Nobody said it was easy
No one ever said it would be this hard
Oh, take me back to the start
Michael's pov
I giorni seguenti furono un'agonia. Le conversazioni tra me e Jamie si erano ridotte ai saluti, comunque forzati perché eravamo sotto lo stesso tetto. Il biglietto aereo, prenotato il giorno del nostro litigio, segnava il sedici novembre, cioè oggi. Avrei dovuto accompagnarlo all'aeroporto, dirgli addio e non l'avrei visto più. Sparito. Quattro anni della nostra vita dimenticati. Ovviamente sapevo che non sarebbe stato così facile, soprattutto per lui. Per me, un po' meno, perché stavo lentamente realizzando che i miei sentimenti per Luke erano ancora vivi e presenti. Ero ancora nella fase del diniego, tuttavia, nonostante fossi più che cosciente di quello che provavo. Non potevo ammetterlo, sarebbe stata la mia fine.
Era stato impossibile dover dire ai miei che ci siamo lasciati. Non capendone il motivo, hanno subito dedotto che avevo tradito Jamie - il che, tecnicamente, era vero, nonostante fosse stato un bacio di poco conto, non ricambiato. In realtà, significava molto di più sul piano dei sentimenti, ma fisicamente era stato solo un bacio a stampo leggermente inutile.
Da quando hanno saputo della nostra rottura hanno cominciato a guardarmi con severità, e li capisco benissimo. Mi hanno sempre insegnato ad essere leale e fedele, anch'io sarei deluso da me se fossi loro. Anche se, in effetti, io sono deluso da me stesso. Tutte le promesse che mi ero fatto in quegli anni erano crollate come un castello di carte. E tutto grazie ad un bacio.
«Mike? Se continui ad andare dritto senza pensare alla strada finiremo contro qualche auto».
Scossi la testa, voltandomi brevemente verso Jamie. Il biondo mi fissava assorto, le sue labbra leggermente imbronciate. Sospirai, tornando con lo sguardo rivolto alla strada, adesso più concentrato.
«Scusa. Stavo pensando».
«Ultimamente pensi spesso», rimuginò Jamie, «Troppo spesso per i miei gusti. Cosa c'è che non va?».
Scossi la testa. «Direi che non c'è niente che vada bene, ultimamente. Non riesco a credere di essere di nuovo al punto di partenza... Mi sento così stupido».
Jamie annuì. «Che sei stupido lo sapevamo già», disse sarcastico, strappandomi un sorriso che però svanì subito, «Non dovresti autocommiserarti per qualcosa che non puoi controllare, però. Insomma, provi qualcosa per Luke, non è neanche una novità. Accettalo».
Deglutii. Jamie era sempre troppo diretto per i miei gusti, quando parlava. «Non capisci. Se sapessi come mi ha trattato otto anni fa non diresti queste cose».
«Santo Dio Mikey, è il passato! Avevate diciassette anni quando sono successe quelle cose, eravate stupidi e incoscienti. Smettila di rimuginare sul passato, comportati da venticinquenne maturo quale sei e prendi il toro per le corna!».
Mi voltai verso di lui, fissandolo con un sopracciglio alzato. «Mi sembri piuttosto tranquillo, e stai parlando del mio ex...», vagheggiai, facendo fare spallucce al biondo.
«Si va avanti, Clifford. Ho deciso di comportarmi con maturità riguardo alla situazione. E poi, non posso costringerti a provare cose che non senti», disse, volgendo lo sguardo alla strada.
Sentii una fitta al cuore. Come al solito, Jamie si stava comportando nel modo giusto, per quanto non fosse ciò che voleva. Dio, ma cosa ho fatto per meritare quest'angelo?
«Io ti ho amato. Lo sai?», sbottai all'improvviso, fermando l'auto nel parcheggio dell'aeroporto.
«Certo che lo so», rispose lui, uscendo dall'auto.
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Just Saying || Muke (WAYF sequel)
FanfictionNon potevo permettere che il ricordo mi buttasse ancora giù. Perché adesso la mia vita era perfetta, e Luke non ne faceva parte. Non ne avrebbe fatto mai parte. [Sequel di Wrapped Around Your Finger]