23 - To the moon and back

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Open up to me, it's all you've gotta do

Give me all your heart, swap out mine with you


Michael's pov


«Sei stanco?», chiesi a Luke, accarezzandogli un fianco. Il biondo aveva la testa poggiata sul mio petto, i suoi capelli mi accarezzavano il mento. Sospirai contento. Non potevo stare meglio di così.

Luke sbadigliò leggermente. «Sono distrutto», mormorò, ridacchiando malizioso, «Che ore sono?».

Cercai l'orologio a parete con gli occhi. Le lancette indicavano le cinque del mattino. «Le cinque».

«Non ci credo che sono già le cinque», esclamò Luke, leggermente scioccato, «Da quando sei arrivato sembrano essere passati cinque minuti».

Sorrisi malizioso, stringendo il fianco destro di Luke. «Il tempo vola quando ti diverti».

Luke alzò la testa, fissandomi scettico. «Io ce l'ho ancora con te perché mi hai convinto a venire a letto con te con l'inganno».

Feci spallucce, imbronciando le labbra. «Prenditela con Calum, l'idea di farmi venire qui è stata sua. Riguardo all'essere stato a letto con me... Non te l'hanno mai detto che l'amore si fa in due?», dissi, facendogli un occhiolino, «E poi, sei stato tu a voler andare avanti tutta la notte. Non che me ne lamenti, eh».

Luke arrossì, poggiando la testa sul mio petto un'altra volta. «Non è colpa mia se mi fai sentire come un adolescente in preda agli ormoni», mugugnò, imbarazzato.

Risi, accarezzando la sua testa. «Se questo è il prezzo, allora sono più che contento di farti sentire come un adolescente in preda agli ormoni».

«Me ne sono accorto», mugugnò lui, assonnato, «Dopo voglio i waffles per colazione».

«Già pensi alla colazione? Sono solo le cinque».

Luke fece spallucce. «Ci avrei pensato già prima se non avessi mangiato altro», alluse, alzando la testa e facendomi un occhiolino.

Mi irrigidii. «O-okay, allora che waffles siano», cercai di cambiare discorso, girandomi in modo che la mia schiena fosse contro di Luke. Quell'ultimo commento mi aveva lasciato un po'... di stucco, diciamo.

Il corpo di Luke aderì al mio, le sue labbra riempirono di baci la mia spalla destra. «Perché ti sei girato?», mi chiese malizioso, continuando a baciarmi, «Ha a che fare con ciò che ho detto prima?».

«N-no», balbettai, serrando gli occhi per cercare di controllarmi, «Voglio dormire così».

Luke segnò dei succhiotti che aveva lasciato sul mio collo con la sua lingua; il respiro mi si bloccò in gola. «Dai, girati, voglio che mi coccoli», sussurrò nel mio orecchio con voce calda.

«È la stessa cosa».

«Non lo è! Sai che sono il cucchiaio piccolo, Mikey, daiii», cantilenò lui, con la vittoria in tasca.

Rassegnato, mi girai di nuovo, facendo ridacchiare vittorioso Luke. «Lo sapevo che non volevi girarti perché hai un'erezione».

Alzai gli occhi al cielo. «Ottima deduzione, Sherlock».

«Era elementare, Watson», asserì Luke facendo spallucce, «Allora, adesso che ne dici se ci liberiamo del problema?», aggiunse malizioso, facendo correre la mano sulla mia coscia. Un sussulto spezzato lasciò le mie labbra quando i suoi polpastrelli entrarono in contatto con la pelle sensibile del mio pene.

Just Saying || Muke (WAYF sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora