Sotto la luce delle stelle

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7. Capitolo sette.

Finalmente mercoledì.
In meno di un quarto d'ora era già pronta per uscire.
Il venticello le increspava leggermente il vestito verde, le smuoveva i capelli e le rinfrescava il viso.
Quando giunse nella radura scoprì con piacere che oltre all'acqua della fontana nel centro di Gabilgathol, anche quella del lago si era sghiacciata.
Inspirò a pieni polmoni e infilò due dita nell'acqua. Un brivido di gelo le corse lungo la schiena.
Mentre attendeva l'arrivo di Kili passeggiava lenta, lasciando le impronte dei suoi stivali sul sottile strato di neve rimasto, scoprendo l'erbetta che vi era sotto.
Si sedette, infine, e attese.




Chiuse con forzala porta del retro, facendosi sentire da Dhelia. Quella accorse allarmata, pronta a colpire chiunque si fosse intrufolato nella locanda, ma quando la vide posò il trincia carne sospirando sollevata.
"Sei tu, Erin. Sei tornata prima del solito." Le disse in tono scocciato.
Emyrin non rispose e salì in camera sotto lo guardo freddo della Nana.
Kili non si era presentato.
'Avrà avuto i suoi impegni...' Pensò, anche se non poté far a meno di rattristarsi al pensiero che qualcosa lo aveva allontanato da lei.
'Ma a cosa pensi, Emyrin, stupida!' Si rimproverò mentalmente.
Si sdraiò sul letto con i piedi a penzoloni per la poca voglia di togliersi gli stivali.


Tic...
Tic... tic...
...
Tic...
Tic... tic... tic...
"Ma cosa..." Emyrin si mise a sedere e si stropicciò gli occhi durante un lungo sbadiglio.
Si era addormentata.
Tic..
"Mh? Allora non me lo sono sognata!"  Esclamò alzandosi in piedi.
Doveva essere nel cuore della notte.
Tic...
Adesso basta, che stava accadendo?
Tic...
Un movimento alla finestra attirò la sua attenzione. Si avvicinò e la aprì, affacciandosi... "Ahi!" Gridò, massaggiandosi la fronte. Guardò ai suoi piedi: un sassolino.
"Ma chi...?!" Mormorò, raccogliendolo.
Si sentì chiamare all'improvviso e trasalì un istante. Quando si riaffacciò vide il giovane Nano alzare una mano a mo' di saluto e farle cenno di scendere.
Emyrin si ritirò dentro per aggiustarsi i capelli e sciacquarsi il viso, stringersi in mantella e sciarpa e avviarsi per le scale facendo il massimo silenzio. Meglio non farsi sentire.


"Cosa ci fai qui a quest'ora?" Domandò al Nano, avvicinandosi a lui.
"Volevo vederti. Sai, oggi... mi dispiace, ma mio zio ha voluto per forza che andassi con lui." Disse quello, abbassando gli occhi.
Nonostante le fosse dispiaciuto non aver avuto la sua compagnia nella radura, ora era lì e le si riempì il cuore di gioia.
"Non preoccuparti, non sei obbligato a venire sempre."
"Comunque sia, ora sono qui e vorrei portarti in un posto."
Emyrin sorrise, ma poi gettò uno sguardo alla locanda dietro di sé: "Io... mi piacerebbe molto, ma non posso. Se Dhelia mi scoprisse sarebbe la fine." Stavolta fu lei ad abbassare gli occhi, ma Kili le alzò il viso con una carezza.
"Hei, Emy, sta tranquilla, Dhelia non ti scoprirà. E se volesse farti del male o punirti io ti difenderò."
Emyrin ricacciò indietro le lacrime. Nessuno si preoccupava mai per lei e i modi di quel ragazzo le provocavano un mare di sensazioni inspiegabili.
"Non so cosa dire." Fece, beandosi della mano di lui ancora poggiata sulla sua guancia.
"Allora non dire nulla e seguimi." Le disse il Nano, prendendola per mano.
La condusse per il boschetto che, buio, le incuteva un certo timore.
Strinse involontariamente la mano attorno alla sua e lui subito ricambiò la stretta per dirle che era lì e che non doveva avere paura.
Sbucarono nella familiare radura ed Emyrin la scoprì completamente illuminata dalla luna e le stelle che in una miriade di puntini luminosi brillavano in cielo.
"Valar..." Mormorò, sciogliendo la mano da quella di lui e facendo qualche passo in avanti.
"Ti piace?"
Il cielo stellato si rifletteva nel lago, immergendo l'universo infinito in quelle acque rese nere dalla notte. La luna appariva sotto morbide onde dovute alle increspature dell'acqua date dal vento.
Si voltò verso di lui e questa volta non riuscì a trattenere le lacrime.
"Grazie, Kili... davvero, io non-"
Le parole le morirono in gola quando il giovane le prese una mano e avvicinò il volto al suo, facendo sfiorare i loro nasi.
Occhi negli occhi, Kili le asciugò le lacrime con l'altra mano e poggiò la fronte su quella di lei.
"Tu mi piaci, Emy. Dal primo momento che ti ho vista mi hai rapito il cuore." Il fiato caldo di lui sbatteva sul suo naso gelido.
Emyrin fece quello che non si sarebbe mai aspettare di fare: portò le mani al suo viso e si alzò in punta di piedi, baciando le sue labbra venendo subito ricambiata.


