Capitolo 5

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Quel ragazzo, quel fottuto ragazzo.

Mi ha preso, fin troppo.

Sono solo una fan, non può funzionare

Indovinate un po', mi sto flagellando da sola per essere andata a quel cazzo di appuntamento. lui mi piace, questo forse già lo sapevo, semplicemente non volevo ammetterlo a me stessa. d'altronde era il mio cantante preferito, e nonostante fossi quasi convinta di non provare attrazione fisica per lui è successo, mi sono innamorata; vorrei scappare

- da cosa?-

probabilmente da tutto, da me stessa in primis, sono sempre stata una persona che amava riflettere però con il tempo questa cosa mi si è ritorta contro; riflettere e riflettere, sempre, questa cosa mi porta ad avere continui complessi mentali e nel passato mi ha fatto molto male; ricordo che quando ero piccola, andavo si e no in quinta elementare, amavo leggere, pensare, capire, chiedermi il perchè delle cose, non mi piaceva giocare o stare fuori in giardino nella frazione di intervallo della pausa mensa, a discapito della mia maestra che ci faceva stare fuori fino alle tre anzichè le due, tutti amavano quei momenti, io no. (tratto da una storia vera lol)

Sono ancora sdraiata sul letto, sono le due del pomeriggio ed oggi non ho voglia di fare nulla, forse uso la voglia come scusa, la realtà è che non so nemmeno io cosa provo, vorrei stare bene, solo che per colpa di qualche paranoia infondata del cazzo non ci riesco. in molti dicono che volere è potere, francamente io non ci credo molto, già il fatto che sia un detto non mi convince, trovo i detti molto contraddittori o senza senso.

Ed eccole, le quattro del pomeriggio, non fai in tempo a pensarle che già arrivano, non mi sono ancora alzata dal letto, nemmeno per prendere il telefono; in altri momenti avrei ascoltato un po' di musica però adesso sentire la voce di peep è l'ultima delle mie intenzioni, avrei anche potuto mettere una delle mie playlist di trap metal/hard dove di solito ci sono gli canzoni tipo the electric experience o this world is sick ma adesso non sono proprio in vena, mi servirebbe qualcosa di più calmo e tranquillo, peccato che la sola musica calma e tranquilla che mi piace o che riesco sentire è proprio lui, quindi, beh, mi sa che faccio come emily e me la prendo nel culo.

Decido di alzarmi e vado finalmente ad aprire le persiane; mi posiziono davanti allo specchio e mi guardo: in fondo credo di non essere così male, insomma, un po' mi odio, però dovrò pur vivere in questo corpo quindi me ne sono oramai fatta una ragione. Decido di vestirmi bene e poi di truccarmi: adoro veramente molto sperimentare sulla mia faccia solo che di solito non ho molto tempo. così prendo in mano il mio eyeliner e cerco di far uscire qualcosa di decente, sfumo un po' di ombretto nero e noto il mio rossetto: anche lui è nero. Lo apro e faccio per appoggiare la punta sulle labbra quando mi blocco: spinta come da un impulso giro e rigiro quell'oggetto tra le mani finchè non prendo coraggio ed esco di casa: non spengo le luci: non chiudo a chiave la porta: corro fino alla prima caffetteria che trovo, non faccio nemmeno attenzione alla "carta", se così si può chiamare ed ordino uncappuccino, poi corro in bagno cercando uno specchio: chiudo la porta, riapro il rossetto e scrivo una piccola frase:

when i die you love'll me

faccio una foto facendo attenzione a non far capire dove sono prendo in mano il telefono ed apro un altro account instagram: faccio l'iscrizione e lo chiamo "voice in mirror", poi posto la foto.

Non che mi senta meglio dopo quest'azione, detto sinceramente me ne sto già pentendo amaramente.

-fanculo-

-nessuno saprà mai che sono io no?-

francamente ho sempre odiato le pagine "tumblr" le trovo abbastanza inutili e seccanti, spero che questo post e questa pagina non saranno classificati nella fascia del tipo "nata principessa cresciuta guerriera" finirei per odiarla e chiuderla, non mi interessano i follower, voglio semplicemente condividere le mie idee, anche se non saranno viste da nessuno poco importa, il mio pensiero resta comunque su quell'account.

Pulisco il vetro con un paio di fazzoletti e dell'acqua, esco dal bagno e mi dirigo al bancone per prendere il mio amato cappuccino e sedermi in un tavolino vuoto in un angolo. noto una chioma rosa e nera che riconoscerei ovunque: Gustav.

Certo che dio oggi ha proprio voglia di prendersi gioco di me.

Spazio Autrice:
NONNLOSOOOO

𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐑𝐈𝐆𝐇𝐓𝐒𝐈𝐃𝐄 | 𝐋𝐈𝐋 𝐏𝐄𝐄𝐏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora