-chapter 16.

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Ore 00:00 il rituale iniziò allo scoccare del dodicesimo rintocco.
La grande euforia presente in ogni singolo angolo della casa, ora aveva lasciato posto al silenzio più profondo.
L'arrivo di Lucy accompagnata da Splenderman interruppe l'atmosfera generatasi.
La ragazza si accostò subito accanto a Slenderman che immediatamente invitò tutti ad accomodarsi e a tacere seguendo con rispetto ed interesse quel misterioso rituale.
"Questa sera, sono lieto di presentarvi ufficialmente un altro membro che si è aggiunto alla famiglia: Lucy Woods!".
A quelle parole, un breve ma intenso applauso rimbombò tra le pareti dell'ampio soggiorno.
-Lucy... Già, chi l'avrebbe mai detto, un'umana tra di noi- Pensò l'entità mentre la guardava andare in contro ad un destino ignoto che l'avrebbe presto aspettata; un futuro fatto di sangue... Una così innocente come lei, avrebbe affrontato il tutto? Nessuno sapeva la risposta, dipendeva tutto dalla volontà di quella fragile umana.
"Ebbene Lucy, ora chiudi gli occhi" - La invitò Slenderman girandole attorno - "Ciò che sentirai sarà una strana sensazione...".
A quell'avviso Lucy si preoccupò leggermente, ma si fidava per cui prese un respiro profondo, saldando tra loro le sue umide palpebre. Era tutto buio.
Cominciarono piano piano a sentirsi un' eco di voci che sussurravano una serie di parole, preghiere...? In un ritmo ipnotico che dava il mal di testa.
La giovane si sentiva cadere in uno strano oblio oscuro e freddo: era per caso quella la strana sensazione che Slenderman le aveva accennato poc'anzi?.
D'improvviso le voci ipnotiche che sentiva in continuazione sembrarono sempre più chiare, sembravano... Le voci delle Creepypasta?.
Voleva aprire gli occhi e porre fine a tutto... Ma proprio allora le sembrò di vedere come una luce in lontananza e finalmente vinse quella strana forza opprimente aprendo gli occhi.
Splenderman poi senza esitazioni accostò di fronte a lei uno specchio nella quale si intravedeva un riflesso macabro: era presente una ragazza vestita simil a Laughing Jack tutta a strisce nere e bianche; al contrario però lei indossava una gonna a bretelle e sul capo aveva un fermacapelli a forma di rosa nera. Lucy fece un passo avanti, e la figura nello specchio la imitò; un brivido le percosse la schiena: quella riflessa nello specchio era proprio lei. Allora era quello il futuro che l'attendeva una volta diventata una vera e propria Creepypasta? In quel riflesso nemmeno si riconosceva più, vedeva una lei totalmente diversa, più oscura. Con tutta sé stessa pregò che quello fosse davvero il suo riflesso, nulla di più.
Lo specchio successivamente venne portato via e quando tutto terminò a Lucy mancò il fiato e svenne a peso morto sul tappeto rosso.
Si svegliò diverse ore dopo, sul letto fresco di camera sua quando il sole stava sorgendo: ricordava ogni singolo dettaglio della sera precedente.
"Dio santo, ma perché mi fa così tanto male la testa?" Domandò al nulla, non aspettandosi però una risposta... "È normale, sei diventata per metà come noi".
"Hoodie?" Chiese Lucy girandosi di scatto.
"Eccomi qua, sono proprio io" - Disse con tono scherzoso - "Non affaticarti però, sento che sei ancora molto debole".
Ed in effetti il Proxy non aveva tutti i torti:"Anche se ho dormito per diverse ore, è vero mi sento ancora molto stanca".
"Se vuoi posso chiedere a Slenderman di astenermi dalle missioni oggi, così...".
"No, vai pure".
Hoodie sorrise abbassando il capo coperto:"Come desideri, ci vediamo stasera".
"Certamente".
Una volta che Lucy fu definitivamente sola, cominciò a curiosare in giro per la sua stanza cercando di riprendersi; non aveva proprio intenzione di rimanere a letto tutto il giorno a poltrire solo perché si sentiva mentalmente smarrita.
Ad un certo punto, in un piccolo spazio all'interno dell'armadio trovò un diario dalla copertina nera in pelle consumata, segno che molto probabilmente era rimasto lì abbandonato da molto tempo.
Lo aprì, rimanendo stupita del fatto che anche se parecchio vecchiotto nessuno c'aveva mai scritto sopra.
Così lo prese e sedendosi sulla sua piccola scrivania cominciò a scarabocchiare con una penna dall'inchiostro blu:

Caro diario, piacere... Il mio nome è Lucy e sono qui a scriverti perché ho bisogno di colmare un po' la solitudine qui alla CreepyHouse. Sai, quando le Creepypasta sono in missione io ho l'obbligo di stare qua a casa, non posso seguirli... Ad essere sincera non mi sarei mai aspettata di usare un libricino per scrivere i fatti miei, ma... Penso che se mi saprai ascoltare in ogni circostanza io e te potremmo diventare grandi amici; se hai voglia di prestarmi ancora un attimo di attenzione, ho già qualcosa da dirti: 1) ieri sera tramite un rito di passaggio, sono diventata per una minimissima parte Creepypasta. Non so che cosa occorra per esserlo completamente ma lo scoprirò strada facendo. I dettagli del rituale li risparmio, altrimenti finirei subito le tue preziose pagine per niente. 2) ed è quella che per me conta maggiormente, mi sono.... Innamorata. Per la prima volta provo un sentimento vero che però... Sono sicura non sia ricambiato. La persona in questione è Hoodie, il Proxy di Slenderman. Mi sono accorta di volergli particolarmente bene, ma ho paura di rovinare tutto... È stato uno strano ma bellissimo incontro il nostro: all'inizio avevo molta paura, tanto che mi sono rifugiata a casa una volta incontrato nella stradina principale di Jacksonville dove prendo lo scuolabus abitualmente. Inutile dire che mi ha raggiunta a casa ma...Non voleva farmi del male come forse voleva fare inizialmente. Siamo diventati amici e ora passiamo molto tempo insieme. 3) Mi mancano i miei genitori, li ho sottovalutati molto durante i miei ultimi giorni a casa, e me ne pento molto... Beh diciamo che sono giunta alla fine, le prime cose importanti che dovevo assolutamente raccontare a qualcuno le ho dette. Ti aggiornerò appena succederà qualcosa.
Con affetto,
—Lucy. <3

HoodieXLaughingLucy-The Story of the BebryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora