Capitolo otto

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"Grazie per essere venuto Iida... Anche se sono le cinque meno dieci del mattino..." Mormorò Kaminari rivolto ad Iida, visibilmente scosso.
"Non preoccuparti... Allora, cosa volevi dirmi???" Chiese preoccupato il ragazzo.
Kaminari rimase in silenzio per un po', dopodiché cominciò a parlare.
"Ricordi quella serata al Black Màriah?" Chiese il biondo.
"Thc. Come dimenticarla" disse Iida con un amaro sorriso stampato in volto: "si, la ricordo perfettamente... Ma che c'entra ades..."
"Quando tu e gli altri siete venuti in ospedale chiamati dalla polizia" lo interruppe lui: "vi abbiamo detto una bugia, io ed il capo della polizia Eiji Todoroki... Quell'uomo... Lui... Lui non si è limitato a picchiarmi, non so se mi spiego"
Iida aveva capito benissimo invece e sgranò gli occhi, incredulo e disgustato allo stesso tempo.
"Oddio... Lui ti ha... Tu sei stato... Oddio!!!" Iida si alzò dal divano ed affondò le mani nei corti capelli blu, facendo qualche lento passo in cerchio per la stanza, poi si sedette nuovamente accanto al biondo, stavolta più vicino: "Kaminari, mi dispiace io... Non ho veramente parole... Ed hai dovuto affrontare tutto questo da solo... Dio, mi sento talmente in colpa... Ma perché non hai detto niente??? Non hai colpa di quello che è successo e non ti devi vergognare di aprirti con i tuoi amici"
"Lo so, e mi dispiace, ma non volevo darvi pena della cosa, già la serata era stata irrimediabilmente rovinata, non volevo peggiorare ulteriormente la situazione, tu e gli altri eravate già abbastanza preoccupati..." Spiegò il biondo.
"Cioè vuoi dirmi che neanche Sero, Mineta o Jirō sanno della cosa??? Kirishima e Bakugo neanche???"
Kaminari scosse la testa.
"Ma non è questo il motivo per cui ti ho fatto venire qui nel cuore della notte, per una confessione a scoppio ritardato potevo aspettare anche domani, Il punto è che il tipo che ha abusato di me mi aveva scritto dei messaggi prima ed ho paura che sappia dove sono... naturalmente ho bloccato il suo numero, non può più contattarmi da questo telefono... Almeno finché Sero non torna a casa, puoi rimanere tu qui per un po' ??? Non mi sento sicuro da solo in casa e non voglio far preoccupare Bakugo e Kirishima, anche perché penso che sia successo qualcosa che loro non vogliono dirmi e non voglio dar loro più impicci di quanti non ne hanno adesso se veramente è successo qualcosa come sospetto, inoltre non voglio assolutamente trascinare Sero nella faccenda, non se lo merita, e neanche gli altri... Questa è una cosa che preferirei tenere tra noi due, per favore Iida..."
Iida rimase a fissarlo a braccia incrociate per un po': non poteva lasciarlo solo con un pazzo maniaco arrapato che lo cercava... Kaminari abitava al terzo piano del palazzo in cui risiedeva, entrare cercando di forzare il pesante portone sarebbe stato impossibile, si apriva soltanto quando qualcuno premeva il pulsante per aprirlo dal citofono delle proprie abitazioni o se si era in possesso della chiave in quanto residente del palazzo, inoltre il biondo abitava nell'appartamento C del terzo piano (ogni piano aveva 4 appartamenti di cui due si affacciavano sulla strada ed altri due sul cortile interno).
L'appartamento di Kaminari dava sul cortile da cui era impossibile accedere se non si era un residente... Ma era pur sempre vero che, se si possedevano gli attrezzi giusti chiunque sarebbe stato capace di forzare il portone, salire le scale ed entrare nella casa del biondo, inoltre il cortile interno era munito di scala antincendio, e le scale antincendio erano collegate alle finestre in modo tale che in caso di pericolo i residenti potessero uscire dalla finestra, scendere dalle scale antincendio e radunarsi nel cortile, entrare da lì dopo aver forzato la porta della hall del condominio che dava sul cortile sarebbe stato un gioco da ragazzi... No, non poteva lasciarlo lì da solo, sarebbe rimasto lì con lui finché Sero non sarebbe tornato a casa.
"E va bene, rimarrò qui" disse Iida in un sospiro di arrendevolezza, facendo esultare Kaminari che cominciò a saltellare felice.
"Ma ad una condizione" disse poi fermo lui: "questo fatto che non riesci a fidarti delle persone a te care mi preoccupa e vorrei che di questo problema parlassi almeno con Sero, Bakugo e Kirishima... Capisco che tu non voglia far preoccupare nessuno e comprendo che non è necessario dirlo a Jirō o Mineta per metterli in pensiero dato che sono tuoi carissimi amici, ma almeno col tuo ragazzo e con i tuoi due migliori amici delle medie dovresti sfogarti... Non ti fa bene questo tenersi tutto dentro sai??? Potrebbe causarti stress e farti invecchiare prima, non è salutare!!! E poi devi promettermi che ti sforzerai di bere più acqua, sul serio, sei completamente disidratato!!! Non puoi vivere solo di bibite gassate, tè freddo zuccherati e cioccolate calde, non ti fa bene!!!" Disse il ragazzo tagliando più volte l'aria col braccio destro facendolo scattare in su e in giù molto velocemente con rapidi movimenti del gomito.
Kaminari non seppe che dire, ma alla fine si arrese: "Ok Iida, prometto che lo farò... Dì un po', ti va una cioccolata calda???"
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Urei, addormentatosi sul divano dopo aver fatto un rapido giro della casa per controllare che avesse sistemato tutto nelle valigie, si svegliò di soprassalto non appena sentì dei violenti colpi alla porta.
Si mise a sedere sul bordo del divano, inforcò gli occhiali e si precipitò alla porta dove un uomo sulla cinquantina con lunghi capelli giallo paglia raccolti in un codino basso con dei ciuffi che sporgevano dalla fronte, profonde occhiaie, occhi freddi e grigi come l'acciaio, che indossava un lungo cappotto di pelle nera col colletto rialzato, lo squadrava da capo a piedi.
"Signor Urei Kirishima??? Polizia postale, lei ha sottratto il video prova di un vecchio caso chiuso, vorrei che mi dica dove si trova quel video adesso" gli disse l'uomo freddamente, entrando in casa a passo deciso scansando di lato Urei che non lo aveva neanche invitato ad entrare.
"Come... Come avete..." Fece per chiedere Urei, che venne zittito subito dopo da l'uomo dagli occhi di acciaio con il lungo cappotto in pelle: "signor Urei, pensava veramente che la Polizia postale prima o poi non si sarebbe accorta che mancava una prova??? Non creda che riuscirà a farla franca così facilmente, i nostri agenti si accorgono subito di quando manca qualcosa negli archivi del computer... E poi è stata sua moglie a mandarmi qui, so tutto... Allora, se non vuole che adesso io la scorti in centrale mi dia la chiavetta, paghi la multa per furto di prove ed io convincerò il mio superiore a non sbatterla in galera... Dica un pò, che pensava di fare con quel video??? Certo che lei è proprio un gran bel figlio di puttana... Ricattare così un ragazzo solo per il suo orientamento sessuale??? Davvero disgustoso..." commentò l'uomo.
Urei stava per rispondere, ma sapeva che se avesse parlato sarebbe stato anche peggio.
"Sono 9.500 dollari signor Urei... In contanti possibilmente... Allora, la chiavetta con il video dov'è???"
"Aspetti qui, vado a prendere i soldi... La chiavetta è sul tavolino, la prenda pure" e detto ciò Urei si girò ed aprì la borsa dentro la quale teneva il portafoglio, cacciò fuori nove banconote da 1000 dollari ed una da 500 e le porse all'uomo che si infilò la chiavetta in tasca ed il denaro in un portafoglio logoro, anch'esso in nera pelle, che fece scivolare all'interno dell'altra tasca.
"La prego di rigare dritto d'ora in poi signor Urei... adesso ci penserò io a coprire i suoi misfatti, ma che non succeda più, ok??? Le auguro una buona serata..." E detto ciò l'uomo sparì, sbattendosi la porta alle spalle e sparendo nella notte gelida.
Urei rimase di nuovo solo nell'enorme casa... scosse la testa, si sfilò di nuovo gli occhiali appoggiandoli di nuovo sul tavolino del salotto, spense la luce nella stanza e tornò a coricarsi sul divano sotto la coperta di pile.
Adesso che ci pensava, quell'uomo gli parve avere una faccia conosciuta... Se solo avesse avuto i capelli un po' più corti magari... Aspetta... I capelli più corti???
Adesso che ci pensava anche la voce gli sembrava familiare... Inoltre non gli aveva detto il nome e non gli aveva mostrato nessun tesserino di riconoscimento... Venire a quell'ora poi, da solo...
In quel momento un pensiero terrificante attraversò l'anticamera del cervello di Urei ed i suoi neuroni fecero contatto.
Urei scattò a sedere sul letto: "OH CAZZO!!! OH PORCHISSIMA PUTTANA!!!" imprecò infilandosi al volo di nuovo gli occhiali, le scarpe senza aver indossato prima i calzini ed un cappotto e scaraventandosi fuori casa.
"CAZZO, ECCO DOVE LO AVEVO GIÀ VISTO!!! COME HO FATTO A NON ACCORGERMI PRIMA DELLA COSA??? SONO UN DEFICIENTE!!!" Pensò correndo mentre il gelo gli penetrava fin dentro le ossa.
Quando aveva scaricato il video aveva dato un'occhiata anche agli altri file nella cartella del caso di Denki... Quell'uomo non era un poliziotto, era il suo stupratore, Koisesu Tomiaaka!!!
Aveva visto la sua foto sul suo curriculum on line caricato sulla cartella del caso!!!
Fuori aveva smesso di piovere e le prime luci dell'alba facevano capolino da dietro i profili dei tetti delle case.
Urei corse per un paio di isolati, prima di fermarsi senza fiato, esausto, i pantaloni del pigiama bagnati ai bordi... Correndo si era schizzato tutto per colpa delle pozzanghere formatesi con la pioggia di prima.
Tomiaaka doveva essere andato con un auto, a piedi non sarebbe riuscito ad allontanarsi così tanto.
Urei camminò desolato fino a casa, e nel panico più totale cercò di comunicare tramite telefono con la moglie, che però aveva bloccato il suo numero.
Abbandonò il corpo sul divano, nel panico più totale, portandosi le mani nei corti capelli rosso fuoco.
"La mia vita è ufficialmente finita" disse fra sè e sè.
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L'uomo dai lunghi capelli color paglia e dagli occhi freddi e grigi come l'acciaio chiuse la porta alle sue spalle, e nel buio del suo squallido appartamento, sfilò la chiavetta dalla tasca del cappotto che gettò con noncuranza sul divano per poi dirigersi verso un computer al centro della stanza rimasto acceso.
Collegò la chiavetta al computer e fece partire il video.
L'uomo fissò affascinato lo schermo e vi poggiò una mano sopra.
"Mio bellissimo principe... Da quanto tempo, eh???" disse Tomiaaka con voce affannata rivolto allo schermo mentre un filo di bava gli colava dall'angolo della bocca, portando la faccia vicinissima al monitor su cui il video continuava a scorrere: "non preoccuparti mio piccolo tesoro... Presto, molto presto, saremo di nuovo insieme...~"
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Scusate se il capitolo è corto ma in questi giorni fra compiti vari ed il ritorno a scuola non ho avuto molto tempo per scrivere... Ad ogni modo, secondo voi cosa succederà adesso??? Fate pure le vostre teorie nei commenti!!! 👀.
Buona serata, ciao ciao!!!❤️🥰👋🏻✨.

~•𝕀 𝕊𝕠𝕤𝕡𝕚𝕣𝕚 𝔻𝕖𝕝 𝕄𝕚𝕠 ℂ𝕦𝕠𝕣𝕖•~ (KIRIBAKU)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora