Capitolo X

184 11 1
                                    

I giorni a seguire furono molto significativi per me. Io e Shaila passavamo pomeriggi insieme a ridere e scherzare, a scuola nessuno più mi prendeva in giro, ero ritornata ad essere una delle più belle e popolari della scuola proprio come ai vecchi tempi. Tutti i maschi della scuola volevano stare con me e tutte le ragazze volevano diventare mie amiche. Io e Shaila camminavamo per i corridoi e tutti ci fissavano sognando di essere noi. Sfoggiavamo vestiti di marca e gioielli assai costosi.
Victoria Wil ci guardava intensamente mentre scendevamo le scale per dirigersi verso l'aula di chimica. Shaila mi guardò negli occhi e si mise a ridere, volsi lo sguardo verso Victoria e le dissi: "bella maglietta Loser" e scoppiammo in una risata assordante.
Victoria è la ragazza più brutta di tutta la scuola, anzi penso del mondo. I suoi capelli erano sempre raccolti in di trecce che partivano dalla cute fino a scendere sulle spalle. Neri come la pece. Portava un paio di occhiali tondi stile Harry Potter e l'apparecchio ai denti. Mentre tutta la scuola faceva quasi a gara a chi si vestiva meglio, ma sopratutto a chi spendeva di più, Victoria indossava abiti come quelli di mia nonna, o a righe scozzesi o maglioncini di lana con due pon pon. Tutti, compresa me, la soprannominavamo Loser (perdente). Sua madre la veniva a prendere ogni giorno sotto scuola mentre tutti gli altri alunni ritornavano a casa in macchina. Io invece no, ritornavo con quel puzzolente autobus giallo e questo pesava un po sulla mia popolarità. Per fortuna che alcune volte Shaila passava a prendermi e arrivavamo a scuola in un battibaleno.
Durante quel il pomeriggio, passato a casa con la mia nuova migliore amica mi arrivó un messaggino da parte di un mittente sconosciuto. "Non sei cambiata, lo sapevo. Sei la solita bastarda, sappi però che non la passerai liscia. A presto, baci".
Anche Shaila lesse il messaggio e il nostro pensiero fu subito rivolto verso Victoria.
Il giorno dopo a scuola la incontrai allo stesso posto del giorno precedente e iniziai a sfotterla e ad urlare contro di lei. Il preside incuriosito da questo vociare arrivò di corsa nel corridoio, ci spedì in presidenza e chiamò i nostri genitori. Per non rischiare di essere sospese accettammo di pulire la biblioteca a partire da quel pomeriggio.

La campanella dell'ultima ora suonò e tutti i ragazzi della scuola uscirono in fretta ansiosi di tornare a casa, mangiare un bel piatto di pasta e riposarsi. Invece il preside ci costrinse a riordinare tutti i libri della biblioteca (aggiungo che ne erano circa 300 libri ciascuno) in ordine di grandezza. Era una missione impossibile ma ce l'abbiamo fatta in più di sei ore. Con Victoria non ci scambiai nemiche una parola. Verso le otto e mezza di sera, distrutte, uscimmo da scuola. Fuori Shiala mi aspettava impaziente.
Mentre attraversava la strada, per dirigersi da sua madre che si trovava al marciapiede di fronte la scuola, una macchina investì Victoria.

Finché morte non ci separiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora