Passata circa una settimana Victoria ritornò a scuola. Ora era più bella, le sue lingue treccine si erano trasformate in boccoli e i suoi vestiti di lana non li indossava più. Si avvicinò a me e Shaila, ci ringraziò per essere state tutta la notte in ospedale. Così noi, per scusarci la invitammo a casa mia quel pomeriggio dopo le pesanti ore trascorse a scuola ad ascoltare le noiose lezioni. Fu una giornata molto divertente, ci mettemmo lo smalto, guardammo qualche film TV, insomma come delle ragazze normali. Quelle ragazze normali però durarono per poco.
Il campanello suonò, corsi ad aprire e sul tappetino davanti la porta c'era una bambola, assomigliava molto a Sophia.
La pelle era bianca come la neve e i capelli biondi. Presi la bambola e notai che non aveva le dita, in quel momento arrivó anche Shaila, mi guardò e mi misi a piangere. I motivi per cui piangevo erano tanti, avevo paura di tutto. Victoria e Shaila mi consolarono, poi presi la bambola e decisi di dimenticarmi il passato, di lasciarmi tutto alle spalle. E invece, mentre stavo aprendo il secchio, da una taschina del vestitino rosa della bambola, cadde un bigliettino. "Ti stai facendo nuove amiche? Ormai hai dimenticato Sophie? Non ti preoccupare, cara, tutto quello che le è successo, accadrà anche a te, baci".
Ero impaurita, più del solito, così invitai Shaila e Victoria a dormire. Quella fu una notte stressante, il vento, come al solito, faceva traballare le foglie degli alberi e si creava un rumore quasi terrificante. Le coperte mi coprivano dalla punta dei piedi fino al naso, i miei occhi girovagavano per tutta la buia stanza. Shaila, dormiva a terra, alla mia destra, invece Victoria era alla mia sinistra, sempre a terra. A un certo punto sentii sbattere la porta del bagno accanto alla mia stanza, i miei occhi si spalancarono e mi immersi completamente sotto le coperte, facendo finta di dormire. I passi si facevano sempre più vicini, e la porta della mia camera si aprì lentamente. Sudavo, il mio cure batteva fortissimo. Il silenzio regnava. A un certo punto una mano mi coprii la bocca, tentai di urlare ma per la paura non uscì neanche un filo di voce. Le coperte mi bloccavano il movimento delle gambe e quell'ombra mi trasportò nel cofano di una macchina.
Intanto Shaila e Victoria dormivano, non avevano sentito nulla, non si erano neanche mosse nel sonno.
Il viaggio su abbastanza lungo, poi il cofano si aprì e qualcuno mi prese per un braccio. Mi trascinò in un fienile, forse. Era tutto buio e puzzava di gatti morti. Le coperte erano ancora attorno a me e non mi permettevano di vedere quasi nulla, non riuscivo più a respirare, stavo soffocando. Qualcuno mi legò ad una sedia, poi mi tolse le coperte. Rimasi meravigliata, era lei...
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Finché morte non ci separi
Mystery / ThrillerHelen e Sophie sono amiche per la pelle. Il primo agosto 1998 Sophie scompare nel nulla. Le indagini sono chiuse, la polizia dichiara Sophie morta. Ma Helen non ne è sicura, sa che è successo qualcosa di strano. Ma cosa?