Era inverno e faceva molto freddo, la neve cadeva lentamente e noi eravamo davanti al caminetto di casa mia. Ricordo benissimo quel giorno, da lì è partito tutto. Sophia era seduta su una poltroncina di pelle. Improvvisamente il suo telefono squillò, la sua faccia diventò preoccupata e seria. Provai a chiederle cosa stava succedendo ma lei corse in bagno. Io rimasi seduta sul divano per circa mezz'ora, ma di lei neanche l'ombra. Presi il cellulare e andai a controllare. Il bagno era vuoto e la finestra aperta. Sul pavimento c'era solamente una striscia di sangue e un bigliettino. La mia casa era vuota, avevo paura. Il suo telefono era staccato così chiamai la polizia. Per fortuna arrivò in fretta e iniziò le indagini. Probabilmente era stata colpita alla testa con il vaso di ceramica che mi nonna aveva regalato a Natale a mamma, poi era stata trascinata fuori dalla finestra. E in tutto questo io era in sala che aspettavo impazientemente il suo ritorno.
La polizia, dopo ore, finalmente se ne andò. Io, mia madre e mio padre eravamo sconvolti. Quella notte nessuno riuscii a dormire. La mattina dopo, i miei occhi erano gonfi, avevo pianto molto, il mio rimmel era tutto colato sulle guance e andai in bagno a lavarmi la faccia. Appena entrai ricordai la scena di ieri, il sangue a terra, la finestra aperta, il vaso rotto. Mi lavai la faccia e cadde qualcosa. Il bigliettino di ieri che avevo trovato a terra. Me ne ero completamente dimenticata. Lo aprii:
"Cara Helene, ti voglio bene, ci rivedremo presto.
Starò bene, non ti preoccupare per me".
Diventai viola e il mio cuore iniziò a battere forte forte.
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Finché morte non ci separi
Mystery / ThrillerHelen e Sophie sono amiche per la pelle. Il primo agosto 1998 Sophie scompare nel nulla. Le indagini sono chiuse, la polizia dichiara Sophie morta. Ma Helen non ne è sicura, sa che è successo qualcosa di strano. Ma cosa?