Chapter 8
Zyan’s POV
Vedere Liam in quello stato ha provocato in me una rabbia inaudita. La cosa peggiore è che chi lo stava difendendo era quel ragazzo che ha condiviso con lui momenti di intimità che purtroppo io non potevo più avere.
Un’ondata di tristezza mi aggredisce ancora di più ora che lo vedo steso nel mio letto, quanti ricordi, e pensare che adesso non è più mio, non lo posso più toccare. Non posso biasimarlo, sono stato uno cazzone a lasciarlo andare via e lui ha pienamente ragione quando mi dice di odiarmi.
Il suo respiro adesso è molto più regolare, non riesco ad immaginare quanto abbia sofferto. Quando si è svegliato vedevo nei suoi occhi ancora il terrore. Non posso fare a meno di fissarlo mente dorme, il suo profumo mi inebria anima e corpo, cazzo quanto mi è mancato! Ha un’espressione tranquilla, ma le labbra leggermente corrucciate. Trattenerlo a dormire qui probabilmente è stata una decisione troppo azzardata, e sicuramente lasciarlo andare via sarà molto più difficile, ma come si dice, bisogna cogliere l’attimo no? E quindi eccomi, sdraiato accanto al ragazzo che amo, sentendomi più leggero, ma nello stesso tempo agitato, cosa farò quando si sveglierà nuovamente?
La mia domanda trova subito la risposta, vedo le palpebre di Liam sbattere lentamente, forse sarà ancora confuso. Appena si accorge che sono stretto a lui fa uno scatto veloce indietreggiando e cadendo dal letto. Non so se innervosirmi o scoppiare a ridere. Gli porgo subito una mano aiutandolo ad alzarsi passandogli anche due aspirine, sicuramente starà soffrendo per le innumerevoli contusioni. Lui mi ringrazia silenziosamente solo con un cenno della testa. Proprio mentre ci fissiamo senza avere coraggio di proferire parola, lui mi stupisce prendendomi le mani, a quel tocco rabbrividisco, e mi dice:” Grazie Zay, grazie per avermi salvato da quei barbari. Ma non capisco perché tu abbia insistito nel farmi dormire qui, avrei potuto chiamare qualche amico e farmi venire a prendere. Non dovevi disturbarti!”
A quelle parole non posso fare a meno di incazzarmi come una bestia e inizio a sbraitargli addosso levando immediatamente le mie mani dalle sue:” Ah si?!?! E fammi sentire un po’, chi avresti chiamato, il tuo nuovo amichetto Harry!?! Lui si che sarebbe corso a salvarti, ma ricordati sarebbe venuto solo per ricevere qualcosa in cambio!” Immediatamente mi pento delle parole che sono appena uscite dalla mia bocca, sento Liam irrigidirsi sensibilmente e sbarra gli occhi, lo vedo boccheggiare ma immediatamente recupera la sua lucidità e mi sbraita contro:” Tu, lurido bastardo, come ti permetti a dirmi queste cose! Io ti ho semplicemente ringraziato per quello che hai fatto per me, salvandomi, non merito assolutamente quello che hai detto e spero vivamente per te che non le pensassi veramente, altrimenti non meriteresti altro che odio e disprezzo! E se proprio vuoi saperlo quando quegli stronzi hanno iniziato a picchiarmi Harry mi ha difeso a spada tratta anche se era uno contro sette! Non capisco tutta questa tua gelosia, sei tu che mi hai costretto a lasciarti perché ti vergognavi di me e sei tu che mi hai trattato come una merda dopo tutto quello che c’è stato tra noi! Sai che ti dico Zayn: VAFFANCULO, per te provo pena e tenerezza e meriti di rimanere solo come un cane, magari potresti capire cosa si prova!”
Con rabbia si alza dal mio letto recupera tutte le sue cose sparse nella mia camera, non riesco a vedere la sua espressione ma credo che stia piangendo e non so se per il dolore delle botte e calci presi, per la rabbia o per il modo ignobile con il quale l’ho trattato. Sento gli occhi pungermi, ma faccio di tutto per non far fuoriuscire le lacrime e ricacciarle dentro per non mostrarmi debole, ma la cosa è alquanto difficile.
Con velocità si avvicina alla porta, si gira per lanciarmi un’ultima occhiata piena di odio e rabbia, e se ne va sbattendo la porta alle sue spalle.
A quel punto mi accascio sul letto preso dalla tristezza e depressione e inizio a piangere come ormai non facevo da anni e non posso fare a meno di pensare che sono un fottutissimo coglione. Dopo le cose terribili che gli ho detto non so come potrò mai farmi perdonare. Le sue parole mi hanno colpito come un pugno in pieno petto e mi manca l’aria, non so assolutamente come comportarmi, e lui ha pienamente ragione ad odiarmi. Non merito nulla da lui e non posso avanzare più nessun diritto. L’ho perso.
La sveglia del mio cellulare suona imperterrita, è ormai ora di andare a scuola. Oggi ne ho meno voglia del solito. Dopo gli avvenimenti della notte scorsa, non sono affatto pronto a rivedere tutti, soprattutto Liam, ma anche quella mezza checca che ieri ha avuto il piacere di condividere il “letto” o meglio il tavolo da biliardo con lui.
Mi appresto a vestirmi facendomi forza e preparandomi psicologicamente. Devo andare, non posso subire l’ennesima ramanzina di quella rompi di mia madre. Sa essere una vera stronza quando vuole.
Il mio cellulare squilla, osservo attentamente lo schermo. È Louis.
“Pronto…”
“Ehi… ti sei ripreso da ieri sera. Sei pronto per entrare in quell’inferno che definiscono luogo di istruzione?”
“…si.” bofonchio. Sono ancora stordito “Dammi dieci minuti e sono pronto.”
Chiudo la chiamata e vado a vestirmi.
Poco dopo siamo entrambi in macchina pronti e il mio amico inizia a parlarmi.
“Bella la festa ieri eh?”
“Non male…”
“Come non male? Abbiamo avuto anche gli ospiti d’onore…su non possiamo lamentarci!”
“Si, si…” rispondo molto pensieroso.
“Che hai? Ancora scottato dal tipo di ieri? Dovresti fottertene… lui lo fa. Anzi, fotte qualcun altro. Forse dovresti farlo anche tu. Non credi che sia giunto il momento di metterci una pietra sopra?”
A quel punto non ce la faccio più e sbotto! Lui non sa nulla, come può giudicare così facilmente la nostra storia. Inizio a raccontargli tutto, soprattutto quello che è successo questa notte.
Lui sembra non interessarsene, ha davvero un cuore di pietra. Solo alla fine del mio racconto aggiunge qualcosa.
“Per caso il tuo amichetto ti ha detto come è al letto quell’Harry?” Lo guardo con due occhi carichi di odio in quel momento. Che cazzo di domanda è?
“No. Perché ti interessa?”
“Niente… sono solo interessato al ragazzo.”
Sgrano gli occhi, cosa sta dicendo?! È interessato ad Harry? Quella piccola checca… sono sconvolto.
“Lui? Davvero? Cosa devi fare con quella checca?... Non mi sembra affatto il tuo tipo. Poi credevo ti piacessero le ragazze?”
“Non lo so, diciamo che per ora non ho una predilezione.”
“Capisco. Comunque perché sei interessato proprio a lui, non credo ne valga la pena.”
“Non voglio farci nulla di quello che credi. Voglio che diventi il mio giocattolino.”
STAI LEGGENDO
Olive.
FanfictionL’adolescenza è un periodo difficile per ogni ragazzo, ma per Harry, un giovane uomo introverso, timido e omosessuale, lo è ancora di più. Le continue discussioni con il padre, che non accetta le sue inclinazioni sessuali, e i continui soprusi da pa...