Capitolo 18 - Terza parte-

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Canzone per il capitolo:  As long as you love me – Backstreet Boys

LISA POV
Appuntamento 2/3

“Niall” mi si mozza il fiato quando percorro con gli occhi la Tour Eiffel sopra di me. “Questo è molto più di un regalo di compleanno, Niall”

“Lo so” sorride.

“Voi siete pazzi” ammetto. Sto praticamente vivendo un sogno.

“Sono perfettamente al corrente anche di questo” arriccia il naso, chiudendo gli occhi e storcendo leggermente le labbra. “ Zayn ti vuole davvero bene”

“E tu, Niall?”lascio che il mio sguardo lascivo lo accarezzi per un attimo.  L’azzurro degli occhi è ancora più brillante e il sorriso non è mai stato così bianco. Il cielo è di un blu intenso e la luna grande sembra giacere su di esso come una ninfea. Il buio viale alberato alle nostre spalle lascia trapelare deboli raggi di luce artificiale.

“Tu?” gira a me la domanda, sapendo perfettamente che non otterrà la risposta che desidera. Almeno non in questo momento.

“Non rovinerò il ti amo per ringraziarti” confesso, pensandolo davvero.  “Ciò che mi rende veramente felice è che sia tu a fare tutto questo per me. Adesso ho la prova che per te non sono una persona qualunque. Tu mi hai ridato la vita, Niall, quando ero convinta di averla persa. Zayn significa tanto per me, ma tu… tu sei molto di più. Mi riempie la vita anche solo ascoltare la tua risata al telefono, perchè è il suono più bello che io abbia mai udito”

“Questo è decisamente meglio di qualsiasi ti amo” ammette, dopo la mia sincera confessione. “Però” si avvicina al mio orecchio “ un ti amo non mi dispiacerebbe” mi bacia l’orecchio.

“Se vuoi che ti accontenti te lo dirò, ma sappi che non sarebbe spontaneo”. Medita sulle mie parole continuando a guardarmi con un sorriso sghembo.

“Il ti amo è già dentro di te. Fai solo fatica a tirarlo fuori” fa per camminarmi davanti, ma lo fermo.

“Non credi che dovremmo?” getto un occhio allo spettacolo illuminato sopra le nostre teste.

“Oh, si certo, dovremmo” mi tira a sé e mi bacia. Mi bacia lentamente appoggiando una mano delicata sui miei capelli. Mi avvicino pericolosamente al suo corpo quando ci sono dentro completamente e lui stranamente me lo lascia fare. Sospira forte nella mia bocca ed io faccio lo stesso. Mi è passata la fame; a dir la verità, non ne ho mai avuta così tanta. L’unica fame che soddisferei subito porta un nome ed un cognome.

“Forse è meglio che andiamo a mangiare” sorrido, appoggiando la fronte alla sua. Mi tiene ancora strette le braccia attorno ai fianchi, dondolandomi dolcemente a destra e sinistra.

“Potrei seriamente star pensando di mandare tutto all’aria” confessa, non staccandosi da me.

“Stai cedendo, campione?” gli spingo leggermente il volto, assorbendo il suo respiro caldo sulle labbra.

“Lei mette a dura prova la mia forza di volontà, Miss” mi stampa un bacio sulle labbra e mi afferra la mano, intrecciando le dita. “Bellissimo” sospira, guardando in alto.

“Vedo che siamo d’accordo” si volta a guardarmi, capendo che la mia affermazione non combacia assolutamente con la sua. 

“Smettila, mi metti in imbarazzo” ridacchia.

“Se non ti conoscessi bene, penserei che stai arrossendo” gli spingo il braccio allontanandolo momentaneamente da me.

“Beccato” ride. Mi spinge nell’ascensore e preme il pulsante per il primo piano. Siamo praticamente attaccati l’uno all’altra come cozze. Gli stringo terribilmente la mano quando le porte si chiudono. Lo spingo contro la parete con il corpo, intrappolandogli le mani per non farlo muovere.

“Dobbiamo arrivare al primo piano, non al decimo”

“Stai zitto” lo ammutolisco con un bacio frettolosamente passionale. Troppo.

“Lisa” mugola, dimenandosi contro di me. Apro gli occhi per vedere i suoi puntati fissi dietro le mie spalle. Poi sento qualcuno schiarirsi la voce.

“Oh salve” lecco le labbra e aggiusto le pieghe del cappotto, noncurante del fatto che sono stata appena beccata in flagrante a flirtare con il mio ragazzo in un ascensore pubblico. Accanto a me, Niall ride.

“Tu prima o poi ci farai arrestare per atti osceni in luogo pubblico”

“Ti ho solo baciato, mica facevo chissà che” alzo le spalle.

“Possibile che la voglia di saltarmi addosso dieci minuti si e due no non ti abbandoni mai?”

“Ma sentitelo, come se ti dispiacesse. Avanti, dì che ti dispiace”

“No, non mi dispiace, ma almeno aspetta che siamo soli”

“Tu metti a dura prova la mia pazienza”

“C’è una prenotazione a nome Horan.
Sto soltanto impedendo che si rovini tutto” sussurra al mio orecchio. Sfiliamo tra i tavoli già occupati mentre ci avviamo verso il nostro. Si pone dietro di me e delicatamente mi sfila il cappotto poggiandolo sulla sedia, che gentilmente scosta per farmi accomodare.  Si siede di fronte a me e prende tra le mani il menù.

“Niall, io non ho molta fame” confesso, a bassa voce.

“Tra le tante cose che mi sono state raccomandate, Zayn ha tenuto a precisare che devo farti mangiare” mi dice nascosto dietro il menù. Non riesco a vederlo in faccia, ma dal tono di voce che adotta lo immagino con aria da uomo d’affari mentre mi guarda da sopra gli occhiali. Allungo un braccio e con la mano abbasso il menù.

“Zayn non c’è” allargo le braccia approfondendo il concetto.

“Ma ci sono io” dice serio. “E se non mangi niente sesso”

“Niall!” gli tiro un calcio sotto il tavolo. “Non sono minacce da fare” alzo lo sguardo.

“Mi piaci molto di più quando fai la bambina” mi pizzica la guancia e mi sorride. “Se non mangi, niente notte d’amore” intreccia le braccia al petto e appoggia la schiena alla sedia. Mordo l’interno della bocca.

“Ok, come vuoi”

“Affare fatto. Parigi di notte è ancora più bella. Io comunque mangio, ho fame” riprende il menù, alzandolo nuovamente davanti al volto. Incurva leggermente la schiena per nascondere le risate che, secondo lui, sono troppo stupida per notare.

“Cederai”

“Oh, no, tesoro. Sei tu che lo farai” si fa scappare una risata.

“No, non lo farò”

“Ok come vuoi” interrompe.

“Cosa posso portarvi?” un cameriere troppo carino si avvicina a noi con un taccuino tecnologico stretto tra le mani.

“La mia ragazza ha deciso di stare a dieta questa sera, per cui ordino solo io” dice sicuro. Mi rivolge un sorriso maledettamente provocatorio e ritorna a parlare  tranquillo con il cameriere.

“Non vuole nemmeno un po’ d’acqua?”

“Ordino la stessa cosa” dico tra me e me, guardandomi in grembo.

“Ha la voce bassa” mi giustifica Niall, ma so che lui ha sentito benissimo. “Amore, il cameriere non ha sentito” sorride.

“Ordino la stessa cosa” ripeto.

“Benissimo” finisce di prendere le ordinazioni e si allontana, ritornando poco dopo con una bottiglia d’acqua liscia.

“Giuda!” distolgo lo sguardo da lui mentre lo vedo sorridere per la vittoria scontata scuotendo felice il capo.

Felice Anno a tutti : ) 

Love Actually (#Wattys2015) // N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora