CHAPTER 16a.

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Era il pomeriggio della vigilia di Natale. Harry era seduto al tavolo con sua madre, Gemma e Louis, che era stato convinto a passare la Vigilia e Natale con loro. Stavano insegnando a Louis a giocare a briscola e la partita si era rivelata piuttosto interessante quando lui e Gemma avevano improvvisamente vinto.
Harry stava ridendo incredulo, contando le carte del più grande e i suoi punti.
-Avete barato! Non ci credo, avete vinto.
Gemma e Louis si batterono il cinque compiaciuti e il riccio fece il broncio.

-Io non perdo mai a briscola. Non è giusto.

Anne stava ridacchiando mentre riempiva di nuovo le tazze dei ragazzi con del tè bollente.

Improvvisamente suonarono il campanello ed Harry si alzò di scatto per andare ad aprire.

Quando spalancò la porta si trovò davanti sua nonna, imbacuccata in una pelliccia, rigorosamente sintetica, perchè sapeva che se l'avesse messa vera i suoi nipoti non l'avrebbero abbracciata.

-Nonna!- gridò gettandosi tra le sue braccia.

Sua nonna lo abbracciò stretto, nell'ingresso di casa. Harry riuscì a sentire il familiare odore di lavanda che caratterizzava la donna.

-Eccolo il mio nipote preferito che non viene mai a trovarmi!-

Esclamò affettuosamente mentre lo lasciava andare.

Harry si sentiva un po' in colpa per non essere andato a trovare sua nonna nell'ultimo periodo. Era stato completamente assorbito dalla sua relazione con Louis e, tra lo studio e le prove del musical, non era mai riuscito a passare a casa sua per un saluto.

La donna appoggiò il cappotto all'appendiabiti, tolse le scarpe, infilò un paio di pantofole pelose e si diresse in cucina seguita da Harry.

Quando arrivarono in cucina Anne sorrise e Gemma andrò ad abbracciare sua nonna.
-Tuo fratello non viene mai a trovarmi, adesso sei tu la mia nipote preferita!- scherzò accomodandosi al tavolo con gli altri. Anne versò una tazza di té anche a sua madre e le sorrise. Louis era stato in disparte, osservando quel quadretto familiare con un po' di nostalgia. Harry si era avvicinato di soppiatto e l'aveva abbracciato da dietro, lasciandogli un bacio tra i capelli. Il riccio si schiarì la voce, attirando l'attenzione di sua nonna verso lui e Louis, ancora stretti insieme.

La donna aveva spalancato la bocca sorpresa e poi aveva sorriso radiosa.

-Nonna, lui è Louis, Louis lei è mia nonna.

La donna gli porse la mano e strinse quella di Louis con energia.

-Tanto piacere caro, chiamami Luisa.

-Il piacere è mio. Harry mi ha spesso parlato di lei. I'm enchanted.

Il ragazzo marcò il suo accento nelle ultime parole e la nonna di Harry sorrise entusiasta.

-Sei inglese?

Louis annuì.
-Di Doncaster per la precisione.

Luisa sorrise ancora di più, e Harry ebbe paura che sua nonna si slogasse la mascella.

-Vedo che in questa famiglia continuiamo ad avere un debole per i ragazzi inglesi. Non potevo aspettarmi diversamente.
Disse incrociando i suoi occhi con quelli di Harry. Erano così simili, lui e sua nonna.

Avevano la stessa determinazione nello sguardo. Erano testardi, un po' melodrammatici, ma infinitamente leali e pieni di amore. Entrambi avevano lo stesso verde impresso nelle iridi. La gioia rendeva caldo il loro sguardo, una dolcezza infinita riflessa in quelle pozze cangianti, limpide ai sentimenti. La tristezza e la paura annacquavano il loro sguardo, diluendo il verde, sbiadendone l'intensità traformandola in opaca morbizza.

Held On As Tightly As You Held Onto MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora