronti degli altri. Così è stato educato, e per questo non riesce proprio a farsi andare a genio il nuovo arrivato nella loro prestigiosa scuola: Fudou Akio, lo studente più ribelle e menefreghista che abbia mai incontrato in tutta la sua corta vita.

Nonostante i voti alti che gli avevano permesso di ottenere una borsa di studio, la sua maniera di rispondere con bruschezza, di sedersi goffamente e senza alcuna eleganza, di addormentarsi audacemente nel bel mezzo della classe, di guardare male chiunque gli rivolgesse la parola... Non la capisce. Però capisce che creare un vincolo con una persona del genere lo porterà sicuramente sulla brutta strada, perciò decide che la cosa migliore è ignorarlo e basta. Non è difficile, dopotutto non hanno assolutamente niente in comune.

Con questi pensieri, si dirige in biblioteca. Oggi è il loro giorno libero per quanto riguarda gli allenamenti, quindi può dedicarsi ad uno dei suoi hobby più amati: la lettura. Kidou ama perdersi in quel vortice di belle parole e riflessioni che ti procurano i libri. Adora soffermarsi su ogni dettaglio e ipotizzare il perché l'autore o l'autrice abbia scelto una certa espressione al posto di un'altra. Gli affascina anche il modo in cui può immergersi con la mente nella storia, sperimentando il tutto come se fosse lui stesso il protagonista del racconto. Insomma, gli piace molto la letteratura.

Quando arriva, saluta la signora al bancone che ormai lo riconosce grazie alle sue visite frequenti, poi si avvia verso gli scaffali. Non ha in mente un libro specifico, quindi oggi si farà guidare dall'ispirazione. Le sue dita passeggiano tra i vari titoli e copertine, finché non si soffermano su un testo in particolare: "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera. Ne ha già sentito parlare positivamente di quest'opera, dunque decide di darle un'opportunità. La prende e si siede al tavolo più vicino che trova, senza prestare attenzione alle persone d'intorno.

Grave errore, poiché, dopo aver letto una ventina di pagine, si prende quasi un infarto all'alzare lo sguardo e scorgere Fudou Akio seduto a due tavoli di distanza da lui. La biblioteca era ufficialmente l'ultima posto in cui si aspettava mai di trovarlo; anzi, penultimo (l'ultimo sarebbe direttamente casa sua, e NON voleva neanche immaginare a quanto sarebbe stato strano doverlo incontrare senza motivo a casa sua).

Tuttavia, la vera questione è: cosa ci fa Fudou in un posto sacro come quello? La mente di Kidou concepisce già una serie di possibili complotti, quando i suoi occhi si posano sull'oggetto che il ragazzo con la cresta ha in mano. È un libro di William Hazlitt, "L'ignoranza delle persone colte". E di fianco a lui c'è un'altra pila di titoli che appartengono a autori come Dazai Osamu, Higuchi Ichiyo, Emily Brontë e Peter Cameron.

Kidou non sa cosa pensare, preda totale dell'incredulità. L'espressione serena quando legge, la naturalità al girare le pagine, la postura con cui tiene il libro gli fanno capire che Fudou è un lettore veterano, e per giunta uno con buon gusto.

Lo continua a osservare, perplesso, finché non si ricorda che è di cattiva educazione fissare qualcuno in maniera così indiscreta, quindi rivolge gli occhi sul suo libro. I pensieri, però, rimangono orientati verso Fudou.
È combattuto da varie emozioni contrastanti. Fino a cinque minuti fa pensava che il ragazzo fosse un delinquente problematico, però adesso sa che anche lui ama i libri. E secondo la filosofia di Kidou, una persona che sa apprezzare la letteratura non può essere cattiva. Forse solo un po' complessa.

Lo guarda di soppiatto con la coda dell'occhio. Sembra quasi un individuo completamente diverso. Così calmo. Così pacifico. Così solitario e malinconico.

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