Hopeless - Taekook

10: Noi contro il mondo.

Jungkook non si fermò, continuo a picchiarmi ogni santo giorno e non capivo il motivo.

Forse era lo stress a causa dei studi, ma io stavo soffrendo e non riesco a capire cosa fare per calmare la situazione.

Se ci fosse stata un'altra persona al mio posto sicuramente avrebbe lasciato Jungkook senza pensarci, ma io non riesco a lasciarlo quando lo amo ancora anche dopo tutto.

Ho detto a Jungkook di andare da un psichiatra e di farsi vedere, ma è andato su tutte le furie e mi ha colpito di nuovo.

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«Taehyung sai che ti amo» mi dice all'improvviso mentre eravamo seduti sul divano.

Sento gli occhi riempirsi di lacrime, è passato tanto tempo dall'ultima volta che mi ha detto 'ti amo'.

«Sì, lo so» dico con un filo di voce e sento le lacrime bagnare le mie guance.

Jungkook lo nota e le asciuga con il suo pollice.

«Midispiace per come ti ho trattato, ma non riesco a mantenere la mia rabbia» ad un certo punto sento la mia maglietta bagnarsi, sta piangendo.

Da quel momento promisi di stargli accanto perché so che un giorno cambierà e noi ritorneremo come prima.

Noi contro il mondo.

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Era difficile, Jungkook continuava a perdere il controllo e io subivo ogni sua rabbia.

Il mio corpo ora contiene segni e lividi violacei lasciati da lui, dalla persona con cui una volta mi sentivo protetto da tutto e adesso è la stessa persona di cui ho più paura.

Ogni giorno spero ad un piccolo cambiamento, ma niente è sempre lo stesso.

Dovrei odiarlo per come mi sta trattando, però non riesco ed è per questo che mi odio.

Un giorno mio fratello, Jin, venne a casa nostra senza informare e infatti ero sorpreso quando si presentò a casa mia.

Per fortuna tutti i miei lividi erano coperti con una felpa larga altrimenti sarebbe stato un problema se non l'avessi messa.

Ero felice di vederlo dopo così tanto tempo, ma Jungkook era arrabbiato quando trovò Jin a casa.

Pensava che lo avessi chiamato per dirgli la verità sul come mi trattava e la cosa che lo fece arrabbiare ancora di più è il fatto di non averlo informato sull'arrivo di mio fratello.

Jungkook si comportò per bene davanti a Jin e infatti quest'ultimo non ha avuto nessun sospetto.

Quando Jin se ne andò, Jungkook iniziò a colpirmi dicendo che volevo lasciarlo da solo dopo tutto quello che ha fatto per me e iniziò a buttare tanti insulti.

Avevo iniziato ad allontarmi dal mio stesso fratello a causa sua.

Ero stanco, ma non riuscivo ad odiarlo.

Con Jimin le cose non erano più come prima, non passiamo più i fine settimana insieme e soprattutto non parliamo come prima.

Jungkook mi ha vietato di parlare con qualsiasi ragazzo, fra cui il mio migliore amico, e questo mi stava spezzando.

Jimin è stato l'unico amico che mi è stato accanto in ogni momento brutto e bello.

Quando nessuno c'era accanto a me, c'era sempre un angelo di nome Jimin.

Sento tutto cadere con facilità quando capisco che il nostro rapporto si sta ogni giorno distruggendo.

«Tae, cosa ti sta succedendo? Sei dimagrito tantissimo e ogni giorno posso vedere i lividi che ti nascondi con il trucco sulla faccia» mi chiede all'improvviso durante la pausa di venti minuti.

Lo guardo negli occhi, era preoccupato e vuole aiutarmi.

Vedo solo sincerità, in un momento avevo pensato di dirgli tutto però mi era difficile.

Perché mi vergogno di dire che il mio stesso ragazzo abusa di me ogni giorno.

Non solo, perché se lo dicessi Jungkook e io verremmo sicuramente divisi e non riesco a pensare un futuro senza di lui.

«È il stress a causa della scuola, per quanto riguarda i lividi sono caduto dalle scale l'altro giorno e mi sono fatto male al viso» dico con confidenza per non mostrare il stato nervoso.

Jimin non sembrava di aver creduto alle mie parole, lo vedo sospirare pesantemente «Tae, se succede qualcosa ti scongiuro dimmelo e insieme troveremo una soluzione come sempre» mi dice con una voce rassicurante per poi lasciare una piccola pacca amichevole sulla schiena.

«Tranquillo Jimin, non preoccuparti» sforzo un sorriso.

Ti prego, preoccupati.

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