7: Primo Schiaffo.

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Sorrido tristemente ai bei ricordi passati insieme a Jungkook quando era ancora normale.
Quando il nostro amore era qualcosa di magnifico e non malato, quando il suo sguardo era pieno di adorazione e non di ossessione, quando il suo atteggiamento era dolce e non aggressivo.
Eravamo troppo perfetti, troppo felici e ovviamente il destino mi ha mostrato la dura realtà.
Una realtà a me sconosciuta e soprattutto scioccante, non mi sarei mai aspettato che lui sarebbe diventato una bestia pur di non perdermi.
Mi mostrava il suo amore attraverso le carezze e invece adesso l'unica cosa che vedo è violenza.
Mi ha manipolato, mi ha fatto credere che i miei amici e i miei parenti sono sbagliati e l'unico giusto era lui.
E io, come un vero ingenuo, ci ho creduto.
Il me del passato pensava che sarei stato felice con Jungkook, ma in realtà non è stato così e non lo sarà mai.
Se solo non mi fossi innamorato di lui forse oggi non sarei pieno di lividi e di dolore psicologico.
Con Jungkook è diverso, ho avuto alcune relazioni prima di lui e non erano serie, anche dopo tutto non sopporto l'idea di lasciarlo definitivamente.
L'amore è veramente una cosa strana, è in grado di trasformare una persona forte in una debole.
Ero forte prima di lui, riuscivo a sopportare un po' di dolore mentale adesso neanche quello.

-

Sono passate due settimane dalla mia prima volta e sono più che felice.

Ho notato che in questi giorni Jungkook diventa subito geloso e si arrabbia per ogni piccola cosa.

Ad esempio; l'altro ieri non ho potuto assistere ai suoi allenamenti visto che dovevo studiare, lui non la persa per bene e abbiamo litigato più del dovuto.

Alla fine abbiamo fatto pace e ci siamo dimenticati della nostra litigata però è molto strano vedere questo suo comportamento diverso dal solito.

Alcune volte la sua rabbia mi spaventa così tanto che non gli rivolgo più parola per non irritarlo ancor di più.

«Ciao Tae» mi giro e vedo Jungkook davanti a me.

Ora mi trovo nel corridoio mentre aspetto il mio compagno del progetto di storia, Jung Hoseok, che è andato in libreria per prendere dei libri per la nostra ricerca.

«Ciao» lo saluto per poi lasciare un bacio a stampo sulle sue labbra senza essere beccati dai professori che spesso aggirano qua e là.

«Che ci fai qui tutto solo?» mi chiede toccando delicatamente la guancia.

«Sto aspettando il mio compagno di classe dobbiamo fare un progetto» lo informo.

Vedo la sua espressione cambiare radicalmente, prima era calma adesso è piuttosto tesa.

«Okay» dice solamente con una voce monotona.

Sgrano gli occhi a causa della confusione.

«Domani sei libero? Usciamo per un appuntamento» mi chiede all'improvviso.

Mordo il labbro inferiore quando mi ricordo di aver già un impegno con i miei, «domani non posso devo andare dalla mia zia» gli dico con un tono dispiaciuto.

«Allora dopodomani?» mi chiede sperando una risposta positiva.

«Esco con Jimin, non usciamo da molto. Non penso che in questa settimana sono libero, midispiace Kookie» dico con una voce mortificata.

Lo vedo stringersi la mascella, non è un buon segnale per niente.

«Senti lascia perdere, adesso vado» dice staccandosi da me bruscamente e andando via senza lasciarmi di parlare.

Perché mi sento in colpa?

I miei pensieri vengono interrotti dalla voce squillante di Hoseok «ho trovato i libri che ci servono, scusami se ho fatto tardi ma la bibliotecaria non riusciva a trovare i libri» mi sorride.

Ricambio il sorriso anche se in fondo stavo male a causa dell'atteggiamento di Jungkook.

«Vabene adesso iniziamo?» mi chiede, annuisco e così passiamo il tempo nella libreria della scuola per finire il progetto.

-

«Ti saluto Taehyung, mia madre mi chiama» mi dice mentre usciamo dal cancello della scuola, faccio un 'sì' con la testa e lo saluto mente mi dirigo da un taxi per arrivare a casa di Jungkook.

Ho bisogno di parlare con lui e sinceramente non riesco a dormire quando ho una discussione ancora aperta con una persona.

Un taxi, per mia fortuna, si ferma e così entro mentre aspetto con ansia di arrivare subito alla destinazione.

Dopo dieci minuti il taxi si ferma, porgo i soldi ed esco dalla macchina.

Suono il campanello e una voce femminile inizia a parlare «chi è?» dev'essere la badante di casa.

«Sono Kim Taehyung, un suo amico» dico, so che i suoi non sanno della nostra relazione e nemmeno i miei genitori però abbiamo deciso di dirlo il più presto possibile.

Il cancello si apre ed entro in casa togliendo le scarpe.

«Il signorino Jeon è in camera sua» mi dice una donna sulla quarantina.

«Grazie» le sorrido.

Vado verso camera sua e mi fermo davanti alla porta.

Entro nella camera senza bussare, lo trovo sul letto vestito con vestiti comodi e i capelli un po' disordinati.

Lui si accorge della mia presenza e mi guarda senza nessuna espressione.

«Non è educato entare nella stanza senza bussare» mi dice con una voce fredda, perché mi sta trattando in questo modo?

Chiudo la porta alle mie spalle e mi metto davanti a lui.

«Jungkook c'è qualcosa che non va? Perché ti stai comportando così?» gli chiedo.

Lo vedo stringersi la mascella e i pugni farsi bianchi a causa della forte presa «senti non ho voglia di litigare se non mi sbaglio hai da fare, no?».

Lo guardo ancora più confuso «Jungkook ho finito di fare il progetto-»

«E quindi hai deciso di venire da me dopo essere stato con un altro ragazzo?» mi chiede con tono irritato.

«Jungkook! Adesso basta, quante volte ti devo dire che amo solo te? Odio quando ti comporti in questo modo, perché non ti fidi di me?» gli chiedo alzando un po' la voce.

«Abbassa il tono» dice con una voce dura e posso sentire i brividi percorrere per tutta la mia schiena.

«Mi fido di te, ma non degli altri» mi corregge.

Tipica stupida frase.

«Sei insicuro! Sei insicuro perché hai paura che io ti possa lasciare—» non finisco la frase e all'improvviso sento la guancia destra andare a fuoco e gli occhi riempirsi di lacrime.

Mi ha seriamente tirato uno schiaffo?

Indietreggio e mi tocco la guancia mentre sento le lacrime cadere dagli occhi.

Sento le braccia di Jungkook avvolgermi in un abbraccio, volevo spingerlo ma ero troppo scioccato per farlo.

Non si è mai permesso di mettere le mani su di me, perché l'ha fatto?

«Scusami piccolo, non era una mia intenzione, scusa, scusa, scusa, la giornata è iniziata malissimo e ho buttato la mia rabbia su te. Scusa Taehyung» mi dice con una voce mortificata mentre mi lascia dei baci sulla testa.

Inizio a piangere pesantemente perché non sembra realmente dispiaciuto.

Io, come un vero ingenuo e soprattutto avendo la paura di perderlo, lo perdono.

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Hopeless - TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora