<Eren! Alzati, veloce! Arriverai in ritardo> urlò la madre di Eren dalla cucina.
La notte, il ragazzo dormiva poco perché restava in chiamata con i suoi amici Mikasa e Armin a volte anche fino alle 4 del mattino. Non voleva assolutamente alzarsi dal letto, ma lo fece ugualmente perché, se fosse arrivato tardi, il professore gli avrebbe fatto la ramanzina già il primo giorno di scuola. Non voleva iniziare l'anno con qualche punizione da scontare. A malincuore, indossò un paio di pantaloni della tuta (come al solito dormiva in mutande) e scese a fare colazione.
< Alla buon'ora figliolo. Buongiorno. Hai dormito poco? Mi sembri stanco. > disse il signor Jaeger al figlio, appena lo vide varcare la soglia della stanza.
< Sono rimasto in chiamata fino a tardi ieri. Volevo dormire un altro po'. La colazione? > chiese Eren sbadigliando.
< Finita > rispose la signora Jaeger e in seguito, sorridendo, diede una forte pacca sulla spalla al povero ragazzo.
< Ahi, mi hai fatto male > disse, toccandosi il punto dolorante.
< Sbrigati a prepararti, Mikasa e Armin sono qui fuori ad aspettarti. > ribatté la madre
< Non serviva venissero. E' un giorno di scuola come gli altri >
< Ma stai scherzando? E' il vostro primo giorno all'ultimo anno di liceo! E tu lo consideri un giorno come gli altri? > sbottò Carla
< Tanto non succede mai niente di interessante nella mia monotona vita > rispose Eren, con fare menefreghista
* Oh non ne hai alcuna idea *
Dopo aver lasciato la stanza, Eren si diresse in camera per vestirsi. A dire la verità non si cambiò quasi per niente: lasciò i pantaloni della tuta grigia che si era infilato prima per scendere e sopra mise un dolcevita nero con il collo alto. Lo zaino era già pronto quindi lo prese in spalla e scese di nuovo le scale. Di sfuggita diede un bacio sulla guancia a sua madre e poi uscì di corsa di casa. Ad aspettarlo, come aveva detto sua madre, c'erano Mikasa e Armin. Inaspettatamente, si accorse che erano in macchina con altre due persone. Eren li riconobbe e alzò gli occhi al cielo: Connie e Sasha. Erano entrambi seduti nei posti davanti sulla jeep nera dei genitori della ragazza e avevano della facce da ebeti stampate in volto. Sasha aveva già compiuto 18 anni e, miracolosamente, era riuscita a dare l'esame per la patente e a superarlo. Lei e Connie erano amici da moltissimo tempo e facevano sempre insieme ogni tipo di cretinata. Controvoglia, Eren si avvicinò alla macchina e accennò un saluto con la mano.
< Ciao ragazzi > disse il moro
< BUONGIORNO EREN. A QUANTO PARE SIAMO IN RITARDO ANCHE OGGI > urlò Sasha a squarciagola.
< Oh, buongiorno Eren. Hai dormito bene stanotte? > disse Mikasa, apparentemente imbarazzata
< Si abbastanza. Ciao Armin > rispose
< Ciao Eren. Sei contento che oggi inizia la scuola? I pomeriggi in biblioteca a studiare, le ragazze nei corridoi, la pausa pranzo con gli amici > disse Armin, con aria davvero felice
< Oh Armin sappiamo tutti che vuoi tornare a scuola solo per rivedere la tua bella Annie >
< CONNIE! Ma c-che d-dici? N-non è vero.... > Armin era diventato tutto rosso e si era tirato su il cappuccio della felpa per coprire il viso da peperone.
< Ragazzi! Muoviamoci o arriveremo tardi! Sali Eren! > disse Sasha
< ORA CI SIAMO TUTTI, PARTI SORELLA > gridò Connie e la ragazza al volante accese il motore e partì
Dopo 15 minuti erano davanti a scuola, nel parcheggio. Con la guida spericolata di Sasha e Connie come dj, erano miracolosamente riusciti ad arrivare mentre suonava la campanella. All'ingresso incontrarono Jean e Marco, i due fidanzatini, che si tenevano la mano, e decisero di entrare tutti insieme. Erano nella stessa classe e qualche volta, nei corridoi, il gruppo veniva scambiato per una mandria di bestie feroci: Mikasa guardava malissimo tutti quelli che osavano solo dare un'occhiata ad Eren; Connie e Sasha urlavano come due scalmanati; Jean e Marco si tenevano sempre per mano e quest'ultimo faceva sempre il romanticone, sussurrando al suo ragazzo cose dolci; Eren e Armin erano i più normali del gruppo, loro parlavano normalmente e qualche volta ridevano per le battute degli ebeti in loro compagnia. In un batter d'occhio, il gruppo si ritrovò davanti alla porta dell'aula e, dopo aver assistito alla lotta tra Connie e Sasha su chi dovesse entrare per primo, si diressero tutti ai propri banchi. Eren vicino aveva solo Mikasa perché tutti gli altri volevano i posti in fondo alla classe per fare baccano.
< Eren, secondo te ci saranno professori nuovi quest'anno? > chiese Mikasa
< Non lo so sinceramente e non è che mi importi mol- >
Non fece in tempo a finire la frase che dalla porta entrò un uomo, sulla trentina, jeans e camicia grigia TROPPO aderenti, capelli corti e un po' rasati, un fisico da urlo e degli occhi da paura. Dietro all'uomo in questione c'era il preside Smith.
< Ragazzi dell'ultimo anno, buongiorno. Io, Erwin Smith, preside della nostra scuola, sono qui per comunicarvi che da oggi la professoressa Ral non potrà più insegnare qui a causa di forze maggiori. Lui è il nuovo professore di matematica. Levi Ackerman.>
< Vi odio già tutti mocciosi > disse il corvino, con fare schietto, squadrando tutti nella stanza.
*Levi Ackerman eh. Da sempre sogno di trovare un prof da poter stuzzicare e che possa tenermi testa senza scoppiare a piangere. Forse lui è quello giusto. Tentar non nuoce. Sarà divertente*
angoletto autrice!
non sono per niente convinta di questo primo capitolo e non so neanche con che coraggio lo sto pubblicando. comunque i tempi verbali sono il mio punto debole lasciateli stare, so che è abbastanza corto, ma farò di meglio. segnalatemi qualsiasi tipo di errore. spero vi piaccia :)
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My sexy teacher (Ereri)
FanfictionEren Jaeger è uno studente all'ultimo anno di liceo che non si aspetta molto dalla vita. Il suo hobby è far dare le dimissioni ai professori che non vanno a genio a lui o al suo gruppo di amici. Ci è sempre riuscito senza alcun problema, fino al mom...