Capitolo 20

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Canzone per il capitolo : Le onde- Ludovico Einaudi  

ZAYN POV

Se solo quel giorno avessi saputo che non li avrei più rivisti, probabilmente avrei reso più salda la presa su mia madre per non lasciarla partire. Era soltanto per un paio di giorni e invece ci hanno lasciato per una vita intera.

Che smania! In preda ad una strana ansia, fatico a prendere sonno. Mi metto a sedere sul letto sbuffando parecchie volte. Prendo dal comodino il cellulare e controllo che non ci siano chiamate. Lo giro tra le mani non sapendo cosa fare. Apro la cartella dei messaggi rileggendone alcuni di Lisa. Sono le cinque di mattina. Sono stato in bagno già due volte per fare pipì, ma me ne sono sempre tornato con la vescica vuota come all’andata.

Mi avvicino alla vetrata osservando il cielo stranamente pulito. Tenerla così lontana mi mette addosso tanti pensieri negativi e so che non dovrei, ma non poterla controllare mi fa preoccupare in modo smisurato. Finalmente questo pomeriggio prenderanno l’aereo di ritorno e così forse potrò tornare a riposare tranquillo.

Lisa.

 

Se il tuo sesto senso ti manda dei segnali, ascoltali; probabilmente lui ha già capito tutto prima di te!

LISA POV

Apro gli occhi improvvisamente come se qualcuno mi avesse appena dato uno schiaffo. Deglutisco sbattendo più volte le ciglia mettendo a fuoco la nostra stanza d’albergo. Il leggero russare di Niall mi fa spaventare, ma ciò che mi fa più paura è un rumore continuo e fastidioso alla mia destra. La porta chiusa si muove leggermente verso l’interno come se qualcuno da fuori la stesse spintonando per farla aprire.

Quando, cogliendomi di sorpresa, si spalanca a causa del vento forte, la paura si ingigantisce. Mi alzo nell’immediato; il vento mi rispinge indietro. Allargo gli occhi quando volto lo sguardo verso l’alto. Mi sembra di rivedere le immagini di quella mattina al tg; è esattamente lo stesso cielo coperto da pesanti nuvole piene d’acqua. Sta arrivando la bufera.

Zayn.

Credo che la paura sia il peggiore di tre sentimenti: timore, terrore e paura stessa. Il timore è uno stato dell'animo che ostenta dentro se stessi una certa incognita, indecisione fra il sapere e non a cosa si va incontro; è un preconcetto.  E' un sospetto irrazionale che mette a disagio. 

Il terrore è un’enorme paura a cui voltiamo le spalle, provocata da forte spavento; ci confonde le idee, distorce la realtà facendola apparire padrona di noi, ci sovrasta e costringe ad agire male anche in cose semplici e comuni. Tutto diventa difficile, sotto l'effetto del panico anche cose comuni sono incredibilmente complicate...ci acceca psicologicamente, alienando il cervello.

La paura frena e inibisce, può soffocare ed impedire. La paura reprime e distrugge l'animo. Chi riesce a sfidarla credo che sia una persona di freddezza e durezza esasperata, direi spietata. Essa è un’ inquietudine, un pericolo che ci rende quasi impotenti di combatterlo, qualcosa a cui dobbiamo e vogliamo sfuggire assolutamente, ci turba profondamente e ci rende deboli e succubi, ci stravolge i pensieri e i sentimenti, ci spaventa per una certa durata di tempo, il cuore manifesta il nostro stato d'animo facendoci alzare la pressione corporea. 


Mi volto verso Niall che dorme girato su un fianco. Mi affretto a richiudere la finestra, sedendomi a terra mentre le lacrime che prima bagnavano soltanto gli occhi adesso riempiono l’intero viso facendomi assomigliare ad una bambina che ha paura del cattivo tempo. C’è molto di più dietro la paura: il terrore di perdere Zayn. Cammino a quattro zampe fino al comodino dov’è poggiato il cellulare. Ritorno al mio posto facendo scorrere le dita tremanti sulla rubrica e poi sulla bustina verde del messaggio. Alle spalle, la finestra mi spinge pochi centimetri più avanti.

Love Actually (#Wattys2015) // N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora