Giorno 510

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Oggi è il gran giorno, sono arrivata al settimo mese di gravidanza e il pancione preme sull'abito da sposa bianco, mi immagino come sarò al nono mese, una balena.

Sento "A thousand years" ed entro in chiesa a braccetto con mia mamma che è già commossa, Matteo mi aspetta vicino all'altare con gli occhi lucidi, io mi trattengo, non posso permettermi di piangere, mi colerebbe il trucco.
La chiesa non è molto piena, ripenso a mio babbo e mia nonna, a quanto sarebbero stati felici ed orgogliosi nel vedermi percorrere questa navata. Una lacrima riesce a sfuggire al mio autocontrollo e bagnandomi il viso, cade in mezzo ai fiori del bouquet.

È l'ora delle promesse, apro il mio cuore per trovare le parole più sincere da dire ma davanti a tutti mi vergogno un po' e dalle mie labbra esco un solo "Prometto di amarti per tutti gli anni a vivere".

Allo scambio delle fedi non resisto e appena pronuncio il così tanto atteso "Sì" scoppio in lacrime mentre Matteo con occhi lucidi, mi bacia.
Finita la cerimonia usciamo per mano dalla chiesa, seguiti da parenti e amici.

Arriviamo al ristorante per la cena, ho una fame assurda, sarà colpa dell'ansia accumulata in questo periodo o dei due gemelli che proto in grembo, mi mangerò anche il cameriere.

La festa dura tutta la notte, il primo ballo è molto commovente, le luci offuscate, noi due in centro alla pista abbracciati e tutti gli invitati in silenzio a godersi il momento, tra occhi lucidi e scambi di pacchetti di fazzoletti anche il nostro ballo termina e arriva il momento della torta, quattro piani di soffice torta al cioccolato ricoperta di panna e fragole con in mezzo fuori di zucchero e le nostre miniature nella cima.

Il lancio del bouquet è passato tra salti e spintoni delle invitate per accaparrarsi quel mazzo come segno di promessa di un futuro matrimonio che potrebbe avvenire da un momento all'altro oppure scomparire come un'idea non compiuta.
Dopo aver dato il via alle danze tutti si scatenano e fra giochi e scherzi anche questa meravigliosa giornata si conclude.

È notte inoltrata ormai, sono tutti andati via, saliamo sulla limousine che avevamo affittato e ci facciamo portare in un hotel famoso di Milano con vista Duomo.
Il tragitto dura poco, scendiamo e siamo davanti a questa meravigliosa struttura da cinque stelle, entriamo e come ci è stato detto ci incamminiamo verso la reception.
Una donna sulla quarantina ci accoglie con un sorriso stanco di chi vorrebbe essere nel letto a dormire ma gli tocca il turno di notte. Ci consegna le chiavi della nostra suite, ringraziamo e saliamo in ascensore.

Striscio la tessera e la porta della stanza 115 si apre davanti ai miei occhi, un letto matrimoniale pieno di petali rossi ci accoglie in primo piano, sulla sinistra si trova un bagno con una vasca enorme ma la parte più bella è la vista sul Duomo, esco in terrazzo e un leggero venticello mi provoca dei brividi lungo la schiena, sorrido involontariamente quando sento il respiro caldo di Matteo sul collo.

"È bellissimo qui, sono contenta che tua mamma ci abbia fatto un regalo così spettacolare... chissà quanto avrà speso" gli sussurro nell'orecchio.
A quel gesto, sul viso di Matteo si forma un ghigno e a sua volta mi sussurra "Bene, dato che avrà speso tanto almeno godiamocelo", mi tira una pacca sul sedere e mi fa stendere sul letto, la mia risata si fa spazio in tutta la stanza.

Come dice il detto? Se il matrimonio non viene consumato, non si può definire tale.
Beh che dire, la notte più bella della mia vita...

L'amore ai tempi del coronavirus: Il diario di una 23enneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora