Pov Harry È una notte buia e tempestosa, la pioggia incombe sui miei riccioli fluenti, e dannazione non posso bagnarli! Sono il mio punto forte, senza di loro mi sento perso, perché so di non avere un bell’aspetto. Mio padre mi ha sempre trattato come un reietto, è sempre stato uno schifoso omofobo e io proprio non lo riesco ad accettare. L’ultima litigata pesante è avvenuta proprio dieci minuti fa ed io, preso dall’esasperazione e dalla frustrazione per le ultime parole di mio padre, (non riesco proprio a sopportare quando mi chiama frocio) sono scappato in preda al panico. In questo momento potrei fare di tutto, ma la prima cosa che decido di fare è chiamare il mio migliore amico Niall per sfogarmi, ma lui ha il telefono fuori posto.
Cammino per non so quanto tempo, ma poi sono attirato da una musica assordante e da luci stroboscopiche.
Non sono mai stato un tipo da night club, ma forse preso dalla rabbia, o dalle lacrime che stavano per uscirmi, decisi di entrare.
Rimango abbagliato da tutte quelle luci, vengo sommerso da persone che si dimenano come matti, come se quello fosse il loro unico scopo nella vita.
Paura, ansia e la voglia di fuggire mi colgono, ma no, non lo avrei fatto!
Devo restare lì, restare lì e bere, bere fin quando tutti i miei pensieri non si saranno annebbiati.
Mi dirigo titubante al bancone, do un’occhiata alle ordinazioni dei ragazzi che mi circondano e decido di prendere un vodka tonic. Lo bevo tutto di un sorso e faccio cenno al barista di volerne ancora. Sono al terzo bicchiere quando inizio ad apprezzare la musica attorno a me. Non più rumore, ma una melodia. L’idea di ballare non mi sembrava più così male in quel momento. Mi avvicino lentamente alla pista lasciandomi trasportare dalla musica. Ballare non è mai stato il mio forte ma con l’aiuto dell’alcol inizio a muovermi in modo abbastanza fluente (o almeno credo). Noto qualcuno che mi fissa dall’altra parte della sala. Ride divertito, probabilmente i miei movimenti sono molto meno fluenti di quanto immaginassi. Corro imbarazzato verso il bagno. Infondo bere e ballare non sono stati una grande idea per eliminare le emozioni negative legate alla litigio con quello che io mi ostinavo a chiamare padre.
Mi accingo a rinfrescarmi il volto accalorato dai drink, dal troppo movimento e dagli sguardi divertiti del tipo dalla pelle scura e tatuata e con gli occhi color cioccolata. Mi fisso allo specchio per qualche secondo per cercare di riacquistare il mio aspetto naturale quando improvvisamente qualcosa, o meglio qualcuno mi travolge completamente.“Oops”
“Hi”.
Immediatamente mi ritrovo costretto tra la parete del sudicio bagno e un paio di addominali scolpiti. Mi sento confuso e intrappolato ma allo stesso tempo non posso fuggire da questa situazione. O forse non voglio. Vengo stregato da due occhi color ghiaccio e da un odore misto a tabacco, alcool e cannella. Non ho nemmeno il tempo di pensare a cosa stesse accadendo che subito mi ritrovo le sue labbra sottili ma allo stesso tempo morbide e calde premute contro le mie. Per la sorpresa mi trovo a schiudere le labbra e subito sento la sua lingua farsi strada nella mia bocca.
Lo sento muoversi contro di me, portando le mani a cingere i miei fianchi. È una sensazione nuova, un qualcosa che non ho mai provato prima. Per la prima volta in un night club non mi è andata male.
Ho rimediato un bacio mozzafiato da un adone bruno e forse anche qualcos’altro.
Sento la sua erezione premere contro i miei fianchi, non so come comportarmi, lui sembra non avere problemi, forse è una cosa normale da queste parti…quindi decido di lasciarmi andare. Non so bene cosa stia accadendo, riesco solo a sentire i suoi gemiti contro le mie labbra e subito capisco che lui vuole di più. Ne ho la certezza quando lo vedo abbassarsi e smanioso inizia ad armeggiare con il bottone del mio jeans, non appena riesce a slacciarlo lo tira giù in modo alquanto rude e subito sento le sue labbra sul mio membro già duro.
Mentre succhia in maniera selvaggia sento le sue mani strizzare le mie natiche e non posso fare a meno di emettere gemiti poco virili.
Caspita il ragazzo ci sa davvero fare!
So che sto per raggiungere l’apice del piacere e sembra che lui lo sappia perché proprio sul più bello si stacca e mi dice: “E’ stato un piacere, piccolo” mi fa un occhiolino e se ne va.
Io rimango immobile e incredulo per qualche secondo che sembra durare un’eternità. Mi precipito fuori dal bagno per conoscere almeno il nome del ragazzo che mi ha appena fatto provare la sensazione più forte della mia vita, ma di lui nessuna traccia!
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Olive.
FanfictionL’adolescenza è un periodo difficile per ogni ragazzo, ma per Harry, un giovane uomo introverso, timido e omosessuale, lo è ancora di più. Le continue discussioni con il padre, che non accetta le sue inclinazioni sessuali, e i continui soprusi da pa...