right now

56 2 0
                                    

Sono disteso sul letto intento a pensare al modo intraprendente con cui mi sono divertito con il mio nuovo giocattolino. 

Non mi aspettavo tanta spregiudicatezza da lui. Ahhhhh quel suo culetto, tutto da penetrare!!! Mentre rimugino su quella grande trombata sento il mio amichetto giù nei pantaloni del pigiama che si è risvegliato. Gli do le adeguate cure che merita sotto la doccia, mi vesto in fretta e furia perché già sento il clacson di Zayn che sicuramente sarà furioso per il mio netto ritardo.

All’entrata di scuola vicino agli armadietti già vedo “principessa” che mi si avvicina con un sorriso tutto fossette che va da un orecchio ad un altro. Non gli puoi dare un minimo di attenzione che subito si appiccicano come cozze ad uno scoglio!! Ma deve capire fin dall’inizio come funzionano le cose con me, sono o non sono il più popolare della scuola in fondo? Decido di non guardarlo nemmeno in faccia, gli do una spallata e seguo dritto per la mia strada! Riesco per un attimo a leggergli sul volto la delusione, ma non ho mai detto che non si sarebbe scottato. Penso che lo avesse messo in conto…e d’altra parte io sono fatto così. 

Le ore di lezione passano lentamente e pallose come al solito, già sapevo tutto e di sicuro non mi servivano quelle quattro stronzate che dicevano quegli incompetenti dei professori. Odiavo le lezioni, ero praticamente un genio: media perfetta, voti ottimi e per non parlare poi della memoria, mi ricordavo di tutto e di più! Non avevo bisogno dei professori né tantomeno di studiare a casa! Non so come ma miracolosamente quella palla assurda finisce e sento il suono più bello che io abbia mai sentito: la campanella. Finalmente ora di pranzo!!!

Arrivo in mensa con una fame da lupo. Guardo tra la folla per cercare il mio amico Zayn che scopro essere seduto sempre al solito tavolo, ma quello che cattura la mia attenzione non è il mio amico ma bensì il mio giocattolino che parla in modo molto ravvicinato con il suo amichetto frocio Liam in modo molto ravvicinato. Non so perché, ma questa cosa mi provoca non poco fastidio. Lui è il MIO giocattolino e tutti sanno che io non condivido niente con nessuno. Quella checca di un Liam me la pagherà cara e amara, uno per aver fatto soffrire il mio migliore amico, due per aver toccato ciò che è mio! 

Mi avvicino con passo felpato al loro tavolo:” Principessa adesso tu vieni con me, immediatamente!” Lui si dimena sotto la mia presa:” No Luis metti giù le mani e non mi chiamare principessa, non te lo ripeto più!” 

Mi rendo conto che stiamo dando abbastanza spettacolo, così preso dalla rabbia aumento la presa sul suo polso trascinandolo con me verso i bagni.

“Luis che cazzo vuoi da me? Prima mi scopi in panetteria senza pietà, poi non mi rivolgi la parola nei corridoi, anzi mi dai una spallata e prosegui dritto senza guardarmi nemmeno in faccia, poi in mensa mi vedi parlare con un amico e mi trascini via? Ma cosa ti dice quel cervello bacato, non puoi fare tutto quello che vuoi e soprattutto non puoi trattarmi come ti pare e piace!” Sbraita Harry tutto di un fiato, provocandomi solo un ghigno:” Principessa, forse quello che non hai capito che io qui faccio quello che voglio, nel momento in cui ti ho visto ho deciso che saresti stato il mio giocattolo, quindi ti ho preso, ti ho scopato e adesso sarai mio fin quando non mi sarò scocciato di te, che la cosa ti piaccia o meno a me non fraga nulla, come se poi a te la cosa dispiacesse! Ah e comunque quando ti arrabbi sei bellissimo e soprattutto sei MIO!” Non gli do il tempo di rispondere che subito mi fiondo sulle sue labbra, baciandolo con forza. Lui mi fa resistenza non schiudendo le labbra e facendo forza con le braccia spingendomi il petto. Però, audace il ragazzino! “Io non sono il giocattolino di nessuno, Luis mettitelo in testa! Il fatto che mi sia fatto fottere da te non significa che io abbia accettato di essere il tuo sottomesso. Ho un cervello sappilo, e purtroppo, oserei dire in questo caso, anche un cuore che in questo momento ha la meglio sul cervello. Sono stato uno stupido a credere che tu potessi provare sentimenti verso di me, ma a quanto pare mi sbagliavo e anche di grosso!”. Dice fissandomi con gli occhi pieni di lacrime per la rabbia nei miei confronti. Cerco di avvicinarmi per afferrargli un braccio ma lui si scosta con una certa riluttanza apre la porta del bagno e se ne va sbattendola, lasciandomi lì solo e sbigottito. Però principessa che caratterino! Questo mi fa capire che lo voglio ancora di più, nessuno mi ha mai detto di no.

Olive.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora