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<< Rosaaaa >> qualcuno urlò dal piano inferiore, penso proprio di sapere di chi si tratta. A volte vorrei che il mio nome scomparisse dal mondo, chiedo molto ? Vorrei solo avere un po' più tempo per me stessa.
<< Dimmi Mamma >> urlai a mia volta mettendo un segnalibro nella pagina appena finita di leggere affinché non perdessi il segno, ma come immaginavo non ricevetti nessuna risposta bensì sentii solo il rumore dei passi di mia madre salire le scale e farsi sempre più vicina.
<< Potresti accompagnare tuo fratello a tagliarsi i capelli, mi hanno chiamata da lavoro e devo immediatamente recarmi lì >> come immaginavo la mia tranquillità per oggi termina qua << Perché dovete sempre chiedere a me, non può accompagnarlo la nonna o la zia Letizia" provai a convincerla anche se sapevo che sarebbe stato solo una perdita di tempo così sbuffando mi alzai verso l'armadio per mettermi qualcosa di carino e comodo
<< Rosa, ormai sei grande hai vent'anni non posso disturbare sempre la zia o la nonna, non perderai molto tempo >> disse sedendosi sul letto e alzando la testa per guardare tutte le fotografie appese sul muro bianco della mia camera, come se quei momenti fossero intrappolati nello spazio pronti a riapparire ogni qual volta qualcuno alzi lo sguardo credendosi perso nel vuoto della propria memoria.
<< Quanto sei cresciuta figlia mia >> soltanto a queste parole mi accorsi girandomi che mia madre si era alzata dal letto e adesso si trovava proprio difronte ad una della mie fotografie preferite
<< Ricordi come ridevo da bambina ? Siamo sempre state allegre e solare e non smetterò mai di ringraziarvi per tutto l'amore che mi avete trasmesso. Nonostante le difficoltà non avete mai smesso di ridere e avete lasciato che noi sognassimo in grande il nostro futuro >> dissi avvicinandomi a lei per poi perdermi tra le sue braccia, che da sempre sono state rifugio nei momenti più difficili.
<< Va bene mamma, dì a Roby di prepararsi >> Chiusi il libro rimasto sul letto assicurandomi di aver messo bene il segnalibro e lo posai sul comodino accanto al letto, misi la tuta che avevo appena scelto e mettendomi leggermente del trucco mi incamminai verso la stanza da pranzo.
Credo di non essermi ancora presentata, sono Rosa Di Grazia e ho vent'anni, sono nata a Napoli ma da circa anni anni vivo a Roma per via di mio padre che per lavoro si è trasferito qui a Roma. Mio padre, Paolo, fa il medico mentre mia madre, Maria, da circa cinque mesi ha trovato lavoro in una casa di riposo.
Dal dialogo precedente con mia madre avrete sicuro capito che non sono figlia unica, ho due fratelli.
Roberto di Grazia, il piccolo di casa vivacissimo ma anche troppo dolce, ha sei anni ma mentalmente ne dimostra di più ed è molto furbo e sa farsi voler bene.
Ludovico Di Grazia, l'uomo di casa, ha ventisette anni e per via del suo lavoro da principiante avvocato, in uno studio di un amico di papà, si è trasferito a Torino.
Per quanto riguarda la scuola mi sono già diplomata al coreutico.
Amo tantissimo la danza, fin da piccola è stato il mio più grande sogno ed infatti oggi frequento delle lezioni private da una mia cugina di secondo grado molto brava che abita qui, a Roma.
Un mese fa insieme ai miei genitori decisi di fare i casting per amici anche se era un sogno abbastanza lontano, scelsi di provarci anche se dentro sentivo che non avrei mai passato quei provini.
Non dimenticherò mai quel giorno quando inviai il tutto tramite mail alla redazione, era il 2 luglio ed erano circa le 14:15; Mia madre subito mi disse che comunque andasse non dovevo restarci male perché lo sappiamo, in questi programmi non conta solo la bravura ma anche la bellezza e soprattutto la fortuna.
Per bravura penso di cavarmela, non sono ovviamente Carla Fracci ma posso dire di sentirmi preparata per i livelli della scuola più famosa d'Italia: Amici.
Per bellezza penso di non potermi lamentare, ho dei lunghi capelli castano scuro e riguardo al fisico penso di essere abbastanza in forma dato tutti i vari allenamenti che faccio giornalmente.
Riguardo la fortuna invece lì ho un bel punto interrogativo, veramente nella mia vita penso di non aver avuto quasi mai fortuna, ma può sempre esserci la prima volta.
Penso di essermi un po' dilungata, il tempo passa e devo anche sbrigarmi se poi voglio andare a studiare un po'.
<<Rosa ha appena chiamato Ludo >> disse mia madre, ma fu subito interrotta da me che ansiosa chiesi se tornasse per il fine settimana ma non ricevetti la risposta che desideravo o per lo più ricevetti una risposta che non mi aspettavo.
<< Ha detto che per via di un lavoro consegnatogli per domattina non può fermarsi qui e ha proposto di poter passare a prendere te e Roby per potervi portare su a Torino per una settimana circa, ovviamente prima di dare conferma dovevo parlarne con papà, non perché avessimo dubbi su te ma bensì su Roby che ha solo 6 anni, così parlandone con tuo padre mi ha detto che si sarebbe preso delle ferie per potervi raggiunge stasera a Torino. Purtroppo domattina io lavoro ma vi raggiungerò domani sera per poi poter restare anch'io una settimana" disse mettendo il giubbottino a Roby che dalla felicità non smise di chiedere a che ora arrivasse Ludo.
<<Preparati subito la valigia perché Ludo era già qui per una questione di lavoro e mi ha detto che fra dieci minuti esatti sarebbe stato qui>>.
Guardando l'orario notai che è già tardi, così corsi su e cominciai a prendere tutto ciò che potrebbe servirmi lì a Torino.
Ho appena finito e mi sono resa conto di aver riempito una valigia grande, due borsoni e uno zainetto, sono veramente un disastro, pensai ridendo fra me e me.
Presi tutto e mi incamminai per le scale, posizionai il tutto davanti la porta e mi accomodai a tavola per mangiare qualcosa prima di iniziare il viaggio.
Sono molto contenta perché non passavo così tanto tempo assieme a Ludo che quasi ormai dimenticavo tutti i nostri bei momenti assieme, chissà cosa ci aspetterà questa settimana.
Non sono mai stata a Torino, ma ho intenzione di girarla da capo a fondo e soprattutto di scattare un sacco di foto per il mio album.
Tengo un album dove metto tutte le foto dei posti in cui sono stata,  nulla di che ma è sempre stato il mio sogno poter girare il mondo è portare un piccolo ricordo sempre con me.
Fu il campanello della porta a riportarmi sul pianeta terra, mi apprestai ad aprire e notai mio fratello con quei suoi occhioni verdi dinanzi la porta, senza pensarci su mi ci fiondai addosso circondando il suo bacino con le mie gambe, ringrazio Dio che Ludo ha dei buoni riflessi altrimenti non so come sarebbe andata a finire.
Subito ci raggiunse Roby gridando il nome "Ludo", che senza pensarci due volte mi lasciò scendere per prendere in braccio Roby e coccolarselo tutto.
Tra noi fratelli c'è molto legame, fin da piccoli crescemmo con il valore della famiglia e soprattutto della condivisione e dell'aiuto reciproco, cosa ormai non molto scontata nelle famiglie al giorno d'oggi.
Dopo vari saluti lasciammo che Ludo mangiasse qualcosa. Una volta terminato salutammo tutti quanti mia madre che come sempre teneva già gli occhi lucidi, inutile dire che prima di salire in macchina le lacrime le avevano preso già il sopravvento, così ci sistemammo in macchina e prima che partissimo mia madre raccomandò ancora una volta Ludo di fare molta attenzione.
Salutammo ancora una volta mia madre con la mano, avviai la radio e collegai via Bluetooth il mio cellulare, feci partire una playlist estiva su spotify e cercai di rilassarmi un po' essendo consapevole del lungo viaggio che ci aspettava.
A distrarmi fu un messaggio di mia madre, neanche erano passati cinque minuti da quando siamo partiti e lei era già in ansia. Mia madre è fatta così, continuai a pensare, e penso sia abbastanza normale la preoccupazione per i propri figli, l'ansia prima di un viaggio, il voler sapere ogni dettaglio della giornata, è l'amore che provano per noi a scaturire la preoccupazione che qualcosa di brutto potesse succederci.

Toccando il cielo contromano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora