Chapter 4
Harry’s POV
Le mani del castano scendono lungo la mia schiena, provocandomi piccoli brividi, arrivano fino alle mie natiche palpandole in modo molto poco delicato. Per evitare disguidi come l’ultima volta mi giro di scatto chiedendogli immediatamente il suo nome. Lui si acciglia ma subito dopo mi risponde:”Liam Payne”. Dice secco, infilando subito dopo la sua lingua dentro la mia bocca. Mi stupisco della sua spregiudicatezza, ma d’altra parte ero abituato a Louis che ha fatto di peggio, quindi...Louis. Ancora il suo nome. Cazzo. Devo assolutamente togliermelo dalla testa, quindi senza pensarci più ricambio il bacio di Liam che non ha nulla di dolce, ma è pieno di ardore e desiderio, lo definirei quasi animalesco. Lui continua a strusciarsi contro di me e io non posso fare a meno di gemere nella sua bocca. Lo sento sorridere contro le mie labbra, e in un momento mi prende per un polso e mi trascina Dio solo sa dove.
Ci inoltriamo lungo il corridoio, ignorando la marea di persone che ci circonda. Mi ritrovo sbattuto contro qualcosa di duro, sembrerebbe un grande tavolo. Mi stacco da lui per riprendere fiato e far regolarizzare il respiro, e mi rendo conto che ci troviamo in una grande sala e quello su cui sono appoggiato è un tavolo da biliardo. Dietro il tavolo c’è un bancone con degli sgabelli e subito dietro una parete piena di liquori e bottiglie di super alcolici. Liam mi riporta alla realtà attirandomi a lui e iniziando a baciarmi di nuovo sempre con maggior foga! Non so più dove finisco io e inizia lui. Le sue mani scorrono lungo il mio corpo fino ad arrivare alla patta dei miei pantaloni dove c’è ad aspettarlo la mia erezione già mezza formata. Io con un rapido gesto delle mani inizio a spogliarlo togliendogli la camicia quasi strappandogli tutti i bottoni, ma a lui non sembra interessare tanto perché mentre gliela sfilo mi aiuta. Lo sto veramente facendo? Si l’alcool ha preso pieno possesso del mio autocontrollo. Mi stavo veramente spingendo oltre, ma non credevo che la mia prima volta sarebbe avvenuta così e tra le tante cose non per ripicca…. Mentre penso a tutte queste cose quasi non mi rendo conto che anche lui ha iniziato a spogliarmi facendo scorrere le sue labbra sul mio collo per poi baciarmi fino all’ombelico. Piccoli brividi percorrono la mia colonna vertebrale facendomi inarcare la schiena. L’alcol continua a prendere il controllo di me e mi ritrovo a fare qualcosa che non credevo possibile. Con un colpo di reni capovolgo la situazione. Ora è lui a essere con le spalle al muro, cioè contro il tavolo.
Lo bacio in modo vorace e poi gli stringo il labbro inferiore tra i denti. Solo in quel momento sento l’odore acre del suo alito. Vodka. Continuo a mordicchiare poi lascio le sue labbra per dedicarmi al suo collo. Sempre con più voglia, sempre più fuori di me inizio ad abbassarmi lentamente facendo in modo che le mie labbra non si stacchino dalla sua pelle liscia e sensuale.
Mi ritrovo ormai in ginocchio e anche se titubante so quello che devo fare. Armeggio un poco con la sua cintura e poi con la zip ed infine arrivo ai boxer. Sotto quel sottile strato di stoffa elasticizzata posso intravedere un rigonfiamento. È pronto, è pronto per me, ed io? Io sono pronto per lui? Perdo ogni esitazione e elimino l’ultimo strato di tessuto che mi impedisce di dargli piacere. Inglobo il suo sesso nella mia bocca e inizio a muovere la testa su e giù. Lui inizia ad ancheggiare accompagnando i miei movimenti e spingendo il suo cazzo sempre più nella mia gola. Capisco che sta raggiungendo l’orgasmo quando afferra i miei capelli e inizia a tirarli leggermente. Forse mi vuole dare una possibilità di scelta, ma io decido di farmelo venire in bocca. Ingoio tutto con una certa fatica, mi pulisco la bocca e ritorno su di lui, baciandolo per fargli sentire il suo sapore.
Quando lui sta per ricambiare il favore, sentiamo un trambusto fuori dalla sala in cui ci troviamo e capiamo che sta succedendo qualcosa. Liam mi dice di rimanere dove sono così va a controllare aprendo di poco la porta. Lo vedo irrigidirsi. “Che succede?” domando io. “E’ arrivata la polizia, credo che la nostra serata sia finita qui, ma chiamami quando vuoi!” prende il suo telefono e me lo passa così che io possa scrivergli il mio numero. Digito il mio numero sul suo telefono con le mani ancora tremanti, e credo che lui se ne accorga perché mi guarda con un ghigno. Gli restituisco il telefono, lo vedo armeggiare e dopo un secondo squilla il mio, così capisco che è lui che mi ha fatto uno squillo. Entrambi ci rimettiamo i pantaloni e usciamo in fretta dalla sala ancora a torso nudo. Tutto quello che riesco a vedere sono due occhi di ghiaccio che mi fissano con indifferenza e che passano da me a Liam. Sposto il mio sguardo imbarazzato da lui al suo amico affianco e noto che anche lui ci sta guardando ma il suo sguardo non è quello di una persona indifferente ma quello di una persona disgustata, e veramente non capisco il perché. Anche Liam si è accorto degli sguardi dei due ragazzi, perché fissa Zayn con un’aria quasi di sfida ed in quel momento io mi sento un terzo in comodo. Liam interrompe gli sguardi dicendomi: ”Meglio che andiamo!” Lo dice con un tono duro, quasi come se nella sala da biliardo non fosse successo niente, ma decido di seguirlo ugualmente. Passiamo di fianco ai due ragazzi, il cuore mi batte all’impazzata quando sento una forte stretta sul mio polso. Sento una leggera pressione al petto quando Vedo che Louis si avvicina al mio orecchio sussurrandomi: “Non ricordavo di averti invitato…”
Il mio cuore perde un battito e mentre stavo per rispondere sento due braccia che mi afferrano le spalle: “Amico ma dov’eri finito è più di mezz’ora che ti cerco!” Non poteva arrivare in un momento migliore così mi giro gli sorrido e lo porto via lasciando tutti lì compreso Liam.
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Olive.
FanfictionL’adolescenza è un periodo difficile per ogni ragazzo, ma per Harry, un giovane uomo introverso, timido e omosessuale, lo è ancora di più. Le continue discussioni con il padre, che non accetta le sue inclinazioni sessuali, e i continui soprusi da pa...