Giorno 100

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Mi sveglio non capendo cosa sta succedendo, il cellulare vibra sul comodino di fianco al letto, prendo il telefono e un numero sconosciuto appare sul display, rispondo e dall'altra parte sento una voce di una donna, dice di essere un'infermiera dell'ospedale.

Matteo è stato ricoverato pochi giorni fa e ora è in terapia intensiva a combattere contro il virus, mi hanno chiamato per avvisarmi di stare attenta dato che sono stata in contatto con lui, la paranoia mi assale. E se avessi contratto anche io il Coronavirus? E se Matteo non ce la facesse? Ma la vera domanda che mi faccio è: perché mi sto ancora preoccupando di un ragazzo che fino a poco tempo fa mi ha trattato come uno straccio senza sentimenti?
Bella domanda però non riesco a fare finta di nulla, gli voglio lo stesso bene in fondo anche se mi ha trattato male.

Mi alzo dal letto e vado in cucina a bere una tazza di tè caldo al limone, penso al fatto che vorrei uscire per andare a trovarlo ma non posso, sgranocchio qualche biscotto e finito tutto lavo la montagna di piatti che mi attende da ormai una settimana.

Non mi capacito ancora di come possa essere successo tutto questo, nel giro di pochissimo tempo mi ritrovo sola in questa casa troppo grande per un'anima sola come la mia.

Vado in terrazzo a fumare una sigaretta e mi lascio andare ai miei pensieri, mi stendo sul materassino gonfiabile che ho messo qua che giorno fa per prendere il sole e un senso di pace si innalza nella mia mente, così forte da farmi addormentare in pochi minuti.

Mi risveglio che fuori ormai è buio, il cielo trabocca di stelle e la luna piena illumina il mio pallido viso. Dovevo essere proprio stanca per dormire così tanto su un materassino scomodo in terrazzo.
Mi alzo tutta indolenzita e rientro in casa, l'orologio appeso al muro segna le 19 in punto, mi sa che preparerò la cena. Sì, ho riniziato a mangiare, non come prima ma ci sto riprendendo gusto e riesco finalmente a non correre subito in bagno a vomitare.

Preparo i miei amati Saikebon, e finito di mangiare mi butto sul divano e faccio zapping fra i canali finché non trovo un film abbastanza carino e decido di guardarlo tanto è appena iniziato.

Il film è appena finito e sono le 23:30, vado in bagno, mi lavo i denti e con la grazia di uno zombie vado in camera e mi infilo sotto le mie calde coperte. Mi rilasso e sperando di svegliarmi domattina con meno pensieri in testa.

L'amore ai tempi del coronavirus: Il diario di una 23enneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora