Capitolo 38

154 7 5
                                    

Canzone per il capitolo: Patience- Take That

HARRY POV

“Ecco dove eravate finiti” Alice ci raggiunge sulle scale. Lascio immediatamente la mano di Lisa. “Rinfrescato il viso?” mi tira un braccio per avvicinarmi, facendo toccare le sue labbra con la mia guancia. Guardo in faccia Lisa che nel frattempo ci ha superati sorridendo maleficamente. Quando nota una totale, o quasi, disattenzione nei suoi riguardi, si rivolge direttamente a lei. “Non avrete litigato di nuovo” non la pone esattamente come domanda.

“Oh no. Harry è stato molto collaborativo” ridacchia. Alza un sopracciglio quando non capisce, o finge di non capire.

“Quindi” si prende una piccola pausa di riflessione per scrutare la mia espressione. Cerco di trattenere un risolino quando Lisa da dietro mi manda baci con le labbra dischiuse. “Quindi ora siete tutti e due più sereni?” vedo un velo di preoccupazione attraversarle gli occhi.

“Diciamo di si” rispondiamo all’unisono. Sposta lo sguardo da me a lei, confusa. Non l’abbiamo convinta. Decido di porre fine a questo gioco di sguardi dandole un bacio casto sulle labbra. Mi attira a sé tirandomi leggermente i capelli, ignara dell’occhiataccia di Lisa che prepotentemente mi guarda mimandomi delle forbici con le dita. Mi scappa n singhiozzo quando provo a ridere, ma subito lo ributto indietro nascondendolo dietro un colpo di tosse che mi fa staccare da lei.

“Andiamo di là?” le sorrido, accarezzandole il volto. Annuisce e mi prende la mano.

“Harry” Lisa si avvicina al mio orecchio e sussurra il mio nome tanto silenziosamente per non farlo sentire a lei. “Harry devi dirglielo” cattura le parole tra i denti serrati, soffiandomi lievemente sul padiglione auricolare. Le faccio un segno con gli occhi, che capisce al volo. Presto, ma non adesso; legge il mio labiale e sbuffa. Un po’ di pazienza, Lisa.

ZAYN POV

“Guarda cosa mi tocca fare” mi lamento, alzando le maniche della camicia.

“Dai, spostati. Li lavo io” faccio colare l’acqua a terra quando mi volto a guardare la ragazza dietro di me. Si avvicina al lavello e si alza sulle punte dei piedi per raggiungere il detersivo in alto. Sposto indietro il peso del corpo abbassando lo sguardo sul suo vestito che lentamente sale su. “Facciamo che io lavo i piatti e tu lavi a terra?”

“Eh?” muovo la schiena per liberarmi dal dolore della posizione scorretta. Metto le mani bagnate su di un panno per asciugarle.

“Potevi prestare meno attenzione alle mie gambe perfette. Uh, guarda” si avvicina a me e con le dita bagna la zona al limite delle labbra. “Un po’ di bava” ride.

“Modesta, ma veritiera” allungo nuovamente il corpo indietro facendo su e giù con gli occhi.

“La smetti per favore?” scuote il capo continuando a ridere. “Non hai proprio tatto”

“Ti assicuro che quella capacità è parecchio sviluppata” rido, poggiando il corpo al mobile. Incrocio le braccia al petto e la guardo mentre infila i piatti nel lavello pieno di schiuma. Muove la mani freneticamente mentre sfrega per togliere i residui di cibo.

“Ecco fatto” si asciuga le mani. “Tu ancora non hai lavato a terra?” muove il capo in avanti per convincermi a prendere lo straccio.

“Che cosa? Non se ne parla proprio” simulo una risata. Alza un sopracciglio.

“Come ti chiami?”

“Zayn”

“Ah, ma tu sei quel simpaticone che ci ha interrotti l’altro giorno” esordisce, storcendo il naso.

“No” guardo incredulo verso il salotto, additando Liam. “Mi stai dicendo che un pezzo di fi-“ quando sento i suoi occhi addosso, modero il linguaggio. “Stai con Liam?” mi acciglio.

“No” ridacchia. “Siamo amici che studiano insieme” alza le spalle.

“Guarda che ho diciannove anni, non dieci. Non credo a Babbo Natale e nemmeno alla cicogna” la prendo in giro.

“Va bene” ride, battendo le mani sui fianchi. “Abbiamo avuto dei flirt, ma niente di serio”

“Guarda che ho ancora diciannove anni”

“Davvero” la sua risata è maledettamente contagiosa. “E’ capitato solo un paio di volte. E’ una specie di alchimia. Semplicemente non abbiamo resistito quando ci siamo guardati negli occhi”

“Bhe, ci credo. Anche io se guardassi negli occhi un pezzo di fi-“

“Grazie per il complimento, ma non accetto questo linguaggio” chiude gli occhi, facendo toccare l’apice della guancia con le ciglia scure.

“Indiana?”

“Sono qui, Liam” si allontana momentaneamente da me per raggiungerlo. Le circonda il bacino con le braccia quando lei poggia la testa sul suo petto. La solleva di poco da terra, scuotendole il corpo. Si avvicina al suo orecchio sussurrandole qualcosa. Posso solo immaginare cosa sia, perché lei sorride annuendo. Quando l’alchimia chiama, loro rispondono.

HARRY POV

“Sei stanca?”

“No” distoglie lo sguardo dal finestrino, portandolo a me mentre mi sorride. Sorrido quando contro la sua volontà sbadiglia.

“Si, sei stanca” le pizzico il fianco e lei si muove, allontanandosi verso la portiera. “Ieri notte non hai dormito molto”

“Colpa tua” appoggia la testa al finestrino, chiudendo gli occhi.

“Colpa mia? Colpa tua” ci indico.

“Va bene, colpa di entrambi” ridacchia, alzando le mani. “Ti va di entrare?”

“Si” rispondo troppo frettolosamente. “Alice io-“

“Anche io” mi fermo a pensare troppo a lungo. Anche io? Non mi ha neanche fatto finire di parlare.

“Anche tu cosa?”

“Anche io quello che pensi tu” sorride. Deglutisco e mi gratto la testa, muovendo i capelli. “Qualcosa non va?”

“No. Entriamo, qui fa freddo” allarga il sorriso e chiude meglio il cappotto. Quando chiude la portiera mi maledico da solo. Non hai le palle, mi rimprovera la mia coscienza. Hai messo in chiaro sin dall’inizio che non era niente di serio ed ora ti stai cagando sotto perché sai che per lei quello che avete avuto è stato tutto tranne che niente. Batto le mani sul volante facendo scattare il clacson.

Cazzo.

Mi affretto a scendere e la raggiungo sul pianerottolo.

“Perché ci hai messo così tanto?”

“Ho ricevuto un messaggio e ho perso tempo a rispondere, scusami”. Adesso, Harry, diglielo adesso. Mi libero dai pensieri scuotendo il capo.  Mi si getta addosso appena chiude la porta. Senza nemmeno accendere la luce, mi sfila il giubbotto.

“Alice io devo dirti una cosa”

“Non ora, Harry”. Mi lascio spogliare e presto mi abbandono.

Maledizione!

{Ciao a tutti. Come state?
Per le mie dediche preferisco scrivere due parole. Una prima va alla mia scricciola, alla quale vorrei dedicare questo amore non corrisposto. Spero tu possa trovare presto il tuo, quello vero, quello che ti terrà ore al telefono che sembreranno minuti, quello che ti farà piangere per qualsiasi cosa, quello che ti farà fare gli occhi lucidi quando arriverà il primo anello, quello ufficiale che non ti farà avere più ripensamenti.
Una seconda va a mia sorella, alla quale ho “ceduto” il mio pianista preferito. La tua presenza riempie il vuoto della sua assenza. Lui mi ha portato te e tu mi conduci a lui. Siete l’unico cerchio all’interno del quale non mi sento soffocare. Vi voglio bene per tutte le volte che la vostra bassa autostima vi istiga a pensare che siete un errore o semplicemente un giocattolo rotto, perché per me siete l’errore e il gioiello migliore che possa aver ricevuto come regalo }

Love Actually (#Wattys2015) // N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora