Quelle domande le frullavano in testa senza sosta, assieme alla fatidica frase -Smettila di piangere, lui non tornerà comunque-.
Era triste, decisamente triste non si sarebbe mai aspettata di separarsi da qualcuno con cui stava veramente bene.
Solo allora, mentre guardava ancora con sguardo quasi assente fuori dalla finestra, notò una strana ombra fuggiasca scomparire velocemente; dubbiosa guardò sotto al garage per poi scoprire che i suoi genitori in realtà non erano ancora tornati.
Successivamente a quella visione, si sentì un rumore molto forte al pian terreno come se qualcuno stesse irrompendo all'interno dell'abitazione.
Non poteva certo trattarsi di Hoodie, se n'era appena andato; in più perché mai sarebbe dovuto tornare, se aveva chiaramente detto che non l'avrebbe più fatto?.
Spaventata ed inquietata Lucy con piccoli movimenti chiuse la porta della stanza a chiave e prendendo il telefono-cellulare dal suo comodino si nascose sotto il letto.
Non aveva armi con sé, quindi se l'intruso l'avesse scoperta avrebbe dovuto lottare a mani nude, sperando di non essere a svantaggio, anche se la possibilità c'era.
Digitò frettolosamente il numero della centrale di polizia nazionale: 911.
Mentre si infilava sempre più in fondo al letto, il telefono suonava a ritmi regolari, finché.... "Pronto, quì è il comandante Jhon Marsh che parla" - Disse una voce metallica-"Qual è l'emergenza?".
"Pronto... Ho... Ho bisogno... Di aiuto... Qualcuno è entrato in casa mia.... Vi prego, fate presto... Sono sola in casa, con me non ho... Armi con cui difendermi..."Disse Lucy tra i singhiozzi.
"Si calmi signorina, sto preparando delle pattuglie. Deve solo dirmi dove abita".
"Abito nella Witcham Street..".
"Signorina la Witcham Street a che..." Ma Lucy non poté finire di ascoltare la frase, che la linea venne disturbata da un'intrferenza.
"Pronto....?" Ma niente.
Proprio allora, la porta che lei aveva chiuso a chiave, misteriosamente si aprì rivelando un paio di pantaloni larghi neri e lunghe scarpe del medesimo colore.
"Lucy...So che sei qui" Disse la voce dell'intruso. Quella voce, quella maledetta voce... Di umano non aveva proprio nulla.
La ragazza a quel punto si tappò la bocca facendo forte pressione, per fermare i suoi pianti isterici.
Proprio in quel momento sentí l'intruso salire sul suo letto: senza dubbio l'aveva scoperta.
Passarono all'incirca due minuti di pura angoscia, con il cuore che batteva forte, anzi fortissimo; contro la sua volontà Lucy venne trascinata fuori dal suo nascondiglio e appesa a testa in giù da un viscido tentacolo nero: quello davanti a lei era Slenderman.———
"Sono a casa" Disse Hoodie appena varcò la soglia della CreepyHouse.
"Brian, fratello mio... Dove sei stato?" Chiese ansioso Masky.
"Ti abbiamo cercato dappertutto, dannazione..." Affermò Jane the Killer.
La notizia della sparizione a quanto pare, temporanea di Hoodie aveva fatto il giro già di tutte le Creepypasta.
"Non c'era bisogno di preoccuparsi, sono vivo come vedete" -Disse lui in modo ironico-"Ora scusate, ma vorrei stare un po' da solo, se è possibile".
Senza proferir più parola, si rinchiuse nel suo dormitorio.
"C'ha rinunciato.." -Disse a voce bassa Rouge come se stentasse a crederci-"Ma...Ha fatto la scelta migliore".
Tutti a quel punto affermarono ciò che la Proxy aveva appena detto.———
"Sta ferma!" -Ordinò Slenderman spazientito-"E smetti di piangere!".
Solo allora, per evitare di far scatenare ancora di più l'ira di quest'ultimo, Lucy tentò di tranquillizzarsi.
La pressione del sangue aveva un effetto opprimente sulla sua testa, specie sugli occhi. Oramai era da un bel po' di tempo che era appesa a mezz'aria.
Lentamente la Creepypasta posò a terra la ragazza poi con voce potente chiamò:"Offenderman, Trenderman, Splenderman! Venite, ho bisogno di voi".
Subito si presentarono tre tipi davvero bizzarri e strani, tutti con diverse caratteristiche ma tutti e tre molto alti; si avvicinarono incuriositi e solo allora Lucy poté riconoscerli definitivamente: quelli erano i fratelli di Slenderman.
Il primo era Trenderman, un tipo molto sofisticato, che indossava un paio di scarpe all'ultima moda, accompagnate da un paio di pantaloni neri, una maglia bianca coperta quasi interamente da un maglioncino color legno.
Sulla -faccia- portava un paio di piccoli occhiali che gli davano un'aria piuttosto simpatica.
Il secondo era decisamente preoccupante e guardava Lucy con aria maliziosa, come se se la stesse pregustando con lo sguardo: Offenderman. Aveva un paio di robusti scarponi neri, dei pantaloni, un cappello ed un impermeabile grigi; un fisico da mozzare il fiato da quanto era perfetto.
Un sorrisetto delineava il suo bianco viso; l'unico dettaglio diverso che aveva dagli altri fratelli erano i tentacoli: anziché essere neri erano bianchi.
L'ultimo era ancora più bizzarro, ma a prima vista sembrava molto divertente e pieno di allegria: Splenderman.
Aveva delle scarpe nere, un completo ed un cappello dello stesso colore, pieni di pois dalle mille tonalità.
Al posto del viso sembrava avere una maschera sorridente, ma Lucy non ne era sicura; aveva un paio di guanti bianchi e ai tentacoli aveva tantissimi campanellini che tintinnavano ripetutamente.
Chissà quei quattro fratelli, cos'avevano in mente di farle?.
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HoodieXLaughingLucy-The Story of the Bebry
FanfictionÈ la review della fantomatica storia d'amore tra la Creepypasta Laughing Lucy, ed il Proxy Hoodie. started writing: 18 December 2020