CHAPTER 6.

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Harry in quel momento si trovava steso sul grande letto king size di Martina, ingozzandosi di gocciole mentre tutti e tre ascoltavano una straziante playlist di break up songs.

Era andata così per tutta la settimana. Harry aveva semplicemente preso la moto e si era trascinato a casa di Martina per lamentarsi della vita con le sue migliori amiche.

La mattina, dopo la festa, il riccio si era svegliato con una sensazione di strano benessere legata a dei ricordi ancora non troppo chiari nella sua mente.
Una volta aperti definitivamente gli occhi però gli eventi della sera precedente gli erano precipitati addosso come meteoriti e lui ne era rimasto sopraffatto.
Che cazzo ho fatto? aveva pensato in panico. Ho baciato Louis, ho baciato Louis, ho baciato Louis. Ed ecco che si trovava a fare i conti con le sue azioni sconsiderate della sera prima.
Non sarebbe dovuto succedere, non posso permettermi di iniziare qualcosa con qualcuno che so per certo che se ne andrà, possibile che non imparo mai niente? Sono un cretino.
Mentre, alle nove e mezza del mattino, si autocommiserava sbattendo ripetutamente la testa sul cuscino, le sue amiche avevano già indetto una "riunione" a casa di Martina.

Harry non era nemmeno riuscito a prendere il caffè a casa, troppo preoccupato di incontrare Gemma e di dover rispondere alle sue domande scomode.

Arrivato a casa della sua amica, aveva trovato lei e Rebecca piangenti e abbracciate sul divano. Senza esitare si era aggiunto al gruppo e le aveva abbracciate con tutto l'amore possibile.

Poco tempo dopo si erano seduti al tavolo rotondo della cucina di Martina a fare colazione. Rebecca aveva portato delle brioches dal loro forno preferito e ora stavano sorseggiando caffè, ingerendo quelle delizie con la crema al pistacchio.

-Allora, cos'è successo ieri?
Aveva esordito Harry addentando il cornetto.

Martina aveva abbassato lo sguardo e aveva nascosto la sua espressione con la tazza del caffè.

-Martina?

Rebecca ed Harry la stavano fissando, in attesa di una risposta.

-Sono andata via con Davide.

La ragazza parlò a voce sommessa, guardando il tavolo.

-E?
-E siamo andati a casa sua, abbiamo fatto sesso e quando gli ho chiesto cosa significasse non ha detto nulla. L'ho messo alle strette e lui mi ha detto che quello che avevamo fatto non significava assolutamente nulla e che lui già si stava sentendo con un'altra.- Martina non riuscì a fermare le lacrime e iniziò a piangere copiosamente. -La cosa più brutta è che lo sapevo. Sapevo che stavo per fare una cazzata enorme nello stesso momento in cui sono salita in macchina con lui, ma mi sono lasciata convincere e illudere come una bambina, pensando che lui fosse ancora innamorato di me. Dopo quello che mi ha detto ho davvero aperto gli occhi. Davide è uno stronzo e sono stata davvero cretina a tornarci insieme, anche per una notte. Mi sento così in colpa con me stessa, mi faccio un po' schifo.

-Non pensare nemmeno per scherzo che fai schifo! A tutti può capitare una cosa del genere, non ridurre il tuo valore solo a causa di un'errore cretino che non ripeterai mai più.

Rebecca la stava guardando negli occhi mentre le diceva quelle parole, mettendo forza e convinzione in ogni sillaba.

Martina tirò un po' su col naso e si asciugò le lacrime con i palmi delle mani.

Harry aveva semplicemente posato una mano sulla spalla della ragazza, per infonderle conforto e dimostrarle sostegno. La capiva molto bene, lui ci era passato dopo la rottura con Tom e non era stato affatto piacevole.

Held On As Tightly As You Held Onto MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora