1. Lui.

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Era una giornata tranquilla nella gloriosa cittadina di Pittsburgh, Pennsylvania.

Mentre tutto il resto del mondo era concentrato sui suoi soliti problemi io, Brian Kinney, ero al Babylon, la discoteca gay dove ogni notte era possibile scoparsi un ragazzo diverso e dove io, come del resto in tutto il quartiere di Liberty Avenue, ero considerato il regalo di Dio al popolo gay.

Ero appoggiato al muro con un ragazzo alto davanti che mi baciava ovunque e che stava già cominciando a mettermi le mani nelle mutande.

Nonostante ce l'avessi duro, però, non riuscivo a smettere di pensare a quanto la mia routine stesse diventando troppo monotona e a quanto ormai i ragazzi che circolassero per Liberty Avenue fossero sempre tutti uguali.

Per fortuna, o potrei anche dire purtroppo, i miei pensieri sono stati interrotti quando, di punto in bianco, il mio migliore amico Michael Novotny è piombato al mio fianco solo per dirmi di sbrigarmi perché dovevamo anare via perché lui aveva fame.

«Sto dando il mio numero» gli ho detto con un sorriso arrogante e guardandolo di traverso.

«Ah. E ce l'hai scritto sul pisello?» mi ha risposto lui con la solita aria insofferente, prima di e continuare la sua paternale:

«Quanto ci vuole?»

Prima di rispondergli, ho preso la testa di quel bel fusto dai capelli scuri fra le mani, l'ho guardato e rendendomi conto della sua voglia di farmi un enorme pomino ho guardato Mike e gli ho risposto:

«10 minuti, al massimo».

Fortunatamente la sua risposta è stata una smorfia. Ha alzato gli occhi al cielo per sottolineare la sua disapprovazione e se n'è andato.

Finalmente potevo godermi il mio orgasmo.

Non appena sono venuto sono uscito dal Babylon ancora eccitato.

Come ogni sera, ad aspettarmi come i bravi cagnolini c'erano i miei migliori amici:

Theodore Schmidt (Ted), un commercialista sempre pieno di problemi che si crea da solo per via della sua bassa autostima e per darsi uno scopo ogni giornata.
Emmett Honeycutt, ragazzo con un senso di mascolinità da far invidia alle barbie.
Michael, il mio migliore amico da sempre (sì, il ragazzo che aveva intenzione di interrompere il mio orgasmo serale) e da sempre innamorato di me, anche se non ha mai avuto le palle di dirmelo.

«Hai fatto in fretta» il solito commento di Mike aveva già spazzato via il piacere che mi era rimasto addosso dopo il "tête à tête" di poco prima.

Come al solito, era servito da "start" per gli altri.

«quel tipo doveva essere esperto» ha detto Ted, al quale non ho dato troppa importanza e mi sono limitato a dirgli che mi ero annoiato.

«Eh già, perché farselo succhiare deve essere terribilmente noioso» la voce stridula di Hemmett aveva seguito a ruota la mia risposta.

«Ah, sembrava stuzzicante» ha concluso Mike, probabilmente leggendo il nervoso che mi stava assalendo.

La conversazione però, l'ho chiusa io mettendo a tacere anche lui:

Dangerous ObsessionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora