Capitolo 37

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Nestesia pov's

Alzarmi, con lui di fianco ed il pensiero di un'estate vuota mi esaltava parecchio, respiravo una nuova aria, ero felice.
Mi rivestii velocemente, poggiai un bacio sulla fronte di peep e lasciai l'appartamento, ancora vuoto ed immacolato.
Adesso piove, non ho un ombrello ma poco importa, ogni tanto è bello prendere un po' di acqua, tanto in questi giorni i ciuffi asimmetrici ed il colore sono partiti per un altro pianeta, lasciandomi qui, combinata come una fattucchiera, se non peggio.
-Ma io amo le fattucchiere-
Allora 1-0 per me, stupidi capelli.
Ridacchio a questi pensieri, sono pure distrazioni, ma sono bellissime, a volte mi chiedo quanto possa avere la mente malata.
Poi però mi convinco che c'è di peggio e mi sento un filo confortata.
Passo davanti ad un bar, poco fa, frugando nella tasca della felpa ho trovato una moneta da 2€, così mi decido ad entrare.
Vado al bancone e ordino un cappuccino, tanto per finanziare la mia ossessione.
Il cameriere mi serve al tavolo, lo ringrazio, mentre mando un messaggio a Beatrix.
Ella mi risponde quasi dopo un secondo e, passati venti minuti, fa anche lei il suo ingresso nella caffetteria, mano nella mano con Alexandra.
Si siedono al mio stesso tavolo, vicine.
Che poi sono troppo carine insieme, ed anche se volevo vedere solo Bea, un po' di compagnia non fa mai male, credo che più tardi potrò comunque avere il tempo di parlarci.
Passiamo un bel pomeriggio assieme, chiacchieriamo del più e del meno, ci scattiamo una foto e la postiamo nelle storie di instagram, anche se io non ne metto mai Alex ha insistito abbastanza, quindi ho deciso di farla contenta.
Come previsto, dopo circa un ora e mezza Alex ci lascia ed io rimango sola con Bea.
Appena la ragazza entra nella macchina di sua madre non perdo tempo a rivolgere un sorriso perverso alla mia amica.

B: eh no, che vuoi da me

Mantengo quello sguardo, senza battere ciglio.

B: non abbiamo ancora fatto nulla

N: si si

B: eddai

N: no no ma ti credo, tranquilla

B: si ok va bene cosa vuoi sapere

N: tutto

Io cambio espressione, mentre lei inizia a ricordare con il sorriso stampato in faccia.

ω

Appena entro in casa mia madre mi manda un occhiataccia, intimandomi di andare a fare una doccia e cambiarmi, ma senza mettere i vestiti nella cesta, dato che la conseguenza potrebbe essere la muffa.
Le do ascolto, una volta finito prendo il telefono e apro la chat con peep, dalla quale ho un messaggio.
Una faccina che piange.
Gli rispondo con una che ride, poi spengo il cellulare, appoggiandolo sulla scrivania.
Scendo in cucina, mia madre tiene in mano una lettera.

M: questa suppongo sia tua

N: non ho scritto a nessuno, chi manda ancora le lettere con whatsapp?

M: aprila, Nestesia

Me la porge, ne sembra quasi spaventata.
Mio padre fissa il vuoto e non si é ancora introdotto nella conversazione, è strano; per i suoi standard.
Cerco di mantenere un sorriso forzato e la apro con cura, senza strappare la busta.
Dentro c'è un foglio chiuso da due punti di pinzatrice, sembra quasi il referto di una qualche visita medica.
Apro il foglio, sgranando gli occhi alla vista delle parole impressevi sopra.

Spazio Autrice:
Considerando che non ho ancora iniziato a scrivere il prossimo capitolo, sono un po' uno schifo a lasciarvi così, però facciamo finta che vada bene 🤠

The Violence - Asking Alexandria

𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐑𝐈𝐆𝐇𝐓𝐒𝐈𝐃𝐄 | 𝐋𝐈𝐋 𝐏𝐄𝐄𝐏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora