Flame

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:" Sei sicura che vogliamo farlo, siamo ancora in tempo per tornare indietro":" No April, ormai io non mi muovo da qui. Ora citofono":" Aspetta, forse dovremo prima pensare al discorso da fargli, potremo iniziare dicendogli...":" Basta April è inutile che ci prepariamo un discorso, tanto non riusciremo mai a dirgli tutte le cose che abbiamo pensato" impiego qualche secondo a guardare quel maledettissimo citofono e poi, avvolta da una spinta di coraggio lo spingo. Accanto a me sento April che trattiene il respiro e poco dopo una voce femminile:" Sì, desiderate?":" Salve, io sono Summer e lei è April":" Ma certo, siete le nuove amiche di Justin! Mi ha molto parlato di voi, ma è successo qualcosa?":" Vede Justin ci sembra un po'...":" Strano" mi suggerisce la mia migliore amica così riprendo dicendo:" E vogliamo assicurarci che stia bene, è in casa al momento?":" In effetti anche a me sembrava un po' strano ma pensavo fosse solo una mia impressione. Comunque no, purtroppo Justin è uscito da un po' e non so neanche dove fosse diretto. Mi dispiace molto ragazze.":" Ah" diciamo tutte e due deluse:" Va bene,  non si preoccupi":" Grazie mille lo stesso" dice April:" No, grazie a voi" e dopo aver detto ciò ce ne andiamo con aria sconfitta:" Questo sì che è un bel problema":" Dai April, vedrai che prima o poi riusciremo a parlarci":" E' quel poi che mi spaventa":" Dai stai tranquilla vedrai che Justin..." appena pronuncio il suo nome lo vediamo apparire dalla curva della strada diretto proprio verso di noi:" Ciao Justin" diciamo in coro, lui ci passa vicino e ci fa solo un cenno con la testa perché se non ci avesse proprio salutato sarebbe stato reato:" Justin, ci spieghi cos'è successo!" dico, lui continua a camminare imperterrito verso casa:" Vi rispondo solamente perché altrimenti mi manderebbero nel regno dei demoni, non ho niente ho solo fretta di tornare a casa":" Justin non ci prendere in giro" dice April:" Sentite ragazze detto sinceramente non ho voglia di parlare con voi va bene?":" Ma perché? Cosa ti abbiamo fatto?" chiedo:" Noi abbiamo invitato Giuly perché pensavamo di aiutarti se avessimo saputo che ti saresti arrabbiato non l'avremo mai fatto!" dice:" E' proprio questo il problema, non vi siete nemmeno fermate a pensare che forse potevo arrabbiarmi!":" Ma che ne sapevamo, al ristorante sembravi cotto di lei!" mi intrometto:" Beh, non lo sono come ben potete vedere" lo fisso e improvvisamente una fiamma sottile che non avevo mai sentito mi scorre sotto la pelle:" Ho capito cosa c'è, tu non ci stai dicendo la verità perché hai paura, paura di qualcosa che hai fatto o che vorresti fare":" Summer, mi fai paura  per un momento avevi una fiamma che ti ardeva negli occhi! E comunque no, non vi sto nascondendo nulla. Ora se volete scusarmi devo tornare a casa, lo sapete che disturbare una persona è reato vero?" e senza aggiungere altro se ne va.
:" Ma cosa gli è preso?" chiede April mentre torniamo a casa:" Non lo so proprio":" Per non parlare di quando ha detto che avevi una fiamma negli occhi! Roba da matti":" Ma infatti, mi ha fatto spaventare un sacco! E poi aveva un'espressione serissima!":" Forse sarà anche che il lavoro lo stressa molto chissà":" Che centra April anche io e te lavoriamo molto ma non è un buon motivo per comportarsi in quel modo":" Lo so, hai ragione" arriviamo a casa:" Dai April vedrai che si sistemerà tutto":" Lo spero" dice sospirando e così ci salutiamo. Entro in casa e, dopo aver acceso lo stereo, inizio ad apparecchiare. Dopo aver finito mi vado a fare una bella doccia e appena finito sento i miei genitori chiudere la porta di casa:" Summer?'":" Eccomi mamma" dico scendendo le scale, ho appena finito di farmi la doccia:" Tesoro, i capelli" mi rimprovera mio padre:" Scusa papà è che come ho detto a mamma stavo...":" Summer, niente giustificazioni":" Va bene, va bene"
Dopo poco la cena è pronta e, dopo aver fatto la preghiera, iniziamo a mangiare:" Allora Summer, com'è andata oggi?":" Bene mamma anche se io e April abbiamo avuto una discussione con Justin":" Una discussione e per quale motivo?":" E' una lunga storia...":" Con questa frase intendi forse dire che non hai voglia di raccontarlo a noi, i tuoi genitori?" dice mio padre:" No, dico solo che è una storia lunga, tutto qui e poi...":" Tu e le tue giustificazioni! Sono più vecchio di te e so benissimo cosa intendevi":" Senti papà pensa un po'quello che ti pare":" Ma come ti permetti!":" Ora basta caro, tutti e due vi siete capiti male ma ora fate pace vero?" dice alzando la voce e indicando il muro. Conoscevo molto bene questo gesto, è per dire:" Ci sono i vicini e ai loro occhi come a quelli di tutti gli altri dobbiamo sembrare la famiglia perfetta":" Allora cara ora che questo enorme malinteso si è risolto e dico risolto definitivamente":" Mamma ora puoi anche abbassare la voce, i vicini hanno capito":" Va bene, dicevo, ora che tutto si è risolto raccontaci un po' cosa è successo":" Esatto Summer noi vogliamo solo e soltanto aiutarti come del resto farebbero tutti i normali genitori di una normalissima famiglia" dice mio padre alzando anche lui la voce, a quanto pare volevano assicurarsi al cento per cento che i vicini capissero che tutto si era risolto. Dopo avergli raccontato brevemente tutta la vicenda mia madre dice:" Cara lo sai che noi siamo sempre dalla tua parte":" Esatto anche se non conosciamo nei dettagli la storia":" E anche se tu dovessi essere la colpevole":" Grazie, lo apprezzo molto" per un attimo stanno in silenzio e poi dicono all'unisono, cosa che è al quanto inquietante:" Ma ha ragione Justin":" Cosa!" non ci posso credere, due secondi fa avevano fatto un discorso che faceva intendere l'esatto opposto:" Cara era Justin che doveva decidere se volesse incontrarla o meno, non tu":" Io gli ho dato una mano perché mi sembrava che volesse farlo ma non sapesse come":" Mi sembrava! Non puoi agire solo perché una cosa ti sembra in un certo modo, devi essere sicura che lo sia!" dice mio padre." E poi anche April era d'accordo e voi dite che April è uno dei migliori angeli che voi abbiate mai conosciuto":" Ci dispiace dirlo tesoro ma è evidente che la stai influenzando":" Ma cosa dici mamma!":" Tua madre ha ragione tu sei sempre stata un angelo simile sotto un certo verso a noi ma allo stesso tempo... come posso dire" :"Forza papà, tanto ho capito cosa stai per dire, è tutta la vita che ascolto questa parola":" Se hai capito non c'è bisogno che la dico":" Oh sì invece, dimmela in faccia senza i tuoi soliti sotterfugi":" Sei diversa Summer va bene!" una fitta fortissima mi arriva appena mio padre pronuncia quella dannata parola:" Bene, ora l'angelo diverso se ne va, con permesso":" Aspetta Summer, tuo padre non voleva...":" Mio padre voleva eccome" e senza aggiungere altro salgo velocemente le scale perché sento che sto per piangere ma non voglio farglielo vedere altrimenti avrei confermato la loro teoria: gli angeli normali, infatti, non piangono mai.

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