9 - Birthday

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And there's no remedy for memory of faces

Like a melody, it won't leave my head


Michael's pov


Un gemito risalì dal fondo della mia gola; i miei occhi erano serrati mentre il mio respiro diventava sempre più irregolare. Inginocchiato davanti a me, Jamie mi stava facendo forse il pompino migliore della mia vita. La sua bocca era stretta, calda attorno a me; le sue mani stringevano le mie cosce così forte da farmi quasi male, non che riuscissi a sentire altro che non fosse il piacere provocato dalle azioni di Jamie.

Sbattei le palpebre, volgendo lo sguardo verso il basso e sussultando quando, nello stesso momento, le unghie di Jamie si conficcarono nella mia carne, lasciando di sicuro un marchio sulla pelle bianca.

«J-jamie», mugolai, stringendo i capelli del ragazzo fra le dita, «M-mio Dio, da quando sei così b-bravo?».

Jamie scoppiò a ridere; la sua risata mi sembrò strana, diversa. Ora che ci facevo caso, i suoi capelli erano più chiari. Mi ricordavano... Oh no.

Luke alzò la testa, ridendo sommessamente. «Forse da quando non sono Jamie?».


Sobbalzai nel letto, aprendo gli occhi di scatto e respirando affannato. Accanto a me, Jamie mi guardava curioso.

«È tutto a posto?», mi chiese, leggermente preoccupato mentre una sua mano scorreva sul mio petto; mi domandai se potesse sentire il mio cuore battere all'impazzata.

No, è tutto un fottuto casino, avrei voluto dirgli. Invece mi limitai a mormorare «Sì, tutto a posto» e a girarmi nella stretta di Jamie, cosicché la mia faccia fosse premuta contro il suo petto, «Solo un incubo».

Beh, all'inizio era un sogno erotico, poi è diventato un incubo... Ma dettagli.

«Sicuro che fosse un incubo...? A me sembrava qualcos'altro», chiese Jamie, malizioso.

Alzai lo sguardo. «C-cosa sembrava?», chiesi, intimorito.

Jamie ridacchiò. «Ansimavi, e gemevi, e ti ho sentito sussurrare il mio nome... E adesso hai anche un'erezione», mi fece notare, ed io arrossii, «Vuoi che ti aiuti a liberartene?».

Scossi la testa, alzandomi di scatto. «S-sto bene, vado a prendere un bicchiere d'acqua e tornerà tutto a posto. Torna a dormire».

Jamie mi guardò sospettoso, facendo tuttavia come avevo detto e poggiando la testa sul cuscino, girandosi dall'altro lato. Sospirai, uscendo da camera mia e scendendo di sotto, precipitandomi in cucina.

Non potevo stare con Jamie in quel momento, nonostante lo volessi. Mi sarei sentito uno sporco traditore, ad approfittarmi di lui mentre in realtà volevo un'altra persona a farmi quelle cose. No, non potevo negare la realtà adesso, avevo fatto un sogno erotico su Luke e non potevo far finta che la cosa non fosse successa, o che sia da niente. Qualcosa voleva dire, no? E quel qualcosa mi avrebbe rovinato la vita un'altra volta. Quindi, non dovevo pensarci, nonostante mi attanagliasse.

Bevvi più acqua di quanta ne avessi bisogno, sentendo la gola improvvisamente secca. Salii di sopra a passo lento; quando entrai in camera, mi accorsi che Jamie era ancora sveglio, i suoi occhi azzurri squadrarono attentamente la mia figura mentre mi distendevo accanto a lui.

«Perché mi guardi così?», chiesi sospettoso, quando notai che non aveva ancora distolto il suo sguardo da me.

Jamie sorrise leggermente, avvicinandosi a me cosicché potessimo stare abbracciati. «Ti amo», sussurrò sulla mia pelle; potevo sentire il suo sorriso su di essa.

Just Saying || Muke (WAYF sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora