Capitolo 44

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Canzoni per il capitolo: Don’t let me go- Harry Styles

                                        Something I need –OneRepublic

HARRY POV

Sollevo il lenzuolo e la maglia, scoprendole la pancia. Appoggio le labbra sulla sua pelle calda, circoscrivendo la zona dell’ombelico. Stappo un barattolo di tempera e intingo due dita. Mi volto sorridente verso di lei, completamente ignara e tranquillamente a riposo. Ho voglia di colore. Disegno un cuore enorme con le dita.

Posiziono esattamente al centro un paio di scarpine da neonato, che si sollevano lentamente ogniqualvolta prende un respiro.

“Voglio raccontarti la mia storia”.
Prendo la chitarra e il mio taccuino. Alzo i piedi fino all’asse del letto e poggio lo strumento tra le gambe piegate. Ho cominciato a suonare questo motivo tempo fa, ma solo lei è stata capace di comporre la sua canzone. Ci ho messo dentro tutte le mie paure. Un giorno ho chiuso semplicemente gli occhi e tutto era svanito. Sentivo il corpo come trafitto da mille lame; tutto mi faceva male. Accusavo il peso della sua assenza, il tormento di un addio fin troppe volte immaginato.

“La prima volta che mi sono innamorato è cominciato tutto con una prova. Volevo provare ad essere qualcuno che in realtà non sono mai stato. Ho cominciato ad assomigliare a mio padre più di quanto in verità non volessi” muovo il plettro sulle corde, facendole vibrare. Aggiusto una rima che non mi convince.

“Sono finito tra i pazzi per puro istinto vendicativo. Ho toccato la donna di mio padre perché volevo infliggergli lo stesso dolore che lui hai inflitto a me quando ha varcato la soglia di casa senza mai voltarsi. Ci ha abbandonati e l’unico rimpianto che ho è quello di non aver vissuto abbastanza a lungo mia madre, prima che i suoi occhi si chiudessero per sempre”. Canticchio il motivo ad occhi chiusi, troppo sottovoce perché lei possa sentirmi.

“La sofferenza e la paura sono due cose che non riesco a sopportare. La sofferenza mi ha cambiato in una persona peggiore, ma la paura mi cambia ancora una volta in una persona migliore. La paura mi fa capire cosa davvero considero importante, cosa a cui necessariamente non posso fare a meno. Tu sei il mio ossigeno, Lisa, e non voglio che qualcun altro rubi il mio per farmi arrivare solo anidride carbonica”.

“Sono stufo di essere messo da parte.
Sono stanco di sognare una vita che non potrò mai avere, perché in un modo o nell’altro mi viene sempre proibita la felicità”

“Harry?” poggio una mano sulle sue gambe, massaggiandole. “Sei tu?”

“Si” sorrido. “Scusa se ti ho svegliata” adagio la chitarra sul materasso e mi sporgo per baciarle la guancia. Prima che mi stacchi, porta una mano dietro la nuca costringendomi ad un contatto più duraturo.

“Credevo che non tornassi” tossisce leggermente per recuperare la voce. “Sei arrabbiato?”

“No” sposto i capelli dal suo viso.

“Cosa stavi..” prova a mettersi seduta, quando nota le scarpine ancora poggiate sulla sua pancia. “E’ tempera questa?” scrosta una parte del cuore con le unghie, sporcandole di rosso. “E queste?”

Love Actually (#Wattys2015) // N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora