Capitolo 11

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Nestesia pov's

Facciamo un po' di strada mano nella mano, passiamo a fianco di un salice piangente e mi fermo. I rami sono mossi dal leggero vento che ha preso a soffiare nell'ultima ora; lascio la mano di Gus e la faccio passare sui rami all'ingiù di quel bellissimo albero.

Flashback:

-Lo vedi quello? è un salice piangente-

- perchè è così triste?-

- è immensamente triste, ma anche immensamente meraviglioso, ricordalo sempre-

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lui mi guarda con un espressione interrogativa, io scrollo le spalle e mi rimetto al suo fianco. Nessuno dei due parla per tutto il tempo, fino a quando arriviamo davanti ad un benz nero, li si ferma e inizia a frugare nelle tasche della sua giacca di pelle bianca dipinta fino a quando estrae delle chiavi con lo stesso stemma.

Schiaccia un pulsante e l'auto si illumina, poi mi fa cenno di salirci sopra.

N: Gus non posso accettare

G: perchè? ti faccio fare un giro

N:-

G: giusto, preferisci tornando a casa a piedi ascoltando la meravigliosa voce del sottoscritto nelle cuffiette, non ti biasimo sai?

N: GUS

G: che c'è?, non mi dire che non ti farebbe piacere

Chiude la portiera, si riavvicina a me, si appoggia alla macchina, poi si accende una sigaretta.

Non ho capito dove vuole arrivare.

G: sono meglio di un opera d'arte, ammettilo

N: ma

G: Mi piace il modo in cui mi guardi, è diverso da quello delle altre fan

N: non lo so

Mentre parlava si avvicinava gradualmente a me, inutile dire che divento rossa, quando faccio così mi odio.

Adesso però ho capito una cosa.

A lui non posso nascondere le mie emozioni.

è come se mi guardasse dentro e riuscisse a capirle comunque.

Che sia questo l'amore?

G: sai, mi piaci tu, dal primo momento in cui ti ho visto mentre cantavo gucci mane ho capito che avevi qualcosa di più.

Non so cosa rispondere.

N: beh, tu, non saprei, però mi fai uno strano effetto

G: in senso buono?

N: ancora non lo so.

Dette queste parole siamo di nuovo quasi attaccati.

Questa volta però, non mi ruba nessun bacio, ammetto che un po' ci rimango, poi però realizzo che non mi sono espressa riguardo ad i precedenti, magari aveva paura di osare troppo oppure voleva semplicemente provocarmi. Gira la testa e butta il mozzicone a terra, schiacciandolo con la scarpa, poi mi apre la portiera.

G: così va meglio, milady?

Non so cosa sia, però questo piccolo gesto mi scalda il cuore, quindi decido di salire sul benz nero; nel mentre gli lascio un bacio sulla guancia, lui mi sorride, si gratta leggermente l'occhio e arrossisce, poi chiude in un nanosecondo, che non mi voglia rivelare le sue emozioni a pieno?

Beh, allora siamo simili, credo.

N: beh, non sapevo avessi una macchina

G: sono pieno di sorprese visto?

𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐑𝐈𝐆𝐇𝐓𝐒𝐈𝐃𝐄 | 𝐋𝐈𝐋 𝐏𝐄𝐄𝐏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora