Capitolo VI, questo è solo l'inizio

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Nel momento in cui il mio corpo riuscì a recuperare le forze per digerire la questione il telefono di casa squillò. Una voce cupa e terrificante rimbombò nei miei timpani. 'Prova a dire qualcosa a qualcuno e farai la sua fine, il tuo compito è solamente quello di obbedirmi'. Disse. Mi buttai a terra e iniziai a piangere. La notte arrivò presto e di mia madre e mio padre neanche l'ombra, erano scomparsi nel nulla. Così andai a dormire. La mia camera era buia e faceva molto freddo. Il mio telefonino squillò. Diventai pallida, il mio cuore iniziò a battere fortissimo, le mie gambe tremavano e il mio fiato diventò pesante. Presi il cellulare e chiusi gli occhi. Gli riaprii di scatto. Era solamente papà, per fortuna. Mi calmai, ma questa sensazione di relax durò per pochissimi istanti. Mi disse di correre in ospedale. Mio padre mi aspettava davanti la porta principale, poi senza dare risposte alle mie domande, mi portò in una stanza dove sotto delle coperte bianche dormiva una graziosa signora bionda. Era mamma. Era andata a sbattere contro un camion mentre ritornava a casa. Un medico si avvicinò e ci disse queste testuali parole: 'buonasera signor. Ugg, mi dispiace comunicarle che sua moglie potrebbe anche non farcela'. Conclusa questa frase il mondo mi crollò addosso, mia madre è sempre stata presente nella mia vita, è stata la sorella che non ho mai avuto e la migliore amica che ho sempre desiderato.

Finché morte non ci separiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora