Capitolo 9

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Eren dormì pochissimo: i soliti incubi e la preoccupazione che il professor Ackerman potesse raccontare tutto in classe. Alle 4 del mattino si alzò dal letto, si vestì con gli abiti che Levi gli aveva lavato giorni prima, ma che non avevano perso il profumo di vaniglia e scese le scale senza fare alcun rumore. Uscì di casa portandosi via le chiavi e si incamminò verso la sua solita panchina nel parco. Si sedeva sempre lì quando aveva bisogno di riflettere. Spesso ci andava anche con Armin, l'unico amico che lo poteva capire qualunque fosse l'argomento della discussione. Faceva fatica a tenere gli occhi aperti anche da seduto, ma non osava chiuderli: se lo avesse fatto, forse sarebbe finita come l'altro giorno e non voleva più rivivere un'esperienza simile.

Dopo un'ora da solo a pensare su quella panchina, Eren sentì dei passi alle sue spalle. Si girò istintivamente verso la figura che si stava avvicinando a lui. Era impaurito.

< Chi c'è? > provò a dire

< Eren? > *Ma questa voce la conosco*

< Armin? Sei tu? >

< Sì sono io > ora lo vedeva chiaramente

*Che sollievo*

< Siediti pure amico >

Armin si sedette proprio di fianco a lui e gli prese una mano.

< Eren sono le 5 del mattino, che ci fai qui? Non riuscivi a dormire? Scommetto che hai avuto degli incubi e che ti sei arreso al fatto che non avresti avuto la possibilità di dormire... vuoi parlarne? >

*Ma come fa sempre a sapere ciò che penso?*

Armin ed Eren si conoscevano da quando avevano 3 anni, le loro mamme erano amiche dal liceo: da piccoli andavano sempre al parco a giocare insieme e quando i bulli prendevano di mira il biondo, il moro lo difendeva, anche se i ragazzini erano più grandi di lui. Erano inseparabili, ma ultimamente Eren era stato un po' distaccato e ovviamente Armin lo aveva notato.

< Armin.. >

< Dimmi >

< Se te lo dico, mi prometti che non mi giudicherai? >

< E perché dovrei? Sai che non lo farei mai, con me puoi parlare tranquillamente di tutto >

< Venerdì sera... quello che vi ho detto non è vero >

Dopo aver raccontato tutto ad Armin, quest'ultimo rimase a bocca aperta con gli occhi sgranati: era sconvolto dal racconto dell'amico e anche dal fatto che non gli avesse detto nulla prima

< Eren... io... non ho parole. Perché non me l'hai detto prima? Perché hai mentito? Tu stai bene? Lo hai detto ai tuoi? >

< Volevo dirtelo, ma ero spaventato. Ogni volta che chiudo gli occhi mi torna in mente quell'uomo... non so cosa sarebbe successo se Levi, cioè, il professor Ackerman non mi avesse tratto in salvo. Non ho intenzione di dirlo a nessun altro quindi ti prego di mantenere il segreto >

< Eren, io manterrò il segreto, ma dovresti parlarne con qualcuno... >

< Lo so, forse più avanti >

< D'accordo. Grazie per esserti fidato di me >

< Io devo ringraziare te per avermi ascoltato >

Chiacchierarono per altri 30 minuti abbondanti, ma Eren non accennò mai al fatto che potesse essere attratto da Levi: ancora non se la sentiva di parlargli di questo. Forse perché neanche lui era sicuro dei suoi sentimenti.

< Che ne dici di andare a casa a prepararci Eren? >

< Direi di sì, anche perché non ho avvertito nessuno che sarei uscito. Se i miei si svegliano e non mi trovano si preoccuperanno di sicuro >

My sexy teacher (Ereri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora