CHAPTER 14.

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Importante 
Per vivere appieno questo capitolo è consigliato ascoltare la canzone "To build a home" 
L'unica accortezza è non farla partire dall'inizio del capitolo ma tenerla in pausa nelle cuffie e farla partire al momento giusto , che leggendo capirete subito quale sarà.

Detto ciò vi auguriamo buona lettura. 

Le cose sembravano andare a gonfie vele tra lui e Louis. Dopo la prima volta ce n'erano state altre nei piovosi pomeriggi di novembre.

Studiavano insieme, nella cucina del più grande a volte con Gemma, altre volte solo loro due sul letto. Piccoli momenti di serenità nel quale Louis parlava di storia dell'arte con gli occhi luminosi e pieni di vita e Harry ascoltava le sue parole, steso sul suo petto. Era stato già diverse volte a casa Styles, invitato a cena o a pranzo da Anne, che ormai si era affezionata a Louis.

Gli ultimi giorni, però Louis era strano, non rispondeva ai messaggi e quando lo faceva rispondeva per monosillabi.

Aveva rifiutato gli inviti di Harry e gli aveva detto di non presentarsi a casa sua perché era malato. Nemmeno Gemma aveva sue notizie, dato che il ragazzo inglese non si faceva vedere in università da un po'.

Harry era decisamente preoccupato.
Aveva provato a chiamarlo ma scattava sempre la segreteria.

Il riccio aveva passato gli ultimi giorni in preda al panico cercando di capire cosa avesse mai fatto di sbagliato.

Si era trattenuto, o meglio, le sue amiche lo avevano trattenuto, dall'andare a buttar giù la porta di casa di Louis per parlargli. Gli avevano spiegato che forse Louis sentiva il bisogno dei suoi spazi e aveva necessità di un momento per sé stesso.

Quel giorno pioveva fortissimo. Diluviava. Ma Harry era deciso a buttar giù la porta di Louis nel caso fosse stato necessario. Erano esattamente cinque giorni che il ragazzo inglese se ne stava chiuso in casa e non rispondeva alle chiamate e il suo ragazzo era terribilmente preoccupato.

Suonò il campanello tre volte. Nessuno rispose. Suonò di nuovo ancora più insistentemente mentre la pioggia stava inzuppando i suoi vestiti.

Quando decise di suonare per l'ennesima volta una finestra del terzo piano si aprì, rivelando una graziosa anziana.

-Giovanotto, non vorrei deluderti ma il campanello è rotto e tu hai passato gli ultimi 20 minuti a suonare un aggeggio che non funziona.

Harry si maledisse mentalmente per non essersi ricordato prima quel minuscolo, ma significativo, dettaglio che Louis gli aveva detto settimane prima.

-Immagino tu debba andare a trovare quel giovane tanto educato del primo piano, vero? Ti apro io, non preoccuparti.

L'anziana signora gli aveva sorriso ed era scomparsa dentro casa. Pochi istanti dopo Harry stava salendo le scale, due gradini alla volta per arrivare trafelato e gocciolante davanti alla porta di Louis.

Bussó un paio di volte prima che il più grande gli aprisse.

-Harry?

Con un paio di pantaloni della tuta sdruciti, dei calzini neri di spugna e un pile blu Louis si mostrò in tutta la sua gloria trasandata.

Aveva la barba di un paio di giorni sulle guance, delle profonde occhiaie sotto scure e lo sguardo di chi non sorride da settimane.

Harry rimase turbato dalla vista del suo Louis in quelle condizioni. Avrebbe voluto stringerlo fra le braccia fino a vedere scomparire le ombre nelle suo iridi, fino a far tornare il sole nel suo mondo.

Held On As Tightly As You Held Onto MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora