"Dovremmo svegliarlo?"
"Credo proprio di si"
Percepì l'acqua salata ben familiare sul mio volto, ancora una volta dopo una lunga giornata di pesca mi ero ritrovato bersaglio dei presenti.
"Noto con piacere che l'abitudine di svegliarmi a suon di infarti non la perderete mai"
"A suon di infarti? Non esageriamo adesso, saranno state si e no due gocce d'acqua" risero
"Dillo alla mia camicia fradicia" scossi la testa divertito
Approdammo poco dopo sulla spiaggia
"Sarebbe meglio se tornassimo da tua zia il prima possibile"
"Noi andiamo a riporre il pesce al porto, a domani Hyubin, ciao Taehyung" dissero i pescatori salutandoci.
Passeggiavo lungo il percorso che tanto amavo, le mattonelle bianche, gli alberi di limone, i fiori che ho visto cambiare, appassire e rinascere per più di 10 anni, il caldo sorriso di chi mi aveva visto percorrere lo stesso cammino per gli stessi anni.
Arrivai davanti al piccolo ma grazioso cancello che portava ad una meravigliosa ma ristretta distesa verde, dall'altro lato le scale in pietra tradizionale che proseguivano sino ad arrivare alla terrazza quale vista toglieva il fiato e infine alla casa piccola ma ben distribuita;
"Eccovi finalmente, vi stavamo aspettando, anche la nonna qui non ne ha voluto sapere di mangiare senza di te Taehyung"
Nonna? la persona più preziosa che ho, dopo la morte di papà la mamma era spesso indaffarata a Geochang, potevo contare solo su di loro.
La mia famiglia veniva spesso qui in vacanza quando ero piccolo, dopo diverse circostanze decidemmo di allontanarci completamente dalla Corea del sud per stare qui nella totale semplicità, adagiati nel nostro piccolo.
"Nonna, mi sei mancata"
le porsi un piccolo bacio sulla guanciaCon il mare che ci sorrideva e lo sguardo pieno dei presenti a tavola iniziammo a mangiare, perchè si lo sguardo era pieno, ma lo stomaco sicuramente no.
Nel tardo pomeriggio mi persi con lo sguardo nei miei vecchi dipinti, l'arte e il dipingere significano tanto per me, dipingevo le cose nel modo in cui mi sarebbe piaciuto davvero viverle, utilizzavo i dipinti come un salto nella mia di realtà, perchè amavo ed amo guardare le cose sotto il mio punto di vista, amo racchiuderle in alcuni scatti, amo chiudere gli occhi e immaginare qualsiasi cosa mi passi nella testa in quel momento.
Dopo essermi lavato e aver indossato vestiti comodi, iniziai ad intravedere le luci serali che davano il via al momento che più amavo di tutta la giornata: la passeggiata in spiaggia nella totale tranquillità, amavo Positano in tutti i suoi aspetti.
Scesi di fretta le scale e approfittai di questi attimi, portando con me una piccola tela, qualche colore e diversi pennelli, con la speranza di trovare ispirazione.
Percorsi la strada caratterizzata da tutti quei meravigliosi negozi dalla quale sporsero tanti sorrisi e piccoli cenni di saluti
"Passeggiatina serale?"
"Si, stasera spero di riuscire a dipingere qualcosa!"
"Non ci giurerei, dovrebbe approdare una nave presumibilmente appartenete alla flotta della costiera"
strano come non li avessi mai sentiti nominare"Spero di non lanciare la mia preziosa tela dietro il capo di nessuno allora"
"Sempre il solito" ridendo lievemente il negoziante disse "Divertiti!"
"A dopo" così continuai il percorso.
Eccola lì, la mia amata sabbia, senza pensarci due volte tolsi i sandali e proseguì così verso la spiaggia.
Mi sedetti su di una sdraio poggiando i materiali, iniziai a passeggiare con il vento che tanto amavo e l'acqua tanto fredda quanto bella che accarezzava i miei piedi;
D'un tratto sentì qualcuno in mare, mi girai allarmato cercando di capire cosa stesse succedendo, focalizzai la persona in questione che fortunatamente stava tutto fuorchè annegando e riuscì a tranquillizzarmi, tirai un sospiro di sollievo, dio se mi era preso un colpo.
"Ti sembra il caso di nuotare a quest'ora?" dissi urlando, la persona giratasi di scatto si accorse della mia presenza e nuotò fino a fare capolino davanti ai miei occhi.
"E tu chi saresti? il naufrago dell'isola?" citò ridendo con il corpo coperto solo da quel che ricordo fossero pantaloni
"E tu chi saresti?" contrattaccai alzando il sopracciglio irritato
"Sono il Capitano della marina P.C.A. Jeon Jungkook" rispose guardandomi dritto negli occhi.
Così erano veramente approdati, ripensai alle parole del negoziante
"Sono Kim Taehyung, cittadino dell'isola"
"Non l'avrei mai detto, hai uno stile inusuale per essere di queste parti" continuò senza smettere di guardarmi "Nuotavo per rilassarmi dal lungo viaggio"
mi scrutò
"E tu come mai in giro a quest'ora?" iniziò ad asciugarsi
"Amo questo luogo è un'ispirazione per i miei dipinti"
rise "Naufrago e artista"
mi accigliai
come osava prendersi gioco di me ?
"Ascoltami bene, non ci conosciamo e non so neanche il motivo per cui stiamo parlando, abbi una buona permanenza, spero di non vederti in giro"
Decisi di andar via, ma prima di poter fare anche un solo passo lo vidi avvicinarsi, eravamo poco distanti l'uno dall'altro, con un tono basso e due paia d'occhi che parevano brillassero al chiaro di luna disse
"Allora ci vedremo in giro, ragazzino"
Sentì il battito accelerare, probabilmente per la sorpresa pensai tra me e me, lo vidi allontanarsi e altrettanto decisi di fare ritorno alla spiaggia, pensieroso sull'incontro appena fatto.
ANGOLO AUTRICE
Eccoci qui!
Mi scuso in anticipo per eventuali errori di battitura e di sviluppo, questa è la mia prima storia in assoluto.
Preciso che Taehyung racconta a ritroso la storia, dal suo unico punto di vista personale.Uno strano quanto improvviso incontro vero?
Dite che si vedranno in giro proprio come gli ha accennato Jungkook?Lasciate una stellina se vi va e per qualsiasi curiosità non esitate a chiedere nei commenti!
Alla prossima 🤍
-Mimi
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Estate 1987 (taekook)
Fanfiction"L'odore del mare, dei fiori...il suono delle onde infrante, tutto ciò che più amo della mia Positano, tutto ciò che ho amato e amo ancora di lui. " Una breve storia di due ragazzi follemente innamorati l'uno dell'altro nel 1987.