Kili aveva steso la giacca sul masso per far si che Emyrin non prendesse freddo e si era sdraiato accanto a lei.
Guardavano le stelle insieme, mano nella mano.
Emyrin credeva che il cuore le sarebbe scoppiato da un momento all'altro. Non riusciva a credere che tutto quello fosse reale e stava accadendo a lei.
"Guarda là." Disse d'un tratto il Nano, indicando il cielo. "Quella costellazione ha nome Corona di Durin. Sai, Balin mi ha insegnato il nome di alcune costellazioni e stelle che sono possibili vedere. Studiando con lui Storia delle Origini ho appreso che Varda, Regina dei Valar, creò le stelle per realizzare il destino dei Primogeniti di Eru."
"Primogeniti?"
"Sì, gli Elfi chiamati Eldar. Sono gli Elfi delle Stelle. Si dice che Varda raccolse la rugiada di uno dei due grandi alberi che illuminavano Valinor – la città dei Valar – e con essa realizzò nuove stelle e nuove costellazioni. Mi sembra che l'albero fosse Telpèrion." Spiegò lui.
Emyrin ascoltava affascinava le parole del giovane; aveva il fiato sospeso.
"Vediamo, se non ricordo male quella lassù è Elemmire, la Stella Gioiello, e quella è Soronumë, la costellazione dell'Aquila*." Emyrin seguiva il suo dito e guardava il cielo con occhi diversi dal solito. Ora riusciva a vedere tutte quelle forme che prima non avrebbe mai notato. "Quella là invece è Wilmar, la costellazione della Farfalla**." Kili indicò un mucchietto di stelle che formavano una W un po' allungata. "I nomi di stelle e costellazioni ci sono pervenuti in Quenya, pochi sono i nomi in Khuzdul o in Lingua Corrente oppure in Sindarin, la seconda lingua degli Elfi. Balin mi ha spiegato che essendo stati proprio gli Elfi i Primogeniti, è toccato a loro – sotto la guida di Varda – scegliere quelle che sono oggi per noi costellazioni o stelle importanti***."
"Wow... sai moltissime cose." Disse lei, affascinata. "C'è qualche altra stella che si vede da qui?" Domandò curiosa, spostando lo sguardo in ogni dove nella volta celeste.
"Una, Morwinyon. In Lingua Corrente è chiamata Scintilla del Crepuscolo. Ha più o meno il colore dei tuoi occhi****." Rispose, accarezzandole il dorso della mano con il pollice.
Emyrin si alzò su un gomito per guardarlo bene in viso. "Se non la smetterai con tutti questi complimenti mi farai esplodere il cuore nel petto." Gli disse, arrossendo come una bambina.
Non seppe nemmeno come era riuscita a dirgli quelle cose, lei, la timida Emyrin. Eppure Kili le dava sicurezza.
Il giovane, dal canto suo, non poté non sorridere a quelle parole.
Si alzò quel che bastò per posare le labbra sulle sue in un bacio delicato e senza pretese.
Quando si divisero Emyrin sospirò amareggiata.
"Credo che ora sia meglio che torni alla locanda."


Il momento del saluto era arrivato, infine.
"Cercherò di passare domani sera, con mio fratello." Le disse, tenendole le mani.
Lei annuì ricambiando il sorriso.
"Grazie ancora, Kili, mi hai fatto proprio una bellissima sorpresa e poi, quelle cose che mi hai detto sulle stelle e Varda e... oh cielo, è stato fantastico! E poi, beh... io-"
Kili le tappò letteralmente la bocca con le sua, in un altro tenero bacio.
"Mi piaci quando arrossisci." Le disse, ammiccandole.
"Beh... buonanotte."


Quando Emyrin si sdraiò nel suo letto, portò le mani al viso e sorrise come un'ebete per almeno cinque minuti.
'Non ci posso credere. Va bene, Emy, calma. Devi mantenere la tua solita lucidità.'


* La costellazione dell'Aquila viene identificata nel nostro mondo come Lyra. (http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/5280/l-astronomia-della-terra-di-mezzo/)
** La costellazione della Farfalla invece sarebbe Cassiopea (Stessa fonte.)
*** Questa frase sottolineata è di mia invenzione. Non sta scritto da nessuna parte che i nomi alle stelle glieli hanno dati gli Eldar ;)
**** Questa frase è un riferimento al titolo essendo la stella di cui si para "Scintilla del Crepuscolo".

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