I passi riecheggiarono sulle mattonelle tanto familiari, non avrei saputo ben definire gli sguardi che non lasciavano la mia figura, ma non abbassai il capo, Jungkook intrecciò la sua mano con la mia spavaldo e incrociò altrettanto lo sguardo con ognuno di essi.Il cuore iniziò a palpitarmi forte nel petto...eravamo davanti al cancello di casa.
"Posso aspettarti qui Taehyung"
Lasciò le nostre mani accarezzandomi il volto con la mano sinistra.
"Questa faccenda riguarda noi due Jungkook, perchè non dovresti essere presente?"
"Non vorrei essere d'intralcio ancora una volta"
Gli diedi un leggero schiaffo sul braccio.
"Non dirlo neanche per scherzo, come potresti mai esserlo?"
Annuì sorridendo massaggiandosi la parte appena colpita.
Se l'era meritato.
Non avrebbe mai dovuto mettere in dubbio il suo valore.
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Ero tremendamente nervoso.
Volevo solo che mi accettassero e mi amassero per il Taehyung che ero sempre stato.
Bussai a tratti insicuro, dei passi subito scattarono sino ad aprire completamente la porta.
"Tesoro sei tu" disse zia con un volto che sembrava avesse pianto per un bel po' , si fiondò tra le mie braccia senza neanche darmi il tempo di risponderle.
"Ci sei mancato, eravamo tutti preoccupati" mi strinse ancor di più a se prima di ricomporsi e staccarsi.
"Prego ragazzi, accomodatevi pure, cavolo è casa tua Taehyung non c'è nemmeno bisogna che te lo dica" ridemmo tutti e tre.
Quella volta però le risata risate suonarono malinconiche nel silenzio.
La tensione pareva essersi smorzata nel secondo in cui ci eravamo visti.
Eppure c'era tanto di cui parlare, tanto di cui chiarire, tanto da perdonare.
"Taehyung..."
La mia nonna.
"Non azzardarti più a sparire senza alcun preavviso o giuro che ti spedisco in mezzo al mare a calci" pianse abbracciandomi "Credevo avessi fatto qualche pazzia"
Senti le sue lacrime bagnare la stoffa della mia camicia.
"Non avrei mai potuto nonna" dissi con la voce incrinata.
Non avrei mai potuto lasciarti.
"Mi dispiace" sentì una voce interromperci.
Quella voce che ormai odiavo.
"Mi dispiace tanto ragazzi" continuò Hyubin "Mi dispiace di avervi procurato del dolore attraverso parole così piene d'odio" si avvicinò ad entrambi ma Jungkook fece un passo indietro facendo indietreggiare anche me.
"Jungkook mi dispiace, ma cerca di capirmi, ero accecato da una relazione che per me era inconcepi-"
"Crede che con due parole riuscirà a cancellare tutto? La nostra relazione non è nulla di inconcepibile e non dovrei stare nemmeno a ribadirlo" rispose duramente.
Risi amareggiato facendo un passo avanti fronteggiandolo.
"Dovremmo capirti? Tu hai provato a capire noi?"
Abbassò lo sguardo scuotendo la testa.
"Allora non vedo l'assurdo motivo per il quale dovresti ricevere la nostra comprensione"
Risposi tagliente.
Non l'avrei mai perdonato.
Mi voltai per raggiungere Jungkook, intrecciando le nostre mani.
"Jungkook, caro"
Rivolgemmo lo sguardo alla nonna.
"L'avevo capito dal primo momento che i vostri cuori si sarebbero collegati" disse la nonna interrompendo il silenzio calatosi "Eppure sapevate bene le reazioni che avreste scatenato" si alzò avanzando verso di noi.
"E' un punto di vista difficile da chiarire alle persone, in un secolo in cui a stento riusciamo ad avere noi donne voce in capitolo" sospirò "E' una triste realtà e lo so che entrambi ve lo sareste aspettati" poggiò la sua mano sulle nostre ancora unite.
"Ora mi chiedo...siete pronti a lottare? Contro chiunque, contro il mondo, contro la società, contro qualsiasi cosa?" ci guardò fermamente.
"Heesan, amo veramente Taehyung, al punto di avergli permesso di stravolgermi la vita" iniziò "E sapevo le reazioni che avrei scatenato quella sera, ma non mi è importato, perchè ero e sono pronto a lottare, non è questa forse una chiara dimostrazione?"
Strinse la presa.
"Allora amatevi, amatevi senza un domani e non fatevi strappare questo diritto" disse la nonna con una lacrima che le solcava il volto.
"Sennò ve li strappo io quei capelli che avete in testa chiaro?" sorridemmo "Non fate calpestare il vostro amore da nessuno" ci abbracciò saldamente entrambi.
Fu il momento in cui piansi, piansi a cuor leggero.
Mi sentivo accettato dalle persone più importanti e questo mi sarebbe bastato più di qualsiasi altra cosa.
"So che non ve lo sareste mai aspettati, ma credetemi se vi dico di aver trovato la persona che più amo" parlai sotto gli sguardi di tutti.
"Hyubin, non sono disposto a perdonarti, ma mi auguro tu possa fartene una ragione" dissi freddo mentre lo guardai annuire con gli occhi colmi di lacrime "Zia, ti ringrazio per non aver mai dubitato di me" le sorrisi, ricambiò subito dopo.
"E tu nonna, ricordi quando mi parlasti di qualcosa che avrebbe dovuto alimentare il mio cuore?"
- flashback-
"Sai Taehyung" mi giro verso di lei
"Hai dipinto tanti aspetti diversi di quest'isola, hai racchiuso infiniti momenti di dolore, gioia di tutte le persone che ti sono a cuore e che ti hanno cresciuto"
sorrisi al pensiero di tutti quei ricordi.
"Ma credo che ora il tuo cuore abbia bisogno di qualcos'altro per alimentarsi"
"Cosa intendi nonna?"
"Lascia libertà al tuo cuore, non essere sciocco e soprattutto non essere troppo duro con te stesso"
sorridendole le regalai un caldo abbraccio.
-fine flashback-
"Jungkook è colui che lo alimenta continuamente, ho lasciato libertà a me stesso e al mio cuore, se non fosse stato per te mi sarei chiuso nel mio egoismo e nelle mie pareti d'odio represso"
dissi prima di abbracciarla stretta a me lasciandole un dolce bacio sulla guancia.
"Grazie" le ripetei guardandola sorridere.
"Finisco sempre per essere la protagonista delle storie più belle d'amore, quasi quasi lo faccio diventare un mestiere" così dicendo risuonarono le nostre risate per tutta la terrazza.
Stavolta delle risate tutt'altro che malinconiche.
ANGOLO AUTRICE
Eccoci qui con il penultimo capitolo!
Non vi preoccupate che ho scelto un happy ending molto semplice e pulito, spero vi piaccia!
Lasciate una stellina se vi va e per qualsiasi curiosità non esitate a chiedere nei commenti!
Alla prossima 🤍
-Mimi
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Estate 1987 (taekook)
Fanfiction"L'odore del mare, dei fiori...il suono delle onde infrante, tutto ciò che più amo della mia Positano, tutto ciò che ho amato e amo ancora di lui. " Una breve storia di due ragazzi follemente innamorati l'uno dell'altro nel 1987.