CHAPTER 5b.

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Louis toccò la spalla del più piccolo, gli sorrise incoraggiante e disse:
-Tranquillo, vai, io rimango qui vicino.

Titubante, il riccio si voltò verso Tom che cominciò a parlare.

-Senti, lo so che sono passati diversi mesi e che ormai sei andato avanti, ma ci tenevo a chiarire la situazione come si deve.

Mentre il ragazzo spiegava, Harry teneva costantemente un occhio sul ragazzo inglese, come se si sentisse in dovere di accertarsi che stesse bene.

-D'accordo- continuò il riccio, disinteressato.

-Sono consapevole di essere stato uno stronzo e mi dispiace, so di essere stato egoista.

-Beh, almeno ne sei consapevole.

-Sì... Io volevo chiederti scusa perchè ci tengo a te.

Harry annuì, finchè la sua attenzione venne catturata da un altro evento.
In lontananza vide Lorenzo approcciare Louis. Il ragazzo era conosciuto per non essere esattamente raccomandabile, in realtà non usciva quasi mai con la compagnia ma quando si parlava di feste era sempre presente.
Il riccio cercò di non far notare a Tom la sua disattenzione annuendo più volte, ma quando Lorenzo, dopo aver offerto un drink al ragazzo inglese, cominciò ad avere atteggiamenti troppo intimi per i gusti di Harry, quest'ultimo fece molta fatica a trattenersi.

-...Quindi mi perdoni? Amici come prima?

-Cosa? Ah sì, certo

Rispose il riccio a Tom, ignaro di cosa stesse succedendo alle sue spalle.

Nel frattempo Lorenzo sussurrò qualcosa all'orecchio di Louis e appoggiò una mano al fianco del ragazzo.

-Allora.. Non so, che ne dici di uscire qualche volta? Magari potremmo-

-Va bene, adesso devo proprio andare però, scusa

Lo liquidò Harry, facendosi strada nel mezzo della festa.

Lorenzo si era viscidamente avvicinato a Louis e gli stava porgendo qualcosa che la mente del riccio aveva già compreso cosa fosse. Vide un accendino illuminarsi e del fumo uscire dalle narici del viscido quasi sputato fuori, direttamente in faccia al ragazzo inglese.

Harry affondò deciso i piedi nella sabbia mentre si avvicinava ai due e, quando appoggiò le mani sulle spalle di Louis con fare possessivo il più grande non si ritrasse.

-Vedo che hai fatto la conoscenza di Lorenzo, bene, noi però ora dobbiamo andarcene.

Harry non stava guardando Louis mentre diceva quelle parole, invece fissava in cagnesco l'altro ragazzo che aveva sul viso un ghigno divertito.

-Già torni a casa Styles? Che peccato, pensare che ci saremmo potuti divertire insieme, io, te e il tuo amichetto.

Il riccio dovette trattenersi dal tirargli un cazzotto.
Non si risponde alle provocazioni con la violenza, non si risponde alle... Harry stava ripetendo nella sua testa quel mantra, mentre trascinava Louis lontano da Lorenzo.

-Chi era quello?
Chiese innocentemente Louis una volta soli.

-Una testa di cazzo.
Rispose borbottando il riccio mentre si torceva le mani. Come aveva fatto a non vedere Lorenzo che si avvicinava mentre stavano ballando? Cosa voleva fare al suo Louis? Harry rimase colpito dall'aggettivo possessivo che il suo subconscio aveva volontariamente piazzato al centro della frase.

-Harry, perché sei così arrabbiato?
Il ragazzo inglese non demorse.

-Perché Lorenzo è un viscido. Vuole solo approfittarsi delle persone, ci prova con qualunque creatura che cammini su due gambe in più è un tossico, spacciatore e passa il suo tempo a farsi le canne.

Held On As Tightly As You Held Onto MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora